Capitolo 7

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Mi sveglio a metà mattina. Ero più stanca di quanto pensassi.

Mi dovrebbe chiamare Simon per metterci d'accordo su stasera. Controllo il cellulare. Ancora niente.

Sono un po' inquieta. È troppo tempo che sto con le mani in mano.

Decido di andare in palestra.

Dopo un'attenta ricerca, sono riuscita a trovarne una che fa ogni tipo di combattimento. Io sono un'esperta praticamente in quasi tutte le discipline da contatto. Negli anni, però, ho acquisito un mio personale stile in cui mixo arti diverse, a seconda della situazione e dell'avversario che ho di fronte. Chi fa sparring con me spesso mi dice che ho uno stile "disonesto", "sporco", ma la realtà è che in un combattimento corpo a corpo vero, c'è sempre poco di corretto e non ci sono mai regole. Quindi, a mio parere, bisogna sapersi adattare e trovare sempre la soluzione più rapida ed efficace per atterrare il proprio avversario e renderlo inoffensivo, nel minor tempo possibile.

Oggi è la giornata giusta per sfogarsi un po' e buttare fuori con il sudore tutti i pensieri che mi assillano il cervello.

Dopo un paio d'ore di pura fatica e sfogo al sacco, rientro a casa. Ora sono più rilassata. Da Simon ancora nessuna notizia, però. Lo schermo del telefono è vuoto e sembra prendersi gioco di me.

Decido di controllare le mail del lavoro.

Interessante: c'è un dispaccio di cattura per un mutaforma; pare che in poche ore abbia svaligiato una serie di bancomat. Non mi avrebbe interessato in alcun modo occuparmene, ma ci sono un paio di indizi che mi fanno sospettare sia una possibile vittima di 0C. La zona è a sud della città e poi il tizio non ha precedenti criminosi di alcun tipo. È un rispettabile broker di una multinazionale cinese. Assai sospetto. Di solito non si impazzisce così all'improvviso.

Rispondo al Comando dicendo che sono già in zona e che posso consegnarlo io alla giustizia. Non propriamente vero, ma in moto posso essere lì in poco tempo. Poco dopo mi arriva la conferma dell'assegnazione del caso. La ricompensa non è eccezionale, ma pur sempre interessante e fatta direttamente dalla multinazionale cinese che vuole "sotterrare" la cosa il prima possibile. Ovviamente non sono più di tanto attirata dalla ricompensa, quanto dalla possibilità di interrogarlo per capire se davvero è sotto gli effetti della droga e dove o da chi l'ha presa.

Dopo essermi armata per bene - è pur sempre un mutaforma, un ratto per la precisione, quindi molto aggressivo e violento per natura - monto in sella e mi dirigo verso l'ultima posizione in cui è stato avvistato.

Dopo circa quindici minuti scarsi, arrivo nella zona indicata dal dispaccio.

Controllo il cellulare. C'è appena stata una nuova segnalazione: un bancomat rapinato, proprio a due isolati da qui. Decisamente c'è qualcosa che non va: non copre per nulla le sue tracce ed è stato immortalato da più di una telecamera. Non sta neanche provando a nascondere la sua identità.

Inizio a correre.

Poco dopo, svolto un angolo e sento dei forti rumori, poi delle urla.

Delle persone stanno scappando dall'interno di una banca. Al suolo, vicino all'ingresso e completamente immobile, c'è una guardia.

Mi avvicino di corsa e mi accovaccio per sentire se respira ancora. Porto due dita alla sua giugulare. Niente battito. Sposto il cadavere di lato in modo che non intralci le persone terrorizzate che stanno ancora fuggendo dall'interno.

A quel punto snudo la mia spada ed entro nella banca.

L'interno non è molto ampio ed è tutto fatto in marmo in stile neoclassico. Ci sono anche due enormi colonne portanti che separano l'atrio centrale. Due donne corrono verso di me, piangendo, e dico loro di affrettarsi ad uscire. Non se lo fanno ripetere due volte.

The Bounty Hunter - La cacciatrice di taglie (Vol. 1) - (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora