Capitolo 40

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Il fine settimana si avvicinava ed io non sapevo ancora se accettare l'offerta di Megan o meno. Da una parte ero tentata, ora che avevo fatto amicizia sentivo che mi sarei distratta più facilmente, d'altra parte temevo sarebbe accaduta la stessa identica cosa della settimana precedente. La situazione con Axel si era letteralmente ghiacciata, la cosa che mi preoccupava era che ormai sembrava ci avessimo fatto l'abitudine.
Presi il telefono e notai il messaggio di buongiorno che mi era arrivato poco prima. Fissai lo schermo per un po' poi chiusi il telefono e lo misi nella tasca. Non mi andava rispondergli in quel momento.
Aprii la porta del bagno e mi ritrovai Scarlett davanti. Era la seconda volta che le andavo contro.
"Oh scusa" Pronunciai spontaneamente e rimasi a fissarla per un po'. Lei aveva solo inarcato una sopracciglia. Mi guardai intorno e notai fosse sola, era insolito.
"Scusa io, emh, vado" Continuai quando mi accorsi di star perdendo tempo.
"Chiedi sempre scusa?" Mi domandò lei prendendomi di sorpresa una volta che l'ebbi superata.
"Eh?" Feci voltandomi nuovamente verso lei.
"Ogni volta che parliamo mi chiedi scusa" Sottolineò. Era infastidita? Non capivo.
"Scu-" Iniziai e mi fermai immediatamente chiudendo gli occhi. Non lo facevo apposto, è solo che non volevo infastidirla o offenderla in nessun modo.
"Laila?" Mi chiamò mentre si dirigeva verso il lavandino.
"Sì?"
Lei mi fissò per un po' dopodiché aprì il rubinetto ed iniziò a lavarsi le mani.
"Niente lascia stare" Disse nel mentre.
Aveva lo sguardo perso in quell'acqua corrente.
Non sapevo cosa fare, sembrava volesse parlarmi eppure c'era qualcosa che la bloccava, non potevo mica andarmene.
"Sei sola?" Le domandai e questo sembrò scocciarla.
"Non ho sempre il mio gruppetto dietro" Rispose alterata. Chiuse il rubinetto e andò ad asciugarsi le mani.
"Megan sì" Aggiunsi dopo e lei si bloccò all'istante. Cosa avevo detto di male? Era la verità eppure sembrava averla colpita particolarmente.
"Credo mi stia evitando" Rispose poco dopo voltandosi verso di me con il capo chino.
"Ah?" Pronunciai confusa.
"Tu sai qualcosa? È strana da venerdì"
A quella domanda non potei non sgranare gli occhi. Megan mi aveva chiesto di non dire nulla alle altre per non farle preoccupare eppure non so perché avevo immaginato che nei giorni a seguire si era confidata con Scarlett.
Quest'ultima notando il mio cambio di espressione incrociò le braccia sul petto e corrugò la fronte.
"Sai decisamente qualcosa" Sottolineò lei acida.
Io mossi nervosamente le mani scrollando la testa.
"Oddio, no, cioè non penso sia nulla che non sappia anche tu" Risposi cercando di tastare il terreno per evitare di dire cose che avrebbero messo a repentaglio la fiducia che Megan aveva riposto in me.
"Allora dillo" Incalzò lei avvicinandosi a me e facendomi sentire sempre più piccola.
Al che chiusi gli occhi e sospirai cercando di riprendermi.
"Venerdì la stavi cercando perché ti eri accorta che lei era sparita e che accanto a Rob c'era un'altra" Iniziai a dire e prima di continuai aspettai un cenno da parte sua che confermasse questa mia teoria.
Lei alzò le spalle e distolse lo sguardo per un attimo poi tornò a fissarmi inarcando una sopracciglia.
"L'ho trovata in bagno che piangeva" Le dissi tutto d'un fiato infine.
Lei sgranò gli occhi e restò a bocca aperta per un attimo poi il suo viso diventò paonazzo dalla rabbia.
"Quello stronzo del cazzo" Pronunciò stringendo i pugni. Avrei potuto giurare che se in quel preciso istante lo avesse avuto davanti sarebbe stata in grado di trafiggerlo nel petto e ucciderlo solo con lo sguardo.
"Ti prego non dirle che te l'ho detto, non voleva che lo sapessi proprio perché sapeva avresti reagito così" La implorai subito dopo ma lei sembrava essere ormai nel suo mondo.
"Ma se è colpa di Rob perché mi sta a stento vicino?" Domandò portandosi una mano sul mento e perdendosi con lo sguardo in un punto impreciso della stanza. In quel momento lasciò me a bocca aperta perché non sapevo realmente darle una risposta.
"Non era una domanda per te, stavo riflettendo ad alta voce" Continuò quando notò la mia faccia confusa.
"Oh" Feci soltanto. Beh sì, era un po' ovvio.
Poi lei scrollò il capo e decise di superarmi per uscire.
"Ciao" Mi salutò senza troppo impegno. C'era da aspettarselo, io e lei non avevamo nessun tipo di confidenza e non penso mi avrebbe mai rivolto la parola se non fosse stato per Tyler.
"C-ciao" Risposi rimanendo ferma e seguendola solo con lo sguardo.
"Oh... Grazie per esserle stata vicina" Concluse infine poco prima di uscire dalla porta. Questa volta però non aveva alzato la testa, io le feci solo un cenno. Se fosse riuscita a trovare Megan quella sera forse l'avrebbe aiutata più di me, anzi no, sicuramente.

Quando la campanella suonò io mi ritrovai davanti al cancello ad aspettare Tyler, cercavo di stare il più lontano possibile da lui durante le lezioni, non mi piaceva essere associata a lui e lui lo aveva capito, insomma aveva accettato la mia volontà. Di certo però non potevo andarmene a casa con il pullman quando non solo mia madre e mio padre lavoravano a scuola ma anche mio fratello. Quello sarebbe stato da insensati.
A quel punto sbuffai. Volevo solo che quegli ultimi mesi a scuola passassero ed in fretta.
"Sto andando a pranzo, tu stai aspettando Tyler?" Lessi velocemente sul display del telefono. Era Axel. Prima di rispondergli alzai gli occhi al cielo e sospirai. Mi aveva appena ricordato avessi una fame da lupi.
"Aspetti Tyler?" Mi domandarono. Io ero così tanto assorta nei miei pensieri da nemmeno notare che Mike mi fosse praticamente davanti.
"Sì, mi ha detto che stava arrivando" Risposi distogliendo lo sguardo dal telefono.
Lui fece un sorriso e si sistemò lo zaino sulla spalla.
"Peccato, mi piaceva accompagnarti a casa" Commentò poco dopo.
"Mike" Lo richiamai io.
Se le sue intenzioni erano quelle di flirtare con me, in quel momento non ne avevo proprio voglia.
"Mi piacevano le nostre conversazioni" Aggiunse alzando le spalle.
Io sospirai e lanciai velocemente uno sguardo in giro. Le nostre conversazioni, ovvero io che criticavo tutto ciò che faceva o che rappresentava a scuola.
"Che c'è? Sei tu che mi hai detto di essere amici" Fece in seguito corrugando la fronte.
Vero. Era stata un'idea stupida da parte mia pensare che l'amicizia di Mike, la stella del baseball, con una semplice ragazza del club d'arte avrebbe scombussolato la gerarchia che si era instaurata a scuola. Forse avevo visto troppe volte High School Musical.
"Sì... scusa" Risposi facendo un piccolo sorriso.
Lui mi fissò per un po' poi incrociò le braccia sul petto.
"C'è qualcosa che non va?"
Io scrollai il capo. Anche se avessi avuto qualcosa non l'avrei di certo detta a lui.
"No, nulla"
Ancora una volta stette in silenzio ad osservarmi poi si portò una mano dietro la nuca e sospirò.
"Laila... vorrei non ci fosse questo imbarazzo tra di noi" Disse come se stesse esprimendo un desiderio.
Quel che Mike non aveva mai capito è che tra noi, per quanto io potessi far finta di nulla, ci sarebbe stato sempre imbarazzo o risentimento da parte mia ma non mi andava di sprecare ancora fiato sulla questione perciò scrollai nuovamente il capo mettendomi le mani avanti.
"Nessun imbarazzo" Gli risposi e lui inarcò una sopracciglia scettico.
"Davvero?" Domandò per esserne sicuro.
"Davvero. Ultimamente ho tante cose per la testa, tutto qui" Risposi ancora alzando le spalle.
"Capisco..." Sembrò concludere lui ed io ne approfittai per dare ancora una volta uno sguardo in giro. Tyler ci stava mettendo troppo.
"Axel è un bravo ragazzo, ho notato che la sua vicinanza ti fa risplendere, sono felice per te" Aggiunse dopo lasciandomi per un momento senza fiato. Non mi aspettavo nominasse Axel.
"Sì, lui mi fa questo effetto. Grazie..." Risposi tirando un sorriso e involontariamente la mia attenzione ricadde sul telefono. Dovevo rispondergli.
Mike nel mentre controllò il suo orologio e lanciò uno sguardo al di là del cancello, non mi girai per controllare chi ci fosse, in realtà penso avesse dato uno sguardo giusto per.
"Ora devo andare, questa sera ho un'amichevole. Ci si vede" Disse infine facendo qualche passo indietro e salutandomi con una mano.
"Buona partita" Gli augurai facendogli un cenno con la testa e lui ricambiò con un sorriso.
Quando si infilò in macchina feci un ulteriore sospiro.
La presenza o non di Mike mi era completamente indifferente. Non sapevo esattamente cosa pensare di lui. Ce la stava mettendo tutta per essermi un buon amico e vicino ma alcune volte nella mia testa rimbombava la voce di Axel arrabbiato perché avevo lasciato perdere quel che mi aveva fatto ed effettivamente aveva ragione ma in quei giorni Mike era l'ultimo dei miei problemi.
In ogni caso ripresi il telefono e digitai la risposta ad Axel
"Sì, sto ancora aspettando, dovrebbe arrivare a momenti"
E proprio come le parole del mio ragazzo anche le parole di Mike rimbombavano nella mia testa. Io risplendevo quando Axel mi era accanto, ma quando non lo era, era impossibile starmi accanto. L'intento di Mike era sicuramente quello di fare un complimento al mio ragazzo però lì per lì mi fecero riflettere fin troppo. La mancanza e la nostalgia erano una cosa, la mia era proprio dipendenza da Axel. Avevo riposto tutto il mio amore e le mie aspettative sul nostro rapporto da trascurare tutto il resto. Io non volevo dipendere da Axel, volevo solo amarlo ma così stavo sbagliando proprio tutto. Dovevo riprendere in mano la mia vita, almeno fino al suo ritorno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 27, 2022 ⏰

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