Capitolo 1

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È mezzanotte passata.

Con passo svelto mi infilo in un vicolo buio e pieno di immondizia.

Dove diavolo si è cacciato quell'idiota?

So che è qui da qualche parte, lo percepisco. Non può sfuggirmi anche perché questo mese sono un po' a corto e visti i pochi casi grossi che capitano ultimamente, devo per forza accontentarmi di un povero stupido neo trasformato che ha deciso di agire al di fuori delle regole. Il suo maestro non ne è per niente entusiasta, dato che sono tutti maniaci del controllo e megalomani, e lo vuole rimettere in riga. Molto probabilmente deve dimostrare agli altri maestri di avere il pieno controllo potendo gestire la situazione, altrimenti rischierebbe di essere sfidato.

Unica pecca dell'intera situazione? Lo rivuole, ovviamente, vivo (si fa per dire) ed intero. Quindi dovrò impegnarmi un po' di più.

Tiro fuori il dispositivo di stordimento. La mia spada invece riposa al sicuro dietro le mie spalle. Non la sfodero neanche, non ce n'è bisogno in questo caso.

Mi addentro ancora di più nel vicolo. La puzza è devastante.

Ci sono solo due piccoli lampioni funzionanti e i tombini emanano il solito fumo. Un tratto caratteristico di New York che adoro.

Sarebbe potuto già scappare, ma è troppo pieno di sé, sbruffone, sicuro di poter uccidere una semplice umana di cui sente il battito del cuore a metri di distanza. Quindi è lì, da bravo predatore quale è, ad aspettare la sua cena. Offuscato dal bisogno fisico di nutrirsi.

In qualsiasi altra circostanza gli avrei anche potuto dare ragione. Un umano non può quasi nulla contro un vampiro, anche se da poco trasformato. Ma non ha fatto i conti con me. Ormai tutti sanno chi sono e cosa faccio per vivere e per questo mi evitano a priori cercando di non incrociare il mio cammino, perché sono sinonimo di guai, ma forse lui è troppo recente ed è stato distratto da altre cose, per farci caso. Ad esempio uccidere donne innocenti e troppo ingenue, che si sono offerte a lui come pasto, per divertimento o piacere, e poi alla fine non si sono più svegliate.

Fosse per me lo impalerei e basta, ma il suo maestro lo vuole vivo ed io seguo sempre, o quasi, gli ordini dei mandati di cattura. Altrimenti rischierei di non ricevere la ricompensa e questi giorni non posso proprio permettermelo. Momento di magra.

Sento un fruscio. Un leggero spostamento d'aria. So che sta per attaccare. Bilancio il peso in modo da essere pronta ad incassare e a non perdere l'equilibrio. Sono comunque prevedibili, soprattutto se così recenti: puntano sempre prima al collo.

Oh, se solo potessi tagliargli semplicemente la testa... Risparmieremmo entrambi tempo e fatica.

Avanzo ancora e mi preparo. Il vampiro si lancia da una piccola rientranza posta sopra di me. Per una frazione di secondo vedo i suoi occhi, rossi e feroci, poi mi colpisce violentemente sulla spalla destra. Io contemporaneamente mi sposto sul lato sinistro, gli afferro il braccio e la testa, che ormai è pericolosamente vicina alla mia gola, e sfruttando il suo slancio, lo scaravento a un paio di metri di distanza. Senza neanche interrompere il movimento, tiro il dispositivo di stordimento sulla sua schiena. Si sente un forte rumore di elettricità e il vampiro, senza neanche emettere un suono, crolla al suolo.

Devo dire che la tecnologia ha reso la vita di noi hunter più semplice. Di contro però, il Patto tra razze ha proibito l'uso di armi automatiche, come pistole e fucili, anche se sul mercato nero, se sai a chi chiedere, le puoi ancora trovare. Meglio però non abusarne, soprattutto quando stai mettendo in atto una taglia e in piena città, dove occhi indiscreti possono renderti la vita molto difficile. Ci sono in fin dei conti altri metodi efficaci e poi, sin da ragazzina, sono diventata una maestra nelle armi da taglio, soprattutto con la mia spada corta ricurva con doppia lama, che porto sempre con me.

The Bounty Hunter - La cacciatrice di taglie (Vol. 1) - (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora