Capitolo 2

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L'estate in sé passò più che in fretta.
Ogni giorno era pieno di divertimento.
La mattina andavo al mare con la mia famiglia e la sera uscivo con Axel, Alice e Leon.
Tutta la libertà che mi era stata negata fino ad un annetto fa', mi era stata concessa più che facilmente ora.
I miei avevano capito che ero matura e responsabile perciò non facevano molte storie. A dir il vero credo che ancora si sentissero in colpa per quel che dovetti passare con Max.
Comunque era il giorno della partenza e avevo deciso di passarlo con Axel e Alice.

La mattina eravamo usciti a fare una passeggiata e dopo ci eravamo fermati sulla spiaggia.
"Come farò senza di te a scuola Lay?" Piagnucolò Alice all'improvviso.
"Te la caverai, come te la sei cavata quest'ultimo anno" risi poggiandole una man sulla spalla.
Anche io avrei voluto piangere ma mi trattenevo sapendo che comunque sarei tornata abbastanza volte in Florida.
"Ma..." Sbuffò e si buttò di spalle sulla sabbia.
Imitai il suo gesto così l'unico seduto rimase Axel.
"Verrò a trovarvi più volte" Risposi alzando una mano per proteggermi gli occhi dal sole.
"Non è la stessa cosa e poi lo so che verrai solo per vedere lui brutta stronza" Continuò alzando il tono della voce e indicando il mio ragazzo.
"Non è vero!" Dissi fissandola dritto negli occhi.
"Anche per la lasagna di tua madre"
Mi misi a ridere, poi tornai seduta e le buttai un po' di sabbia in faccia.
Certo scherzai ma era anche quello vero.
Alice aveva origini italiane e sua mamma cucina squisitezze ogni volta che l'andavo a trovare.
Lei si alzò di scatto chiudendo gli occhi e spalancando la bocca.
"Questo è perché mi hai chiamato brutta stronza" Dissi alzandomi in piedi e facendo qualche passo indietro ridendo.
Io e Alice prendemmo a rincorrerci ma ci fermammo subito sfinite.
Erano gli ultimi d'agosto ma faceva un caldo infernale poi ridere e correre insieme non andavano molto d'accordo.
"Avete finito?" Intervenne Axel che per tutto il tempo era rimasto impassibile.
Annuii e mi sedetti sulle sue gambe stampandogli un bacio sulle labbra.
"Ma quindi hai deciso?" Mi domandò Alice sedendosi di fronte.
"Cosa?" Chiesi confusa.
"Intendevo quel fatto della scuola" Precisò iniziando a giocherellare con la sabbia.
"Ah, ne ho parlato con papá ma non mi ha dato una vera e propria risposta"
Non ero pronta a tornare a scuola con il timore di incontrare i ragazzi che avevano reso il mio ultimo anno alle medie un inferno, quindi stavo tentando di fare di tutto per avere un professore privato a casa.
"E poi il mio ballo ce l'ho già avuto" Continuai voltandomi verso Axel sorridendo.
Quel ballo...
Io e Axel eravamo arrivati in ritardo e Alice era davvero arrabbiata. Anche lei aveva un vestito stupendo e appena la vidi le saltai addosso ringraziandola per la lettera.
Lei per orgoglio non si mise a piangere e rispose con un semplice prego.
In seguito Axel mi invitò a ballare e seguendo i suoi passi passai una serata immemorabile.
Avevo rivisto Emanuela. Era così felice con Roy e non l'avevo mai vista così... Così... Gentile ecco. Appena mi vide mi saltò addosso. Fu una cosa inaspettata e rimasi di sasso.
Il fotografo ci scattò delle foto davvero belle, le ho tutte sviluppate e attaccate in un album che terrò con me per il resto della vita.

Tornando al presente lui ricambiò il sorriso e mi cinse la vita con le braccia.
Il telefono di Alice suonò e, dopo aver digitato qualcosa sullo schermo,si alzò fissando la strada.
"Leon è arrivato, ci vediamo dopo in aeroporto, chiamami se ti serve una mano" Disse infilando il telefono in tasca poi mi fissò per un'istante, dopodiché ci salutò e se n'è andò.
Dopo che l'ebbi persa di vista mi voltai verso Axel e lo fissai seria.
"Dai parla, è tutto il giorno che sei taciturno" Dissi accarezzandogli i capelli.
Dopo il ballo, all'inizio dell'estate, se li era tagliati in maniera drastica. Ce li aveva davvero corti ora, tranne il ciuffo. Quello rimane sempre là alzato.
"È solo che vorrei godermi queste ultime ore con te" Rispose poggiando la fronte sulla mia spalla.
"Ok capisco" Sorrisi debolmente.
Rimanemmo entrambi in silenzio per un po' dopodiché io lo spezzai.
"Quando inizi il college?"
"La seconda settimana di Settembre" Rispose stringendomi ancora di più a sé.
"Hai già tutto pronto? Chi ti accompagna? La stanza? Sai chi sono i tuoi coinquilini? Leon? Hai-" Domandai a raffica e riuscii a rovinare quella situazione piacevole che si era creata fra noi.
Lui si allontanò con il capo e si mise a ridere.
"Calma calma"
Io abbassai il capo e mi morsi il labbro inferiore.
"Scusa è che..." Risposi con tono malinconico.
Se prima era lui quello avvolto nei pensieri ora ero io.
Avevo paura...
Per quasi tutta l'estate ho cercato di non farci peso ma ora come ora, poche ore prima della mia partenza, ero consapevole del fatto che io sarei stata a migliaia e migliaia di chilometri di distanza da lui e sarebbe passato molto affinché avrei potuto riabbracciarlo di nuovo.
"Lo so, lo so" Continuò con tono dolce portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Avvertii un forte bruciore agli occhi e d'istinto li chiusi stringendoli per evitare di piangere.
"Speravo scegliessi un college a Nashville sinceramente..." Dissi con voce rotta.
Lui mi strinse attirandomi sempre di più a sé. Con un movimento abbastanza goffo riuscii a mettermi a cavalcioni su di lui.
Io gli gettai le braccia intorno al collo e vi sprofondai il viso.
"Laila..." Rispose accarezzandomi la schiena.
"Sì lo so, tu-" Cercai di dire ma le lacrime mi bloccarono.
Lui mi prese il volto con le mani e me lo accarezzò dolcemente poi poggiò la fronte alla mia.
"È che non ne ho la possibilità... Con la borsa di studio sono stato capace di farmi ammettere alla Barry University, e credo che quei soldi non basteranno neanche per una prima sessione di esami, a Nashville sarebbe stato tutto più complicato, io... Mi dispiace"
Ritirai le braccia e mi asciugai le lacrime ridendo nervosamente.
"Sì, ok... Hai ragione... Io..."
Lui stette zitto e continuò a fissarmi distrutto.
Lasciai le braccia alla forza di gravità che me le fece cadere sulle cosce.
"E se quando tornerò qua a Miami tu sarai ancora là?" Mi allarmai allontanandolo dalle spalle per guardarlo meglio negli occhi. L'università che aveva scelto non era esattamente molto vicina da casa sua.
"Quando hai intenzione di tornare?" Domandò afferrandomi le braccia.
"Il prima possibile Axel!" Esclamai alzando gli occhi al cielo cercando di trattenere le lacrime.
Lui poggiò il pollice sulla mia guancia e iniziò ad accarezzarla.
"Allora io ci sarò... Ci sarò sempre, attraverserò a piedi l'intera Florida se sarà necessario pur di vederti" Disse sorridendo per tranquillizzarmi.
Mi stavo facendo prendere da stupide paranoie solo perché non volevo andarmene... Ora più che mai volevo stare fra le sue braccia.
Abbassai lo sguardo e annuii lentamente mordicchiandomi il labbro inferiore.
"Ti amo..." Sussurrai.
Lui mi strinse il volto con le mani e poggiò le sue labbra alle mie.
Dopodiché la sua lingua incontrò la mia e avvertii un mix di emozioni.
Misi le mani dietro la sua nuca e iniziai a baciarlo con più passione.
Dio quanto mi sarebbe mancato.








Salve!
Lo so lo so. È passata più di una settimana ma preferisco aggiornare di domenica 🙈
Spero il capitolo vi sia piaciuto.
La prossima settimana spero di poter aggiornare ma non vi prometto nulla in quanto è Natale. Forse anticiperò o Posticiperò... idk.
Vabbè! Alla prossima!
~Pia

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora