Capitolo 16

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"Mike?" Domandò lui e mi si avvicinò.
Io mi voltai per guardarlo in faccia e lui sbatté più volte le palpebre poi alzò una mano per indicarlo.
"Quel Mike?"
Io abbassai lo sguardo e con una mano portai giù la sua.
Insomma l'aveva presa bene...
"Che diavolo ci fa Mike a casa tua con un vassoio di dolci?" Domandò ancora corrugando la fronte e si liberò dalla mia presa.
"In realtà è una tradizione di famiglia portare dolci ai vicini" Si intromise Mike come se nulla fosse.
Involontariamente chiusi gli occhi e feci un lungo sospiro.
"Axel... Mike vive dall'altra parte della strada" Dissi poi incrociando il mio sguardo con lui il suo.
"Stai scherzando?"
"Credi possa scherzare in questo momento?" Mi alterai io. Doveva dare fastidio a me Mike, non a lui.
Stette zitto un bel po' e non smettemmo neanche un attimo di fissarci negli occhi. Mi stavo sentendo fortemente in imbarazzo in quel momento, per fortuna Mike decise di intervenire.
"Scusami Axel. Volevo solo augurarvi un buon Ringraziamento... ci vediamo a scuola Laila, scusa per la sorpresa" Disse porgendomi il vassoio e si voltò dopo avermi sorriso.
"Ciao..." Lo salutai e feci un passo indietro chiudendo la porta poi ci poggiai la fronte.
"Avrei dovuto dirtelo..." Ammisi e mi sentii  stupida a non averlo fatto prima ma prima quando?
"Beh sì!" Sbottò lui ed io mi voltai.
Aveva incrociato le braccia sul petto e fissava un punto impreciso lì dove nessuno poteva vederlo in faccia.
"Ok ma ora ce l'avrei con me per questa cavolata?" Chiesi dolcemente avvicinandomi e lui alzò gli occhi al cielo.
"Si comporta come se fosse tutto normale, avrei voluto dargli un pugno" Lo accusò ed a me scappò una piccola risata.
Nel frattempo suonarono ancora una volta alla porta.
"Non lo conosci... è fatto così e sta cercando veramente di farsi perdonare" Risposi porgendogli il vassoio cosicché lo andasse a posare in cucina.
Feci per voltarmi ma lui mi bloccò con un'altra domanda.
"E tu? Tu lo perdonerai?"
Mi fissava scrupolosamente, come se nei miei occhi e nelle mie gesta riusciva ad intuire una risposta.
Lui non sapeva che avevo chiesto io a Mike di essermi amico, certo col suo consenso, ma il piano stava funzionando, iniziavano ad esserci più integrazioni tra vari gruppi e non avrei smesso ora.
"Possiamo parlarne in un altro momento per favore?" Gli chiesi lanciando un piccolo sguardo là dove era la mia famiglia. Avevano distolto lo sguardo da poco, potevo notarlo benissimo.
Axel mi fece un cenno e si diresse verso la cucina per posare i dolci.
Io sospirai e mi voltai per aprire la porta.
Questa volta erano veramente i miei nonni.
"Nonna! Nonno!" Li salutai allargando le braccia per abbracciarli.
Loro colsero l'abbraccio al volo e mi strinsero forte. Mi sembrava di star per soffocare.
"Tesoro!" Esclamò mio nonno dopo essersi allontanato mentre la nonna lo fece poco dopo.
"Guarda come sei cresciuta!" Disse tenendomi le mani sulle spalle.
"Tu dici?" Domandai io con un sorrisetto nervoso.
"Ti vedo un po' troppo magra" Aggiunse poco dopo tastandomi il braccio e lì mi venne da ridere. Ogni volta ripeteva sempre le stesse cose.
"Tu mi vedi sempre troppo magra nonna"
"Davvero?"
Si mise a ridere e io mi spostai per farli entrare. Nonno mi porse una busta dove all'interno c'erano bevande ed entrambi si diressero in salotto per salutare tutti.
Chiusi la porta e andai a posare la busta in cucina.
"Sono arrivati i nonni?" Domandò mia madre impegnata nell'infilare il tacchino nel forno.
Axel si voltò verso me come una scheggia ed io annuii.
"Sì"
"Oh, vai a presentargli Axel"
"Certo"
Lui era veramente nervoso, si trattava dei miei nonni il peggio lo aveva passato coi miei ma lui era così.
Gli sorrisi, gli afferrai la mano ed insieme ci dirigemmo in salotto.
Quando arrivammo nonna lo fissò confusa poi si voltò verso mio padre.
"Questo giovanotto chi è?" Gli domandò inarcando una sopracciglia. Lui alzò solamente le spalle sorridendo.
"Oh! Non ho avuto l'occasione di presentarvelo prima... lui è Axel, il mio ragazzo"
Nonna lo squadrò da capo a piedi mentre nonno fissava prima lui poi papà e così a seguire.
"Proprio un bel giovanotto" Disse infine ed io sentii Axel liberare tutta l'aria che aveva nei polmoni.
"Nonna!" Esclamai facendomi un po' rossa.
Lei si avvicinò e gli afferrò il viso con le mani.
"Comportati bene con mia nipote" Gli raccomandò sorridente.
Il mio ragazzo iniziò a ridere e chiuse gli occhi annuendo imbarazzato.
"È un piacere anche per me conoscervi"
"Jason caro, non sei più solo" Disse mio nonno poggiando una mano sulla spalla di quest'ultimo.
"È sempre bello rivedervi" Rispose lui sorridente.
Nel frattempo arrivò anche mamma con uno straccio tra le mani e si avvicinò per salutarli.
"Mamma! Papà!" Esclamò abbracciandoli e rimasi lì a parlare con loro per un po', dopodiché si voltò verso me ed Emily.
"È pronto di là" Ci disse ed io e mia sorella ci lanciammo qualche occhiata.
Dovevamo apparecchiare il tavolo.
"Arriviamo" Disse Emily e seguì mia madre verso la sala da pranzo.
Io mi voltai verso Axel e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Vado ad apparecchiare, tu fai amicizia ok?"
"Ok"
Raggiunsi mia sorella e in breve tempo aggiustammo in maniera perfetta il tavolo.
Mamma iniziò a portare le prime pietanze e le posò al centro del tavolo.
Lanciai un'occhiata a mamma e lei mi fece segno di andare a chiamare gli altri, e così feci.

Il pranzo fu abbastanza piacevole e me lo godetti abbastanza. Axel si stava prendendo di confidenza ed a me andava più che bene.
Parlammo del più e del meno fino a quando non arrivammo alla frutta.
"Complimenti Caren, tutto è squisito come sempre"  Disse Jason pulendosi il muso con un fazzoletto.
"Ti ringrazio Jason" Rispose lei intenta a rompere delle noci.
"Sai mamma mi sta dando qualche lezione di cucina" Si intromise mia sorella afferrando la mano del suo ragazzo.
"Davvero?" Domandò lui e sembrò divertito.
Mia sorella si stava impegnando davvero tanto per poter diventare come mia madre. Una donna che lavora ma che è anche un'ottima donna di casa.
"In poco tempo quelle parole le dirai anche a lei" Rispose ancora mamma facendo un occhiolino ad Emily.
"Spero di sì" Fece lui divertito e mia sorella gli diede un colpetto alla spalla.
"Sii fiducioso" Disse facendo la finta offesa.
Jason gli mise una mano intorno al collo e delicatamente gli avvicinò la testa stampandogli un bacio sulla fronte.
"Lo sono" Concluse poco dopo e rimase a fissare mia sorella per un po' come se avesse davanti la cosa più bella del mondo.
"E tu?" Mi domandò Axel riportandomi alla realtà.
"Cosa?"
"Tu stai imparando qualcosa?"
"Al momento cucinare non è una mia preoccupazione"
"Il prossimo anno sarai al college sola ti ricordo"
Come mettermi ansia.
"Ho un'estate intera per imparare" Dissi inarcando una sopracciglia.
"Oh bene ok!" Esclamò lui ridendo.
Rimasi a bocca aperta per un po'. Stava mettendo in dubbio le mie capacità?
"Parla per te, imparerò prima o poi" Risposi buttandogli un fazzoletto appallottolato in faccia.
"Prima poi che prima" Disse ridendo mentre si abbassava per raccogliere il fazzoletto che era finito a terra.
"Divertente" Pronunciai facendo una finta risata.
Lui abbassò lo sguardo sul piatto continuando a mantenere un sorriso divertito mentre io mi voltai per osservare gli altri.
"Nick dovresti essere fiero dei tuoi generi" Disse nonno infine ed a me andò un boccone di traverso.
"Non potevo chiedere altro per le mie figlie" Rispose mio padre fissando sorridente prima Axel poi Jason.
"Io-io signore sono felice di sentivelo dire..." Disse quest'ultimo ed all'improvviso sembrò essere a disagio. Era la prima volta che lo vedevo così.
"Figurati Jason"
Lui prese un tovagliolo e si strofinò le mani nervosamente. Emily lo fissò confusa mentre masticava una nocciolina.
Il suo ragazzo si mise in piedi, prese il bicchiere e lo alzò.
"Ecco... io volevo.... volevo fare un brindisi a questa famiglia e soprattutto ad Emily che illumina le mie giornate"
Tutti alzammo il bicchiere ma mentre noi eravamo intenti a farli scontrare Jason aveva già bevuto.
Abbassò il bicchiere posandolo sul tavolo e poi si asciugò le mani sulla maglietta.
Io corrugai la fronte e fissai Emily che sembrava più confusa di me.
"E poi ecco volevo chiedere la vostra benedizione" Disse guardando i miei.
Mi sentii tirare il braccio e mi voltai per controllare ciò che aveva da dirmi Axel.
"È un po' strano non trovi?" Mi domandò lui stranito.
Mia madre fissò mio padre confusa poi si voltò ancora verso Jason facendogli un sorriso nervoso.
"Jason non c'è bisogno che ce lo chiedi" Lo tranquillizzò e fece una risata imbarazzata per poi prendere la mano a mio padre.
"Oh, ecco... allora posso" Disse ed il suo sguardo si illuminò poi iniziò a tastare le tasche dei suoi pantaloni
"Cosa?" Domandò ancora mia madre sgranando gli occhi.
Al tavolo iniziammo a scambiarci sguardi tutti, tutti tranne Emily che continuava a fissare Jason sconvolta.
Poi questo tolse dalla tasca destra del pantalone una piccola scatoletta e per un attimo fu come se il tempo si fosse fermato.
"Oh mio Dio" Pronunciò Emily sgranando gli occhi e lì mi accorsi che fino a quel momento tutti stavamo trattenendo il respiro.
Jason spostò un po' la sedia e si inginocchiò afferrando la mano di mia sorella.
"So che è inaspettato, so che sei ancora molto giovane per impegnarti veramente, però vedi... io non riesco ad immaginare una giornata senza te, il mio futuro senza te. Hai sconvolto la mia intera esistenza e non riesco neanche a ricordare come ero prima di incontrarti. Per questo ho deciso di chiedertelo oggi davanti a tutta la tua famiglia... Emily Artemio... mi vuoi sposare?"
Lui aprì la scatoletta mostrando un bellissimo anello d'oro bianco e noi spostammo la nostra attenzione su Emily.
Era quello che aveva sempre desiderato... sposarsi. Non faceva che farsi mille film mentali su come e quando Jason glielo avrebbe chiesto ma credo che, per quando se lo immaginasse, non fosse preparata a vedere diventare le sue fantasie realtà.
Infatti non avevo mai e dico mai visto Emily senza parole ed ora era anche rimasta a bocca aperta.
Jason iniziò a sorridere nervosamente mentre mia sorella continuava a stare zitta.
Non guardava l'anello ma fissava Jason negli occhi e forse sarebbe stato meglio se avesse continuato a fare così ma...
Lei abbassò lentamente lo sguardo fino ad osservare l'anello e poco dopo aver fatto un lungo sospiro svenne.
Cadde proprio su Jason facendogli cadere l'anello e lasciandoci tutti a bocca aperta.

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora