Capitolo 17

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"Io non pensavo l'avrebbe presa così" Disse Jason seduto sul divano mentre si tormentava le mani.
Mio padre aveva portato Emily nella sua cameretta e mia madre la stava controllando.
"Le donne sono così mio caro, molto sensibili" Gli disse mio nonno dandogli una pacca sulla spalla e notai mia nonna inarcare una sopracciglia.
Trattenni le risate e mi intromisi nel discorso.
"Non è colpa tua... certo è stato molto inaspettato, però non è colpa tua!" Risposi cercando di tranquillizzarlo.
Lui si prese la testa tra le mani e l'abbassò poggiando i gomiti sulle ginocchia.
"Avrei dovuto farlo in privato"
"Sarebbe stato meglio..."
Nel frattempo mia madre entrò in salotto e appena Jason ne udì i passi si alzò di scatto con aria interrogativa.
"Si sta riprendendo" Rispose lei semplicemente e si spostò lasciando il passaggio libero.
"Oh!" Esclamò e corse verso la porta per andare dalla sua amata.
"Alcune volte Jason mi stupisce..." Disse Axel abbracciandomi da dietro. Io gli afferrai le mani e mi voltai verso lui con il capo stampandogli un bacio sulle labbra.
"Poverino, non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da parte di mia sorella"
E neanche io se per questo.
"Sotto gli occhi di tutti quanti, è chiaro che non sarebbe riuscita a sopportare lo stress" Continuò lui con tono di rimprovero. Con questa situazione almeno mi ero rassicurata del fatto che se mai Axel mi avesse chiesto di sposarlo, sicuramente non lo avrebbe fatto davanti a nessuno.
Stavo per rispondere quando sentii un urlo dalla stanza di Emily che ci fece saltare in aria.
Chiusi gli occhi e sospirai mentre Axel iniziò a ridere.
"Credo abbiamo detto sì"
"Probabile"

Ci avvicinammo alla porta della sua stanza quando lei uscì fuori tenendosi stretta al suo promesso sposo.
Io le sorrisi e mi avvicinai di più per abbracciarla e lei fece lo stesso allargando le braccia.
Mi strinse così forte e come lei anche io che sembrò ci volessimo togliere il fiato a vicenda.
Ero felice per lei. Certo per me era ancora giovane ma era davvero quello che desiderava.
Mi liberò ed io ripresi a respirare mentre lei tornò ad aggrapparsi a Jason.
"Allora quando?" Domandai lanciando qualche occhiata a mia madre che era dietro le loro spalle. Sembrava averla presa bene. Emily era la sua preferita, non che lo avesse mai detto ma lo si notava e poi era normale. Io ero stata lontana da casa per molto molto tempo mentre lei era rimasta con mamma e l'aveva aiutata.
Mia sorella e Jason si scambiarono uno sguardo poi lei si voltò e sorrise.
"Il prossimo anno" disse lei ma questa risposta non mi aveva soddisfatto e Jason lo capì infatti intervenì dopo aver visto la mia faccia.
"A Dicembre"
Ora andava bene.
"Cavolo un mese più freddo no?" Risposi con un po' di ironia.
Volevo semplicemente cambiare un po' il tono del discorso che era sceso troppo sul sentimentale e nessuno sapeva più cosa dire inoltre.
"Laila ti va mai bene una cosa? Una?" Domandò mia sorella infastidita.
"Certo, questa cosa mi va bene" Continuai indicando il suo anello e poco dopo scoppiai a ridere.
Emily mi abbracciò ancora una volta ed io feci l'occhiolino a Jason.
"C'è una cosa che volevamo dirvi" Riprese a dire lui ed Emily si voltò sorridendogli e annuì.
"Abbiamo scelto voi due come i nostri primi testimoni" Disse lei allontanandosi e afferrandomi le mani.
Io sgranai gli occhi e mi voltai di scatto verso Axel che aveva fatto lo stesso.
"S-se per voi va bene" Aggiunse poco dopo  e sul suo volto apparve un'espressione preoccupata.
"Avrai 18 anni per allora" Mi fece notare Jason facendo un sorriso nervoso.
Mi voltai lentamente verso mia sorella e pian piano sul mio viso comparve un'enorme sorriso.
"Ovvio che va bene" Risposi infine e Emily mi strozzò ancora una volta con un abbraccio.
Troppi abbracci in un giorno e ancora ero viva, anche se sentivo di non farcela più.
"Emily la nonna aspetta" Si intromise Nick dalla porta e mia sorella annuì portando una mano dietro per afferrare quella di Jason, dopodiché ci lasciò per farsi vedere dalla nonna.
Mia madre la seguì e, quando mi passò accanto, mi lasciò un bacio sulla fronte.
Sgranai ancora una volta gli occhi e mi voltai verso Axel ridendo nervosamente.
"È successo veramente?" Domandò incredulo.
"Cosa? Mia sorella che si sposa o mia madre che mi bacia la fronte?"
"Noi due suoi testimoni!" Esclamò corrugando la fronte.
Io risi e lo abbracciai poggiando la testa sul suo petto.
"Qual è il problema?" Domandai ancora io.
In realtà per me era come se fossi in un sogno, ancora non riuscivo a realizzare quanto successo.
"Nulla ma è... è strano" Continuò ricambiando l'abbraccio.
Lo fissai con occhi dolci e mi avvicinai alle sue labbra.
Solo i suoi occhi erano capaci di ipnotizzarmi e di non farmi capire più nulla... nulla tranne quello che provavo per lui. Il mio cuore batteva a mille come le prime volte con lui e condividere insieme quello che sarebbe stato il giorno più bello di mia sorella e della mia famiglia era un'idea che mi elettrizzava.
"No, non lo è per nulla" Risposi poggiando le mie labbra alle sue.
Dopo un po' mi allontanai e lui fece un verso da cucciolo bastonato appoggiando il mento sulla mia spalla.
"Dai Axel! Cosa può andare storto?" Gli chiesi scherzando e gli allontanai le spalle afferrandogli poi il volto con le mani per guardargli meglio il viso.
Peccato che allora ero ignara del fatto che nel frattempo le cose sarebbero andate tutte storto.

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