Capitolo 4

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"Casa dolce casa!" Esclamò Tyler uscendo dalla macchina di Jason.
"Oh wow" Continuai io con sarcasmo intenta a prendere le valigie.
Emily mi passò vicino e mi diede un gomitata. Di istinto mi massaggiai la zona dell'urto e mi voltai verso lei confusa.
"Abbiamo fatto così tanto per non farti usare quel tono acido con noi e ora dopo tre mesi in Florida è tornato tutto d'accapo. Sono stanca di controbattere" Rispose afferrando i bagagli e si diresse verso la porta sbuffando.
"Cosa?" Feci sgranando gli occhi ma lei non mi sentì in quanto era entrata già in casa.
Mi sentii incredibilmente in colpa... ero nervosa sì ma non avrei dovuto prendermela con la mia famiglia.
"Emily!" Dissi correndole dietro con le mie borse.
Entrai in casa e la trovai intenta a salire le scale.
"Emily scusa. Mi dispiace" Continuai mentre a uno a uno entravano tutti dentro.
Lei non si voltò e rimase ferma davanti il primo scalino.
Mi guardai intorno e sospirai. Mi ero comportata male con tutti.
"Anzi no. Chiedo scusa a tutti quanti. So quanto vi è costato seguirmi in Florida ma è... è difficile per me ora riiniziare in Tennessee" Dissi abbassando la testa.
Tutti stettero zitti fino a quando Emily non parlò.
"Accetto le tue scuse" Disse voltandosi di scatto con un sorriso smagliante.
"Ma..."
Sgranai gli occhi mentre lei mi venne incontro abbracciandomi.
"Ti voglio bene sorellina"

Axel's POV
Come si può rimanere ad osservare la persona che ami andarsene per la seconda volta senza poter fare nulla? Semplice...
Non si può.
Si resta immobili davanti al luogo dell'addio, aspettando che lei torni ma tutti sappiamo che non sarebbe successo mai.
La seconda volta aveva fatto più male della prima.
Quando Laila svoltò l'angolo io tornai subito a casa in preda alle lacrime. I ricordi dell'anno precedente mi stavano divorando vivo.
E se lei avesse incontrato qualcun altro? Se volesse una vita più semplice e decidesse di mollarmi?
Questi pensieri non mi erano passati per niente in mente fino ad ora. Ero caduto nel panico.
Come facevo ad iniziare la mia vita al college con questi pensieri?

Il giorno seguente Leon venne a casa mia per preparare le valigie, voleva assicurarsi che avrei portato tutto il necessario e che mi sarei distratto un po'.
"Domani partiamo. Le lezioni iniziano già lunedì" Disse giocando con una pallina sdraiato sul letto.
Lanciava la palla al muro e la faceva tornare indietro.
Tum Tum Tum Tum.
Era quello il rumore che si ripeteva nella mia testa. Fastidiosamente si moltiplicava fra i miei pensieri.
"Potresti smetterla un attimo?" Gli chiesi e lui smise mettendosi seduto sul letto.
Presi due maglioni e glieli feci vedere.
"Quello a destra" Disse e tornò a giocare ignorandomi.
"La rivedrò il giorno del ringraziamento" Annunciai inserendo gli ultimi panni nella valigia e lui si fermò nuovamente.
"Andrai tu là?" Chiese mantenendo lo sguardo fisso sulle mie spalle.
"Spero di sì" Risposi chiudendo la zip.
"Umh" Fece angosciato.
Mi voltai verso lui e rimasi a fissarlo a lungo. Teneva gli occhi bassi come persi nel vuoto e si grattava la nuca.
"Che c'è?" Domandai infine.
Lui spostò lo sguardo e alzò le sopracciglia.
"Nulla" Rispose facendo spallucce e si leccò il labbro.
"Conosco quella espressione, che c'è?" Domandai ancora sbuffando.
"Nulla Nulla" Disse spalancando gli occhi ma evitava ininterrottamente il mio sguardo.
Continuai a fissarlo fino a quando non sputò il rospo.
"O-Ok... è ch-che sono tre mesi..." Iniziò balbettando.
"E ora?" Risposi con noncuranza. Non capivo a cosa si stesse riferendo.
"Conoscerai nuove persone, farai nuove amicizie...  Lei conoscerà nuove persone... potrebbero cambiare un po' le cose fra voi... non credi?" Domandò con timore e non lo biasimai.
"Stai insinuando che la storia fra noi è destinata a non durare?" Domandai a mia volta corrugando la fronte e inarcando una sopracciglia.
"Non sto dicendo questo!" Disse mettendosi in posizione di difesa.
"No! Lo hai proprio detto!" Controbattei io.
Lui chiuse gli occhi e sospirò.
"Ok forse è vero ma... non-"
"Io e Laila non ci lasceremo mai" Lo interruppi irritato.
"Hai solo 18 anni Axel" Rispose abbassando progressivamente il tono di voce.
"Quindi tu hai intenzione di lasciare Alice un giorno?" Domandai giocando al suo stesso gioco.
"Cosa? No!" Disse immediatamente alzandosi.
"Allora non capisco cosa intendi" Continuai fissandolo dritto negli occhi e stringendo i pugni.
"È diversa la situazione" Rispose alzando gli occhi al soffitto.
"Esatto. Quindi non esprimerti in merito" Conclusi acidamente e tornai a controllare la valigia.
Assurdo. E io che pensavo che Leon fosse dalla mia parte. Pensavo mi capisse, in realtà no, ma poi a lui cosa importava?
"Mi dispiace" Disse poco dopo appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Non ti dispiacere" Risposi scrollando le spalle.
"Mi preoccupo per te soltanto. L'ultimo anno non è andato meravigliosamente" Continuò svelandomi i suoi timori.
"È diverso questa volta" Risposi a denti stretti.
"Vorrei solo che non ti illudessi" Riprese imperterrito.
Io mi voltai alzando le braccia e sbuffando.
"Dio Leon!" Esclamai portando le mani sulla testa.
Lui aprì la bocca per continuare ma io lo bloccai.
"Sai cosa?" Dissi sorridendo e lui sgranò gli occhi confuso.
"Eh?" Rispose inarcando una sopracciglia.
Alzai lo sguardo al soffitto e mi morsi il labbro.
"Non vedo l'ora di invitarti al mio matrimonio con Laila un giorno" Svelai entusiasta prendendogli la pallina e facendo qualche tiro.
"Scherzi?" Chiese perplesso.
Io mi voltai e mi avvicinai appoggiandogli con la mano la pallina al petto. Poi feci un sorriso vittorioso e poggiai l'altra mano sulla sua spalla.
Laila era la ragazza giusta per me. Ne avevamo passate così tante eppure ci eravamo sempre ritrovati e lo avremo fatto ancora per l'eternità.
Non avevo dubbi sul nostro futuro e dubito che lei non ci avesse pensato e soprattutto non la pensasse come me.
"Assolutamente no. Io sposerò Laila Artemio"











S-Salve...
Ok non insultatemi 🙈  vi spiego l'andamento della storia...
In genere io scrivo i capitoli la domenica mattina. Il problema è che da qualche mesetto sono impegnata con l'organizzazione di un musical appunto di domenica mattina, perciò non ho più molto tempo. Marzo è stato un messe davvero impegnativo poi a scuola.
Chiedo infinitamente scusa per avervi fatto aspettare così tanto, spero di farmi perdonare a mano a mano...
Alla prossima

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora