Sono di nuovo nell'ufficio privato di Simon. Lui è seduto alla scrivania e sta pensando da circa cinque minuti abbondanti a quello che gli ho appena detto, ovvero che Michael ha fissato un incontro per parlare di "business".
Inizio a picchiettare impaziente le unghie sul tavolo.
Lui alza lo sguardo, ma non dice niente.
Basta! Mi sono stufata: "Allora Simon, cosa vuoi fare? Lo sai come la penso, dovremmo andare, ma preparando una buona strategia di attacco per non rischiare di rimanerci secchi."
Lui continua a guardarmi, si vede che sta pensando intensamente a qualcosa di importante, ma non so a cosa di preciso. Forse ha giustamente paura di poter morire e lasciare il suo branco nel caos più totale. In fin dei conti Simon ha delle responsabilità che prende seriamente e molto da perdere. Io invece, se dovessi morire... beh... diciamo che non causerei nessun danno a livello pratico e mancherei a poche persone. Sono più odiata e temuta, che amata.
Lo osservo direttamente negli occhi mozza fiato, ormai padroni della strana capacità di distrarmi. Cosa che mi causa non poco fastidio, visto che odio essere distratta mentre lavoro.
"Allora?!" Gli chiedo impaziente.
Lui sospira e poi finalmente si degna di rispondere: "Va bene."
"Va bene cosa? Se magari riuscissi ad essere un po' più preciso...", faccio io con tono esasperato.
"Hai ragione. Dobbiamo accettare l'incontro e cogliere l'occasione per uccidere o catturare i colpevoli." Risponde lui, portando la mano destra tra i capelli.
E che cavolo, perché gli guardo anche i capelli lucidi adesso? Sembrano morbidi...
Oh che palle!
Mi riprendo subito e gli rispondo: "Oooh, bene. Finalmente si ragiona. Dovremo chiedergli di vederci direttamente nel laboratorio perché vogliamo verificare la merce e chi la fa."
Penso un attimo a come pianificare il tutto: "Dobbiamo anche prevedere fuori dal luogo di incontro degli uomini che entrino in azione e ci aiutino in caso di bisogno."
"Concordo con il tuo piano. Metterò i miei fuori come back up. Farò anche perlustrare la zona, appena sapremo il luogo, dalle gazze."
Continuo imperterrita senza dargli il tempo di ripensarci: "Bene. Le gazze ci potranno avvisare in caso arrivi al party qualcuno di non previsto. Ah, ho sentito Ismaele. Mi ha confermato l'incontro, ma neanche lui sa dove sia il laboratorio, quindi non ci può anticipare l'informazione. O così almeno mi ha detto quando l'ho chiamato."
"Ci possiamo fidare di lui?"
"Non lo so. Ti ho spiegato cosa mi ha detto e come siamo rimasti. C'è da dire che mi ha scritto lui per avvisarmi dell'incontro, prima che lo chiamassi io. Certo, potrebbe non voler dire niente..."
"Ovvio, potrebbe essere una messa in scena ed essere in combutta con quei bastardi. Sappiamo già comunque che è una trappola, quindi se pianifichiamo bene il tutto, non dovremmo avere problemi."
Si blocca un attimo per pensare e poi continua: "Se Michael, però, gli ha detto che noi sappiamo della trappola, le cose potrebbero complicarsi ulteriormente."
"Vero, ma saremo pronti", rispondo io con decisa fermezza.
Rimaniamo ancora una mezz'ora abbondante a pianificare il tutto e quando ci riteniamo soddisfatti del risultato, chiamo Michael per confermare la nostra presenza all'incontro. Gli faccio però ben presenti quali sono le nostre condizioni: ovvero incontrare il "cuoco" che prepara la droga e vedere il laboratorio per dare una garanzia ai nostri committenti.
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The Bounty Hunter - La cacciatrice di taglie (Vol. 1) - (In revisione)
FantastikIl mondo è cambiato da tempo: sono ormai quasi 60 anni che gli esseri umani non rappresentano più la specie dominante e hanno dovuto creare delle leggi specifiche per evitarne la completa estinzione. In questa realtà, dove gli umani sono ghettizzati...