Capitolo 26

154 8 1
                                    

Era il giorno della mostra.
La mattina sembrava essere un venerdì qualunque. Axel mi aveva accompagnata presto a scuola e prima di salutarlo mi ero assicurata che si ricordasse di venire a scuola per le due mezza, quando tutti i banchetti erano al proprio posto e le tele erano ancora coperte.
Pensavo di poter superare le prime ore come al solito, senza drammi e invece durante una normalissima ora di educazione fisica accadde ciò che più stavo temendo dall'inizio della scuola.

Come al solito tutta la classe del corso era in palestra, tutti in tuta ovviamente, anche le cheerleaders. L'ora di educazione fisica era l'unica ora in cui loro abbandonavano la loro divisa con la gonna per indossare una semplice maglia bianca attillata con pantaloncini blu notte della medesima lunghezza. Io indossavo un leggings con una maglia molto più larga della loro.
In ogni caso il professore Santon aveva deciso di farci fare una partita di pallavolo quel giorno ed io ero finita in squadra con Nicole, Megan e Lucas. Dall'altra parte del campo c'erano Scarlett, Tessa e Erik.
La partita si stava svolgendo normalmente, io cercavo di fare meno schifo del solito e devo dire che ci stavo riuscendo. Per una volta che non ero un peso per la squadra, Scarlett dall'altra parte dovette prendere la rincorsa e fare una di quelle schiacciate che si vedono solo nei campionati. Una schiacciata che non vidi neanche arrivare e che mi colpì in pieno volto.
Caddi a terra sul sedere e mi presi immediatamente il volto tra le mani, faceva un male cane. Non immaginavo che una ragazza così minuta potesse avere una così grande forza.
"Oddio!" Sentii esclamare a Megan.
"Stai bene?" Mi domandò preoccupata Nicole e sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
Strinsi forte gli occhi e cacciai le mani dal viso ma non completamente, sentivo che da un momento o l'altro mi sarebbe scoppiato il naso a sangue.
Aprii gli occhi e vidi tutti intorno mentre Megan era china su me e la mano sulla mia spalla era la sua. Involontariamente mi cadde l'attenzione sulla sua scollatura e notai una collana che pendeva dal suo collo con un crocifisso. Corrugai la fronte alla vista di quella croce d'argento e alzai nuovamente lo sguardo fino ad incrociare il suo. Lei si voltò verso Scarlett, rimasta dietro la rete impassibile, e corrugò la fronte.
"Che c'è?" Domandò questa confusa.
"Potresti chiedere scusa?" Chiese l'amica inarcando una sopracciglia, il suo tono di voce era molto calmo. Io spostai lo sguardo su Erik che non osava avvicinarsi ancora di più alle due.
"Ho fatto una normale schiacciata" a chiamarla normale "Se la sua faccia si è trovata nella traiettoria della palla non è colpa mia" Si giustificò la bionda incrociando le braccia sul petto.
Veramente stavano discutendo per me? Mi sembrava di essere in un incubo.
"Scarlett" La riprese l'amica. Aveva il tono di una madre che rimprovera il proprio figlio.
Lei sgranò gli occhi e spostò lo sguardo sulle altre in cerca di appoggio ma loro risposero abbassando il capo.
Quando capì che non avrebbe potuto averla vinta alzò gli occhi e sbuffò.
"Mi dispiace, ok?" Disse infine comprendendo che anche se la sua era stata un'azione involontaria le scuse erano di dovere. Restai di sasso in realtà. Erano passati tre mesi dall'inizio della scuola ma solo in quel momento stavo iniziando a capire come stavano veramente le cose e da quel momento in poi avrei capito molte altre cose.
A quel punto si intromise Mr.Santon che si abbassò per controllarmi il volto.
Capii che la situazione non era buona quando chiuse gli occhi e sospirò.
"Taylor, portala in infermeria" Ordinò a Megan che rispose con un semplice cenno di testa.
Non intendevo dare ancora di più nell'occhio. Non volevo andare in infermeria.
"No, non serve" Risposi io cercando di alzarmi ma non appena fui in piedi sentii il sangue colare. Mi coprii immediatamente il naso sgranando gli occhi.
"Io credo sia necessario" Disse Megan afferrandomi per un braccio mentre il professore mi porse un fazzoletto.
Accettai il fazzoletto e chiusi gli occhi lasciando un sospiro poi abbandonammo il campo.

Era una situazione a dir poco imbarazzante.
L'infermiera ci aveva lasciate sole per andare a prendere la medicazione per il mio naso, nulla di grave ma avevo ricevuto una brutta botta. Mi aveva lasciato con un sacchetto di ghiaccio che mi aveva detto di tenere sopra il setto nasale ad intervalli.
Ero sola con Megan e volevo solo sprofondare.
Lei era appoggiata al lettino con una mano e con gli occhi osservava fissa la porta aspettando che rientrasse la signora Nantes.
"Sai non serve che tu rimanga con me" Dissi ad un tratto e la sua espressione cambiò immediatamente.
Chiuse gli occhi e sospirò poi incrociò lo sguardo con il mio.
"Sai Laila tu pensi che molte cose non servino" Pronunciò quelle parole come se poco prima l'avessi offesa. Era infastidita ma che le avevo detto poi di così male?
"Stavo solo cercando di dirti che non serve che tu sprechi il tuo tempo con me, l'infermiera sarà qua a momenti" Cercai di spiegarle e non lo avrei mai detto ma abbassai la testa per timore.
"Io starei sprecando il mio tempo?" Continuò lei corrugando la fronte. Ma possibile fosse così suscettibile la ragazza?
"Ok ci rinun-" Iniziai a dire ma fui bloccata dall'infermiera che entrò dalla porta.
"Eccomi, scusate ma ho un altro ragazzo nell'altra stanza, Taylor puoi aiutarla tu? Sai come si fa vero?" Disse posando tutto il materiale sul banchetto vicino al lettino.
"Certo" Rispose Megan rilassando la fronte e abbozzando un sorriso.
"Grazie mille e scusate ancora" Concluse Mss.Nantes e, dopo aver dato una pacca alla spalla a Megan e avermi fatto un occhiolino, uscì nuovamente dalla stanza.
Megan sospirò ancora una volta e iniziò a prendere ciò che aveva portato l'infermiera.
"Quante volte hai aiutato qualcuno che si era preso una pallonata in faccia?" Domandai osservando i suoi movimenti.
Lei fece una piccola risata e si voltò verso me con un batuffolo di cotone in mano.
"Tante" Disse semplicemente iniziando a tamponarmi il naso.
Visto che mi trovavo finalmente con lei dopo tre mesi perché non approfittare per conoscerla meglio e magari parlare di Nate ad un certo punto.
"C'è qualcosa che non sai fare?" Le domandai ancora cercando di mantenere lo sguardo sulle sue mani. Erano congelate in realtà e mi sforzavo a non rabbrividire ogni volta che mi sfiorava il viso.
"In che senso?" Chiese lei corrugando la fronte.
Si allontanò con il cotone buttandolo nel cestino e aspettò un attimo fissandomi confusa.
Io spostai lo sguardo velocemente sulle bende, cerotti e quant'altro c'era in giro e lei capì.
"Oh, penso che tutti dovrebbero saper fare il primo soccorso, io l'ho imparato a undici anni negli scout della mia parrocchia" Rispose in seguito prendendo un po' di crema da un contenitore e mi si avvicinò normalmente.
Posò la crema gelida sul mio naso ed io chiusi gli occhi involontariamente.
Era strano ed imbarazzante. Non potevo stare zitta mentre lei mi massaggiava il naso. Oddio ma in che situazione ero finita. Nate avrebbe dato oro per essere al mio posto.
Mentre mi sforzavo a non incrociando il suo sguardo, la mia attenzione fu cattura nuovamente dalla croce che aveva attaccata al collo.
"Tu credi in Dio?" Continuai a chiederle e questa volta la sua risposta fu più amichevole.
"Credi che indossi questa per moda?" Contraccambiò toccandosi la collana e ridendo.
Io abbozzai un sorriso e abbassai lo sguardo. Avevo fatto una domanda più che stupida ma parlarne non era male.
"Tu non credi?" Chiese lei ad un certo punto e il suo volto si fece serio.
"Sicuramente non quanto te" Risposi semplicemente e questa volta incrociai i suoi occhi cristallini.
"Capisco" Concluse facendo un piccolo sorriso e si voltò dirigendosi verso il lavandino.
"Scusa se faccio molte domande... è per ingannare l'attesa" Le dissi, il che era la pura verità anche se c'era altro sotto, al momento l'ultima  cosa che volevo era stare in silenzio con lei.
Megan alzò le spalle mostrandomi un sorriso ed iniziò a lavarsi le mani.
"Nate mi ha detto che eravate molto amici prima di iniziare il Liceo" Continuai a dirle e le mie parole sembrarono colpirla.
Restò immobile lasciando scorrere l'acqua per qualche secondo poi chiuse il rubinetto e si voltò afferrando una pezza per asciugarsi le mani.
"Già, noi... lo eravamo" Rispose infine senza lasciar trasparire alcuna emozione né dalla voce né dall'espressione.
Non me la sentii neanche di chiedere il perché. Non era il caso.
Lei si avvicinò prendendo un cerotto e me lo poggiò sul naso.
"È necessario?" Domandai lamentandomi, non era esattamente con questo coso al naso che volevo andare in giro il giorno della mostra.
Lei non rispose, rise e basta. La sua risata era piacevole. Non era maligna.
Avrei preferito continuare a far ridere Megan invece successe ciò che più temevo.
La porta si spalancò di colpo e nella stanza entrò in fretta e furia mio padre Nick.
"Tesoro stai bene?" Chiese quasi urlando non accorgendosi della presenza di Megan.
Quest'ultima perse completamente il sorriso e spalancò gli occhi incredula.
So che il momento prima o poi sarebbe arrivato e non avrei potuto far niente per evitarlo ma non volevo accadesse proprio in quel modo.
Dovevo fare o dire qualcosa ma l'unica cosa che mi uscì dalla bocca fu: "Oh cazzo"

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora