Capitolo 12

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"Cosa?!" Domandò lei sconvolta.
"È una lunga storia" le risposi alzando le spalle e abbassando lo sguardo sul banco.
E Leon si sentì in dovere di continuare.
"Lunghissima" Disse ma io non parlai più.

Il professore arrivò poco dopo e io dovetti sorbire tre ore continue di lui che spiegava o si vantava di aver fatto cose o dei suoi 'emh'. Inutile dirlo, questo professore mi dava già fastidio, senza contare che fissava il sedere delle sue alunne. Comunque a me interessava la sua materia, quindi dovevo farmelo piacere a forza.
A fine lezione sgattaiolammo immediatamente fuori. Non vedevo l'ora.
Mi sgranchii un po' le ossa poi riaccesi il telefono che avevo chiuso a inizio lezione.
Ed eccolo là. Un singolo messaggio.
Lo aprii e mi venne un po' da ridere.
"Non sono gelosa"
E invece a me sembrava proprio di sì.
"Ah no?" Le domandai e mi misi a ridere.
Leon mi affiancò e mi mise un braccio intorno alla spalla.
"Ah ora ride" Sottolineò sorridente.
Isa alzò le spalle e spostò lo sguardo sul mio telefono.
"Gli avrà detto una cosa divertente" Disse e io chiusi il telefono. Non volevo che leggesse.
"Almeno ogni tanto non si deprimono" Riprese ridendo Leon ed io persi ancora una volta il sorriso.
Perché erano così deficienti?
"Gradirei che la smetteste" Risposi irritato.
Stavo per rimettere il telefono in tasca quando vibrò. Leon ed Isa era avanti mentre io rimasi indietro per controllare il messaggio.
"Mi fido di te"
Quattro parole capaci di farmi sorridere così tanto da sembrare un ebete.
Era questo di cui avevo bisogno.
Avevo bisogno che Laila sapesse che io mi fidavo di lei e che lei si poteva fidare di me.

Laila's POV
Mi fidavo di Axel, non avevo nulla da temere, giusto?
Continuavo a fissare l'orologio in attesa che suonasse la campanella dell'inizio dell'ultima ora. Volevo che questa giornata finisse al più presto e volevo anche pensare ad altro.
Non vedevo Nate dalla seconda ora. Lo avevano chiamato in presidenza, 'questioni da rappresentante' le aveva chiamate lui.
Avevo visto Megan. All'inizio è stato un colpo al cuore perché appena entrata in classe l'avevo vista sul banco intenta a scambiarsi baci col suo ragazzo. Erano sempre attaccati, impossibile. Dopo averlo visto in faccia, mi resi conto che Rob era il ragazzo che mi aveva fermato il giorno prima, l'amico di Mike.
Mi ero voltata verso Nate e lui con la testa bassa era andato a sedersi. Per quanto lo conoscessi da un solo giorno, mi dispiaceva.
Ma se Megan e Rob erano così innamorati, come avrei fatto io a farla riavvicinare a Nate? Dio ma perché mi mettevo in questi impicci.

Stavo pensando, pensando e ripensando almeno fino a quando Mike non arrivò, primo, oscurandomi la visuale, secondo, interrompendo i miei pensieri per iniziare ad importunarmi.
"Che fai?" Mi chiese con tanto di sorriso soddisfatto.
Portai la mano con cui non tenevo il telefono sulla fronte e cercai di restare più calma possibile.
Più cercavo di evitarlo, più lo avevo avanti.
"Dio ti prego Mike lasciami in pace" Gli risposi e alzai gli occhi al cielo.
"Sei di cattivo umore?" Domandò ancora e cercò in tutti i modi di incrociare il mio sguardo.
A quel punto decisi di alzarmi e di avviarmi in classe anche se era presto.
"Mi dispiace" Disse all'improvviso.
Non mi prese per mano per fermarmi ma quelle parole bastarono per farlo.
"Cosa?" Chiesi confusa voltandomi verso lui.
Lui fece un mezzo sorriso e alzò le spalle.
"Ho deciso che ti dirò che mi dispiace ogni giorno fino a quando non mi perdonerai"
Io incrociai le braccia sul petto e lo fissai sospettosa.
"Quindi fino all'infinito?" Domandai infine e lui si mise a ridere.
"Se è come dici tu... sì"
Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro.
Pensava che un semplice mi dispiace ogni giorno mi avrebbe fatto cambiare idea?
Ok. Aveva capito che ne era molto pentito, fatto sta che non riuscivo proprio a perdonarlo.
"Perché sei così testardo?"
Non mi rispose e non ce ne era bisogno.
Non era una domanda rivolta a lui più che altro...
Abbassò lo sguardo sulle mie mani e il suo sorriso scomparse.
"Ti è arrivato un messaggio" Disse distogliendo lo sguardo.
Guardai il telefono e in effetti era così, lo schermo si era illuminato.
Non era Axel, era Alice. Morivo dalla voglia di leggere quello che mi aveva scritto ma ora avevo una questione più importante da affrontare: l'ossessione di Mike.
Posai il telefono in tasca e lo fissai corrugando la fronte.
"La smetti?" Gli ordinai irritata.
Lui mi osservò serio e poi chiuse per un attimo gli occhi.
"È il tuo ragazzo?" Chiese infilando le mani nella giacca.
"No" risposi inarcando una sopracciglia.
"Davvero?" Continuò con uno sguardo sorpreso.
"Davvero Mike non sono affari tuoi"
"Scusa!" Esclamò alzando le mani in segno di resa. In quel preciso momento la campanella suonò e io ringraziai il cielo.
I ragazzi iniziarono ad andare avanti e dietro per i corridoi. Mi maledissi un po' per non essere andata prima in classe, ora c'era molta confusione...
"Devo andare" Dissi e feci per andarmene sistemandomi meglio lo zaino sulle spalle.
"Sì anche io" Continuò e iniziò a camminare vicino a me.
Sbuffai e mi fermai di scatto voltandomi verso lui. Era così irritante.
"Mi segui ora?"
Lui si mise una mano dietro la nuca e sorrise.
"Dopo ti serve un passaggio?" Domandò e nei suoi occhi c'era una qualche luce di speranza che io oscurai all'istante.
"No c'è papà"
"Allora corri il rischio di farti vedere con lui?"
Iniziò a sorridere nervosamente e a spostare il peso da una gamba all'altra.
Io lo fissai impassibile poi mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla facendogli un piccolo sorriso.
"Stai tranquillo Mike" Dissi e gli diedi le spalle.
"Ok beh a dopo allora!" Esclamò entusiasta.
Io feci un lungo sospiro poi gli risposi.
"Non ne sarei tanto sicuro se fossi in te"
Per un attimo pensai di essermela scampata, insomma quanto dura di comprendonio poteva essere una persona?
"Smettila di fare così Laila, cerco solo di esserti amico" Disse e dal suo tono di voce sembrò essere molto serio.
Non gli risposi e non mi voltai. Ero stanca di controbattere sempre.
Lui non mi seguì più, forse perché era arrivato alla sua classe.
Era il secondo giorno e io già volevo farmi seppellire.
Da un lato c'era la distanza tra me e Axel.
Dall'altra la promessa impossibile che avevo fatto a Nate.
Infine c'era Mike.
Sapevo che sarebbe stato difficile ma non credevo così tanto.

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora