Due uomini di Simon mi stanno accompagnando con una macchina fino al Comando Centrale degli hunter.
Nel portabagagli c'è lo stregone "incaprettato". Oltre ad avergli legato mani e piedi, l'ho imbavagliato e coperto la testa con un cappuccio.
Non si è mai troppo prudenti con questi soggetti.
Il fatto di aver perso del tutto le tracce di quello schifoso e viscido di Michael, mi fa ancora ribollire dalla rabbia. Sono sicura però, che ci rivedremo e questa volta non gli darò scampo.
Sta ormai albeggiando e in meno di un quarto d'ora raggiungiamo il Comando.
Scendiamo dall'auto e i due energumeni che non ho mai vista prima, mi aiutano a trascinare lo stregone, ormai sveglio, all'interno del palazzo.Per fortuna non c'è la ragazzetta rimbambita dell'ultima volta, altrimenti ci avrei messo una vita a fare le pratiche. Al suo posto c'è il mio amico ed esperto Philip: uomo... uomo, ovvero appartenente alla specie umana.
Sui cinquant'anni abbondanti, da quando è andato in pensione anticipata (faceva l'operaio specializzato nelle miniere), ha deciso di continuare a lavorare diventando uno dei migliori receptionist del Comando. Se qualcuno ha un problema o vuole sapere qualcosa, cerca lui. È davvero informato su tutto e chiunque orbiti vicino al Comando, in più, si tiene aggiornato su quello che succede fuori e che può avere una certa rilevanza. Le informazioni sono merce preziosa di questi tempi.
Appena lo vedo, sorrido a trentadue denti e dico, urlando forse un po' più del dovuto per farmi sentire dall'altra parte dell'ampio atrio di ingresso: "Philip!! Deo gratia ci sei tu questa mattina!"
Lui inizia a ridere e poi a tossire. È un fumatore incallito nonostante tutte le schifezze che si è dovuto respirare in una vita di duro lavoro. Ma come dice lui, in fin dei conti è l'unico vizio che si concede.
Quando riprende fiato, mi risponde: "Mia dolce Makhaira, cosa ti porta in sede così di prima mattina?" Poi si alza da dietro il banco e sporge la testa per vedere meglio.
Non è molto alto, ma è ben piantato e muscoloso. Lo definirei tozzo.
Io mi avvicino e faccio cenno ai due colossi di seguirmi che, senza proferire verbo come dei robot addestrati, trascinano in avanti lo stregone, stranamente docile e remissivo.
Arrivata al banco dico: "Ho qui un regalo per te."
Lui sorride, si siede ed inizia a picchiettare sulla tastiera: "Bene, dimmi tutto."
Sospiro e mi appoggio al banco: "Senti, ti spiego tutto, ma dobbiamo prima rinchiudere questo sacco di pulci nella cella speciale, quella schermata contro la magia. È pericoloso tenerlo qui fuori e non vorrei facesse qualcosa di sconsiderato."
Lui borbotta tra i denti e poi mi squadra, dà un'attenta occhiata alle guardie e in fine cerca di intravedere il volto dell'uomo incappucciato. Forse quello che vede o non riesce a vedere, in questo caso, non è poi così rassicurante, infatti cede: "Mmmmh... È contro la procedura ingabbiare prima di aver registrato il presunto colpevole, almeno che non sia un umano, ovviamente..." Poi scoppia a ridere sonoramente, come se avesse fatto la battuta del secolo e ricomincia a tossire.
Bisogna essere pazienti. Sono stanca morta e dolorante, ma prima di andare a casa a leccarmi le ferite, devo cercare di liberarmi di questo psicopatico di un elfo.
Io guardo Philip con calma e sorrido, assecondando il suo moto di ilarità. Humor nero tipico di alcuni umani ormai induriti e senza speranza per la misera condizione della nostra povera specie.
Alla fine, calmatosi, finalmente mi dice: "Ok, va bene. Come vuoi tu, mi hai convinto e chiuderò un occhio... Portatelo sotto e poi mi spiegherai tutto."
Andiamo al piano meno cinque e lo rinchiudiamo in una cella speciale rinforzata non solo contro la forza sovrannaturale dei mutaforma, ma anche schermata nei confronti della magia. Chi la possiede non può usarla e non può nemmeno essere aiutato dall'esterno. Una cella a prova di Agrios, insomma.
Dopo dieci minuti torniamo su.
Dico ai due mutaforma di aspettarmi in macchina e che una volta fatto, li avrei raggiunti. Per fortuna Simon gli ha ordinato di seguire le mie indicazioni e di stare con me finché non sarò a casa. Non sono nello stato d'animo di prendere i mezzi pubblici e trascinarmi fino a casa nella ressa del mattino.
Non sono neanche presentabile in pubblico a dirla tutta: mi sono lavata viso, collo e mani pulendomi dagli schizzi, ma i vestiti sono rigidi e scricchiolano per il sangue rappreso accumulato nello scontro. Nelle narici sento ancora l'intenso odore metallico del sangue.
Forse ho capito perché i miei due angeli custodi mi stanno alla larga. Per i loro olfatti devo essere un tripudio di odori, accattivanti e non. Per fortuna l'outfit scuro che ho scelto non fa notare il mio stato disastrato e Philip non può di certo percepire il sangue di cui sono ricoperta.
Con poca voglia mi riavvicino al banco ed inizio la mia spiegazione.
Philip mi guarda sconcertato mentre compila il modulo di arresto.
Di fatto non esiste un caso sulla droga perché me lo sono creato da sola tramite l'ingaggio diretto di Simon, quindi non è poi così semplice spiegare i fatti e creare un report ex novo. Per fortuna Philip è sempre stato un uomo intelligente e sagace. Scrive tutto quello che gli dico e contemporaneamente cerca prove e rapporti a supporto dei casi di intossicazione e decessi negli archivi dei vari Comandi della città e nei verbali degli ospedali e degli obitori.
E poi mi chiedo perché lo adoro?
In venti minuti abbondanti di spiegazioni e ricerche, creiamo di fatto il caso che mi permette di arrestare Agrios e di tenerlo in cella almeno per quarantotto ore. In questo time frame dovrò presentare delle prove più concrete per poter validare l'arresto.
Al momento non gli dico delle registrazioni. Non mi fido, non tanto di lui, quanto del sistema.
Gli dico solo che ho le prove concrete per farlo rinchiudere a vita e che sarei ripassata l'indomani per parlare con il Comandante e portare le prove richieste.
Lui dà una priorità rossa al caso e, con tono paterno, mi dice di correre a casa a riposarmi e a farmi una bella doccia.
Forse non è poi così invisibile il mio stato disastrato...
Poco dopo mi butto nell'auto quasi accasciandomi come un sacco vuoto sui sedili posteriori che mi sembrano morbidi e molto comodi.
Troppo comodi...
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The Bounty Hunter - La cacciatrice di taglie (Vol. 1) - (In revisione)
FantasyIl mondo è cambiato da tempo: sono ormai quasi 60 anni che gli esseri umani non rappresentano più la specie dominante e hanno dovuto creare delle leggi specifiche per evitarne la completa estinzione. In questa realtà, dove gli umani sono ghettizzati...