Capitolo 32

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Era la seconda volta che prendevamo l'aereo insieme e, rispetto alla prima, questa volta Laila non chiuse gli occhi neanche per un secondo. Era così entusiasta all'idea di tornare a Miami che non pensò minimamente di riposarsi.
Prima di imbarcarci Emily l'aveva tenuta in ostaggio e, quando finalmente l'aveva liberata, le aveva continuato a ripetere di stare attenta e di mandarle foto ogni giorno. In questi giorni avevo potuto constatare quanto in fondo si somigliassero.
Quando atterrammo e  il comandante disse che potevamo uscire Laila non se lo fece ripetere due volte. Si alzò di scatto, mi prese per mano e si mese in fila per scendere dall'aereo.
Io tutta questa fretta non l'avevo, anche perché comunque avremmo dovuto aspettare ore per ritirare il bagaglio, però capivo la sua fretta. Non vedeva Alice da mesi ed aveva affrontato l'impatto con una nuova scuola senza amica, era normale volesse riabbracciarla.

Quando riuscimmo a prendere i bagagli vidi il suo viso illuminarsi sempre di più mentre attraversavamo il corridoio che ci portava fuori.
Ed eccola lì. Alice in tutta la sua freschezza. Appena ci notò corse verso di noi spalancando le braccia.
"Aah! Quanto mi siete mancati!" Strillò nelle nostre orecchie e in un battibaleno fui fuori dall'abbraccio.
Laila la prese tutte per sé e per poco non pianse continuando a ripetere quanto quei mesi a scuola fossero stati duri.
Per fortuna in quell'attimo spuntò Leon che sicuramente era andato a prendere qualcosa prima del nostro arrivo.
"Oh ben tornati!" Ci salutò posando una mano sulla mia spalla.
"Felice di rivederti" Risposi solamente ricambiando la pacca sulla spalla.
"Andiamo! Non vedo l'ora che mi raccontiate tutto!" Esclamò Alice una volta distaccatasi da Laila. Provava a distogliere lo sguardo in continuazione per nascondere gli occhi lucidi, a dir poco inutile. Da quando Laila andava e veniva da Nashville le sue reazioni era sempre state queste.
Sorrisi ed afferrai la mano di Laila che ricambiò facendomi un sorriso meraviglioso. Era così felice.

Una volta saliti in macchina, Leon ci portò in un locale per festeggiare il nostro ritorno. Avrei preferito tornare a casa e disfare la valigia ma Laila era così presa dall'amica che io non volevo rovinare il momento, anche se lei sarebbe stata a casa sua in queste vacanze, avrebbero passato più tempo insieme loro che io con lei. Però non era momento di fare il guastafeste.
Nel locale trovammo un posto vicino alla finestra e ci sedemmo.
"Ah! Ho trovato un lavoro part-time" Esordì Alice fissando il menù.
"Cosa?" Fece Laila sorpresa mentre io sgranai gli occhi e basta. La famiglia di Alice era benestante, di certo i soldi non le mancavano.
"Il prossimo anno non starò più sotto il tetto dei miei e di certo non posso farmi sentire solo per chiedere soldi, allora ho deciso di iniziare a mettere da parte qualcosa lavorando" Spiegò dopodiché i suoi occhi si illuminarono quando trovò ciò che cercava sul menù.
"Capisco" Rispose soltanto Laila nascondendosi dietro il menù. Io lanciai uno sguardo a Leon che alzò solamente le spalle.
Era un pensiero che non mi sarei mai aspettato da Alice ma aveva completamente senso. Scommetto che tutti in quella tavola, tranne lei ovviamente, ci sentimmo un po' in colpa per non aver fatto lo stesso.
Comunque presto arrivò la cameriera che ci tolse via da quella situazione un po' imbarazzante.
Una volta ordinato Alice aprì le danze alle domande.
"Allora? Come è il club di disegno?"
"Bellissimo, siamo in pochi ma sono persone per bene. Erik mi ha accolta fin da subito e mi ha aiutata molto con... ecco" Iniziò a dire la mia ragazza ma verso la fine si girò per prendere il telefono nella borsa, lo aprì e fece vedere una foto all'amica.
"Axel ma sei tu! È bellissimo! Laila non sapevo fossi così brava!" Esclamò con gli occhi che le brillavano.
Mi sentii lusingato. Acclamare un disegno di me non era la stessa cosa che acclamare me? No eh?
"Perché sorridi in quel modo?" Mi domandò Leon facendo un sorrisetto ed io arrossii.
Laila si appoggiò a me stampandomi un bacio sulla guancia.
"Ho fatto solo questo, ci tenevo a farlo bene, anche perché gliel'ho regalato" Rispose sorridendo ad Alice. Quest'ultima lanciò un'occhiata al ragazzo, sperai vivamente che non le fosse venuto in mente di chiedere a Laila di fare un ritratto di Leon. Tutto era possibile con Alice.
"Quel tuo amico, Nate?" Domando lui lasciandomi perplesso. Anche se era più che ovvio dove volesse andare a parare. Pettegolo.
"Sì, con la cheerleader?" Continuò Alice senza peli sulla lingua, al contrario del ragazzo.
Laila sgranò gli occhi arrossendo come se fosse lei quella innamorata di una persona che non la calcolava minimamente.
"Preferirei non parlare di Megan" Rispose in seguito.
"Come no scusa!" Fece Alice delusa dalla risposta.
Io spostai lo sguardo su Leon che sospirò.
"La verità è che abbiamo fatto una scommessa" Disse poco dopo beccandosi una gomitata da Alice. Cercai di trattenere le risate ma alla fine scoppiai.
"Siete incorreggibili" Mi intromisi io ridendo. Adoravo la loro compagnia proprio per questo.
Dopo un po' anche Laila prese a ridere. Quanto amavo vederla così spensierata, avrei voluto vederla sempre in questo modo.

Quando finimmo di mangiare Alice insistette nel pagare lei, ecco perché quel preambolo iniziale sul lavoro part-time.
Ero in imbarazzo? Certo, però non avevo potuto rifiutare, letteralmente.
Lei si alzò ed andò a pagare senza dire niente a nessuno e quando tornò scappò fuori con Leon prima che potessimo chiederle il conto. Quando si metteva qualcosa in testa era impossibile farle cambiare idea.
Fuori loro si misero davanti e noi dietro. Durante la cena avevamo parlato abbastanza. Alice mi aveva fatto una decine di domande sul comportamento di Leon al collage, il che mi fece tornare in mente Isabelle. Non ci sentivamo da parecchio, chissà cosa stava facendo. Quando sarei tornato a casa le avrei mandato un messaggio. Non che volessi farlo di nascosto, però a quanto avevo capito a Laila non andava molto a genio e non volevo creare fraintendimenti proprio in quel momento.
Involontariamente mi scappò uno sbadiglio e Laila lo notò. Mi stavo divertendo, davvero, ma ero esausto.
"Axel" Mi chiamò lei fermandosi, io mi voltai verso di lei aspettando che continuasse.
"Mi dispiace averti costretto ad uscire appena tornati" Disse abbassando il volto e lasciandomi sorpreso.
"Sapevo fossi stanco ma ero troppo presa dall'incontrare gli altri che non ho badato a come ti sentissi"
Non mi aveva dato fastidio anzi. Laila in questi giorni non aveva fatto altro che scusarsi del fatto che era stata impegnata a pensare agli altri e non mi aveva dedicato al massimo il suo tempo.
Capivo la sua frustrazione ma a me era bastato.
Mi avvicinai e l'abbracciai.
"A me va bene così" Risposi stampandole un bacio sul capo. Anche solo un secondo con lei mi sarebbe bastato.
Lei ricambiò l'abbraccio e alzò la testa stampandomi un bacio sulle labbra.
"Hey che fine avete fatto?" Ci richiamò Alice.
"Credo sia meglio tornare a casa" Rispose Laila fingendo di sbadigliare e a me scappò un piccolo sorriso.
"Sì effettivamente il viaggio deve avervi distrutto" Continuò Leon dopodiché ci dirigemmo verso la macchina. Non c'era fretta di stare insieme proprio quel giorno.
Avevamo tutte le vacanze di Natale davanti, le avremmo passate tutte insieme e non vedevo l'ora.

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora