Capitolo 23

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Salgo in moto e vado verso il Comando. Cerco di liberarmi la mente pensando ad altro.
Osservo le persone, le case, la strada. Mi concentro sul cielo incredibilmente azzurro... no, neanche una nuvola.

Finalmente arrivo a destinazione.

Mi fiondo all'entrata. C'è di nuovo Philip. Lo saluto e gli chiedo se il Comandante è disponibile.

Lui evita il mio sguardo e mi mette subito in allarme. Non è da lui.

Qualcosa non va.

Mi dice che posso andare su subito e che mi sta già aspettando.

Lo osservo e lo inchiodo con occhi da rapace, lui inizia subito a sudare: "Philip... Cosa c'è?" Tamburello le dita sul bancone per innervosirlo ancora di più.

Lui ingoia vistosamente e il pomo d'Adamo salta in alto e poi crolla velocemente in basso come se avesse avuto un mancamento: "Emmmh... non sono autorizzato a parlarti, ma il boss ti dirà tutto. Fidati."

Ha ancora gli occhi bassi.

"Che diamine ti prende, eh? Da quando tu non puoi o vuoi parlare?"

A quel punto alza la testa timidamente: "Ti prego Mak, non mettermi nei guai. Quando salirai da lui ti spiegherà."

Ho i nervi a fior di pelle ormai.

Non lo saluto nemmeno e mi butto nell'ascensore appena le porte si aprono.

Entro poco dopo, quasi di corsa, nell'ufficio del Comandante.

Lui solleva appena la testa dicendomi con voce posata: "Buongiorno Makhaira. Chiudi la porta per favore."

Lo faccio e poi mi siedo di fronte a lui: "Allora? Cosa sta succedendo? Sono venuta qui per parlarti del caso della droga e per interrogare l'elfo."

Lui sospira, chiude uno dei suoi innumerevoli fascicoli e con voce mesta: "Lo so. Ho letto il tuo rapporto e fatto un po' di ricerche io stesso. Il caso è abbastanza solido, anche se mancano le prove tangibili del coinvolgimento dell'elfo."

Quasi faccio un sospiro di sollievo: "Bene! Ottimo! Lo so che il caso è solido e l'elfo è colpevole. Ho anche le prove. Un video..."

Lui solleva la mano e mi interrompe improvvisamente: "Ferma. Di quello ne riparliamo in un altro momento perché c'è un problema."

Mi si gela il sangue: "Cosa intendi con "problema"?" Enfatizzo la parola problema con il tono di voce e facendo le virgolette in aria con le mani.

Poi proseguo spedita: "Voglio interrogarlo, subito."

Lui mi guarda quasi con compassione: "In qualche modo è giunta voce alle Autorità dell'arresto e ieri sera sono venuti dei loro esponenti a prelevare il prigioniero per interrogarlo. No, non mi guardare così... Ormai non si trova più qui in sede e non saprei neanche dirti dove possa essere al momento."

Mi alzo in piedi dicendo con veemenza: "Cosa? Chi è venuto a prenderlo? Sono matti? Il caso è ancora aperto e ho ancora un giorno per formalizzare l'arresto!"

"Calmati Makhaira. Siediti. Capisco la tua frustrazione, ma non possiamo farci nulla. Hanno detto che ci faranno sapere e che dobbiamo mandargli il rapporto completo e tutte le prove che abbiamo raccolto. La droga l'ho già consegnata io. È ufficiale: il caso passa a loro."

Credo di essere diventata rossa dalla rabbia, sto per esplodere, lo sento.

"Sei impazzito?! Come diavolo hai potuto consegnarla senza neanche avvisarmi?! Col cavolo che ti do il video altrimenti sparisce anche lui come il resto!"

The Bounty Hunter - La cacciatrice di taglie (Vol. 1) - (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora