Capitolo 10

394 19 3
                                    

"Buongiorno!" Mi sentii dire e mi voltai non appena udii la voce.
"Giorno Nate"
Ero seduta fuori in giardino. Siccome avevo qualche problema con gli orari del pullman, io e papà eravamo d'accordo sull'arrivare prima a scuola e poi sull'andarcene più tardi rispetto al solito, così nessuno ci poteva vedere insieme. Perciò sì, ero lì da un bel po'.
"Mattiniera?" Domandò sorridendomi e sedendosi vicino a me.
Mi spostai un po' e misi una mano fra i capelli portando il ciuffo indietro.
"Ieri ho perso il pullman, non volevo riaccadesse" Inventai al momento.
Nascondere il fatto di essere figlia del preside e di una professoressa era stupido, lo avrebbero scoperto in ogni caso, però l'idea di posticipare la mia uscita alla scoperto non mi faceva schifo.
Lui fece una piccola risata dopodiché si voltò euforico e mi fissò negli occhi.
"Bene, secondo giorno emozionata?" Domandò ancora mostrandomi un sorriso enorme.
"Abbastanza" Risposi martoriandomi le mani. Ero nervosa. Cosa mi sarei dovuta aspettare da questa giornata?
Mentre riflettevo su ciò sentii la tasca del giubbotto vibrare, capii all'istante che Axel si era svegliato. Presi il telefono e feci per leggere quando Nate tornò a parlare.
"Oggi vorrei farti vedere alcuni club interessati" Continuò dandomi una gomitata. Io abbozzai un sorriso e aprii il messaggio di Axel.
"Stanotte ti ho sognata. Buongiorno <3"
Fissai lo schermo per un bel po'. Sapesse quante volte lo sogno io... anche senza dormire.
"No-Non sono molto interessata a far parte di un club" Risposi a Nate nel frattempo e iniziai a digitare la risposta.
"Qualsiasi cosa tu abbia sognato vorrei che non fosse stato solo un sogno..."
Inviai la risposta e chiusi il telefono mettendolo in tasca.
"Ma è il modo migliore per fare amicizie"  Riprese Nate.
Mi alzai mettendomi lo zaino in spalla e inarcai una sopracciglia.
"Ti sembro tipa che vuole fare amicizia con qualcuno?"
Lui si alzò tendendo lo zaino tra le mani e lo si sistemò goffamente sulle spalle.
"Hai bisogno di amici a scuola... è un inferno essere soli" Disse sorridendo nervosamente e lì capii che non aveva molti amici.
A me non importava tanto... Ero quella strana in Florida, oltre ad Alice non avevo nessuno e poi se ero sopravvissuta a quell'ultimo anno, ci sarei riuscita benissimo anche a questo.
"Tu hai amici?" Domandai poco dopo.
"Cosa? Io certo!" Esclamò come se lo avessi offeso con quella domanda.
Incrociai le braccia sul petto e inarcai una sopracciglia.
"I loro nomi?"
"Eh?"
"Quali sono i loro nomi?"
"Pff, io mica posso ricordarmi tutti i nomi dei miei amici..."
Corrugai la fronte e lo fissai a lungo.
Senza amici o persone che lo stimassero come era riuscito a diventare il rappresentante del comitato studentesco?
Lui si agitò e si voltò verso il cancello.
Vidi i suoi occhi illuminarsi per un attimo quando un gruppo di ragazze scese da un auto.
Stetti zitta ad osservare la scena.
Erano delle cheerleader, avevano tutte la divisa ed erano tutte super carine.
"Buongiorno Megan!" Esclamò Nate ma la ragazza a cui si riferiva non lo degnò nemmeno di uno sguardo.
Aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda, legati da un fiocchetto blu e gli occhi erano color ghiaccio.
Vidi il viso di Nate oscurarsi e io seguii con lo sguardo quella ragazza che nel frattempo si era avvicinata ad un ragazzo e lo aveva salutato con un bacio che sembrava non finire mai.
"Ti ha proprio congelato" Interruppi il silenzio voltandomi verso lui e corrugando la fronte.
"È... è fatta così" Rispose giocherellando con un laccio attaccato zaino.
"Ti piace?" Domandai fissandolo dritto negli occhi.
Lui li sgranò e iniziò a gesticolare con le mani nervosamente.
Per un attimo mi tornò in mente quando chiesi ad Axel se era Emanuela la ragazza che gli piaceva.
Entrambi erano così impacciati.
"Eh!? Io... beh... no, forse... un po' " Balbettò grattandosi la nuca.
"Da quanto?" Domandai e lui sembrò farmi eco confuso.
"Da quanto?"
"Dio sì Nate"
Lui alzò gli occhi al cielo e fece delle smorfie con la bocca, poi alzò le mani e iniziò a contare con le dita.
"Da... da... dalla seconda media" Svelò infine.
Sgranai gli occhi e lo fissai perplessa.
"E non ti sei mai dichiarato?"
"Come avrei potuto farlo?"
"Non ne hai mai avuto l'occasione?"
"No..."
"Tutte scuse. Io ho aspettato il mio ragazzo fuori da scuola un giorno e gli ho dato il mio numero" Raccontai e per la prima volta mi resi conto che, se non avessi fatto nulla quel giorno, io e Axel saremo rimasti perfetti estranei.
"Con che coraggio?" Domandò sgranando gli occhi e lo stesso feci io ma arrossii anche.
"Non-non lo so! L'importante è che io l'abbia fatto e ora stiamo insieme quindi tu dovrai fare una cosa del genere anche!" Dissi cercando di uscire fuori dal discorso, l'ultima cosa che volevo fare era parlare della mia relazione.
"Ma il tuo ragazzo era popolare quanto Megan?" Chiese tutt'un tratto.
"Cosa?" Domandi a mia volta confusa.
"Megan è una cheerleader... non mi rivolgerà mai la parola" Rispose rassegnato.
Già. Per un attimo mi ero dimenticata che le persone popolari dovevano stare con quelle popolari mentre gli sfigati con gli sfigati.
Sospirai e spostai lo sguardo verso l'entrata. Con la coda dell'occhio vidi Mike entrare e ringraziai il cielo poiché ancora non mi aveva vista.
"Hai aspettato abbastanza Nate... Ti aiuterò a conquistarla" Dissi riprendendo il discorso.
Il suo voltò si illuminò e spalancò la bocca.
"Come?"
Ecco avrei preferito evitare quella domanda.
"Al momento non ne ho idea, ma ti aiuterò!" Risposi facendo un sorrisetto nervoso.
"Scherzi?" Domandò lui un po' deluso.
Non ho mai aiutato qualcuno in faccende amorose e avere una relazione non mi dava abbastanza esperienza da poter dare consigli... però...
"Avremo qualche lezione in comune, no?"
"Sì, tante anche"
"Allora mi basterà esserle amica" Dissi come se fare amicizia fosse la cosa più semplice al mondo.
"Buona fortuna" Continuò inarcando una sopracciglia.
"È così complicato?" Chiesi e man mano tutte la mia positività svanì.
"Beh... per esserle amica dovresti diventare una cheerleader" Rispose guardandomi da capo a piedi.
"Non sarò mai una cheerleader" Dissi facendo una faccia schifata. Essere cheerleader è il sogno di tutte le ragazze ma proprio per questo non il mio. Insomma devi essere sempre perfetta, devi seguire una dieta accurata, esercitarti mattina e sera e sei sempre al centro dell'attenzione con quella tutina che a stento supera il sedere.
"Allora non ho la minima idea di come farai" Continuò buttandomi proprio giù.
Chiusi gli occhi e sospirai.
Megan era una ragazza popolare e aveva un ragazzo. Come facevo a diventare sua amica e poi a farla innamorare di Nate?
Beh... dovevo solo conoscerla, no? Poi questa questione andava a favore anche a me, mi sarei fatta una nuova amica se tutto fosse filato liscio...
Ma volevo essere davvero amica con una tipa come Megan?
Dio ma in che guaio mi ero cacciata...
"Abbi fiducia in me Nate, in un modo o nell'altro la conoscerò. Lo hai detto anche tu, no? Devo farmi amicizie altrimenti quest'anno sarà un inferno" Conclusi il discorso cercando di convincere anche me stessa e lui sembrò rassegnarsi all'idea.
"Vi parlavate alle medie?" Domandai cercando di indagare un po'.
"Sì eravamo amici, poi siamo passati alle superiori e chi si è visto si è visto" Disse spostando lo sguardo a terra.
Come può una persona cambiare così tanto nell'arco di un'estate? Come si può passare dall'essere inseparabili a perfetti sconosciuti in così breve tempo?
Erano domande che continuavo a farmi e a cui sembravo non avere mai una risposta, forse perché risposta non c'è...
"Come si chiama il ragazzo?" Gli chiesi poco dopo.
"Rob, gioca a football" Rispose chiudendo gli occhi.
In quel preciso momento avrei voluto scomparire. Molto probabilmente stavo illudendo Nate ma non era mia intenzione...
Tutto sommato gli avevo dato la mia parola ed avrei fatto tutto ciò che era in mio potere pur di aiutarlo.

Hai rovinato tutto... Di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora