Capitolo 15

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I giorni da allora passarono in fretta.
Con Erik, Sasha e Vincent mi divertivo tantissimo e imparai anche a pitturare.
Appena entrata nel nostro ritrovo,ovvero una stanza con le pareti e gli armadi pieni di schizzi di pittura posta vicino alla classe di musica, mi chiesero di fare un'opera e di lavorarci su per un po' in maniera tale da metterla nella mostra che ci sarebbe stata a dicembre.
Sapevo cosa fare e mi ci stavo impegnando davvero tanto.
Il mio punto forte era il viso umano, perciò decisi di fare un ritratto di Axel.
L'idea mi era venuta poco dopo che me l'ebbero detto, questo perché aprendo il cellulare mi era spuntata subito una sua foto.
Gliel'avevo scattata io durante una passeggiata sulla spiaggia.
C'era il tramonto e i suoi occhi verdognoli brillavano sotto quella poca luce. Gli dissi di fermarsi e fissare l'orizzonte e lui confuso lo fece. Quando si accorse che gli stavo scattando una foto fece un sorriso imbarazzato.
Nella foto si nota come lui cercasse di nasconderlo.
Era così bello.
Ci stavo lavorando veramente molto e l'unica persona a cui l'avevo mostrata era Nate.
Con lui la situazione era la solita e Megan era ancora irraggiungibile.
Con Mike, invece, le cose andavano bene, più che bene.
Mi salutava, parlava un po' e poi spariva, come giusto che sia. Almeno aveva smesso di assillarmi, anche se gli inviti ad uscire non erano pochi.
La cosa che mi infastidiva più di tutte era che ogni volta che parlavo con lui c'era sempre Scarlett a fissarmi di storto.
Per ora comunque non avevo nulla da temere.

Era il giorno prima del Ringraziamento e Axel sarebbe arrivato a casa mia tra qualche ora. Non stavo più nella pelle.
Dopo tre mesi lo avrei riabbracciato.
Avevamo deciso che lui sarebbe venuto da me per il ringraziamento, in quanto godeva di più vacanze, mentre io sarei andata da lui a Natale. Mi stava più che bene, fosse stato per me avrei passato tutte le festività in Florida.
Nel frattempo ero seduta sul divano intenta a torturarmi le mani. Avevo un'ansia...
"Che ore sono?" Chiesi ad Emily che era seduta sulla poltrona davanti a me e stava al telefono.
"Le sei e cinque" Rispose senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Io mi alzai ed iniziai a fare avanti e indietro per la stanza.
Lei si voltò verso me e mi fissò confusa.
"Che fai?"
"Nulla"
Scrollai le spalle ed iniziai a mangiucchiarmi le unghie.
Emily si alzò e mi afferrò saldamente le mani fissandomi accigliata.
"Dio Laila calmati"
Feci un lungo sospiro e spostai lo sguardo sul corridoio.
"È che mi manca così tanto, non vedo l'ora di rivederlo" Risposi rilassando le spalle.
"E sarà qui tra poco! Quindi siediti e aspetta" Mi ordinò indicando il divano da cui mi ero alzata ma appena lo disse sentii suonare il campanello della porta perciò corsi ad aprire.
"O scappa ad aprire la porta, cioè è lo stesso!" Mi urlò lei nel frattempo ma ero troppo eccitata per risponderle.
Quando aprii la porta mi ritrovai Tyler davanti e tutto il mio entusiasmo svanì.
"Dio Tyler pensavo fosse Axel" Gli dissi delusa e lui rimase perplesso, poi si mise a ridere e mi sorpassò.
Io mi voltai seguendolo con lo sguardo ed ebbi l'intenzione di chiudere la porta quando qualcuno mi prese la mano.
"Ah sì?" Domandò divertito.
Avrei riconosciuto quella voce tra migliaia e migliaia di voci.
Mi voltai di scatto e per poco il mio cuore non uscì fuori dal petto.
Feci un'enorme sorriso e gli saltai addosso circondandogli il collo con le mie braccia.
Lo baciai più volte e lui lasciò la valigia che teneva in mano per abbracciarmi e sollevarmi da terra.
"Mi sei mancata così tanto" Disse tra un bacio e l'altro poi mi mise giù senza sciogliere l'abbraccio.
Poi fui io ad allontanarmi sorridendo e lo squadrai da testa a piedi tenendogli strette le mani. Non era cambiato di una virgola.
"Mi sono fatto venire a prendere da Tyler, in ogni caso" Rispose dopo un po' ridendo.
"Come? Scusa ma non potevi dirmelo? Sarei venuta anche io!" Gli chiesi offesa. L'attesa mi stava uccidendo, aspettarlo all'aeroporto sarebbe stato meglio, meno attesa meno ansia.
Lui rise e mi afferrò le spalle per calmarmi.
"Beh lui si è offerto" Disse semplicemente alzando le spalle e lanciò un'occhiata dietro me, sicuramente c'era mio fratello, poi si avvicinò al mio orecchio.
"In realtà credo mi volesse controllare, mi ha fatto mille domande" Mi sussurrò ed io mi misi a ridere voltandomi verso l'ingresso.
"Tipico di Tyler"
Mi misi a ridere e dalla porta spuntò Emily che andò dritta ad abbracciare Axel.
"Hey! Ecco il mio cognato preferito!"
Quando si distaccò la fissai inarcando una sopracciglia.
Cognato?
"Emily, uno non puoi chiamarlo così ancora, due hai solo lui"
Lei alzò le spalle e mi afferrò il volto con una mano stringendomi le guance.
"Appunto per questo"
"Mi sei mancata anche tu Emily" Rispose Axel ridendo.
Rimanemmo per un po' in silenzio ed io spostai la mia attenzione sull'altro lato della strada.
Non volevo che un incontro con Mike rovinasse tutto.
Feci un lungo sospiro e tornai a sorridere.
"Entra dai" Lo esortai afferrandogli la mano.
Lui annuii ed entrò in casa.
"Gli altri?" Chiese posando le valigie.
"Mamma e papà hanno una riunione a scuola" Spiegai chiudendo la porta.
"Jason?"  Domandò ancora e vidi una luce negli occhi di Emily.
"A lavoro, sei carino a chiedere di lui" Rispose prima che io potessi aprire bocca.
Axel sorrise e per un attimo mi sentii a disagio. Era meglio cambiare discorso, Emily ultimamente era davvero sensibile sulla questione Jason.
"Starai con Tyler in camera" Dissi indicando il corridoio con la mano.
Tyler inarcò una sopracciglia mentre Axel fece una smorfia.
"Beh sì, avrei dovuto immaginarlo" Fece poco dopo come se si fosse arreso all'idea di condividere per una settimana la stanza con Tyler e le sue domande infinite.
"Cosa c'è?" Domandò quest'ultimo sentendosi chiamato in causa.
"Nulla" Gli rispose il mio ragazzo sorridendogli nervosamente.
"Tyler portagli le valigie nella stanza"
Lui mi fissò stupefatto, poi sbuffando prese le sue valigie e andò a posarle.
"Grazie tante Tyler!" Gli urlò Axel nel frattempo.

Le ore dopo, prima dell'arrivo dei miei, le passammo a parlare della scuola e del college. Ammetto che sapere Axel in stretto contatto con un ragazza non mi rendeva entusiasta, neanche saperla vicino a Leon se per questo ma quelli erano affari di Alice.
Quando arrivarono i miei, Axel andò immediatamente ad abbracciare Nick e poi mia madre.
"Siamo felici di rivederti Axel" Gli disse mia madre sorridendo prima a lui poi a me.
"Anche io, vi ringrazio per l'ospitalità"
"Suvvia ragazzo, dopotutto quello che hai fatto per nostra figlia" Rispose mio padre dandogli una pacca sulla spalla.
Io sorrisi e mi avvicinai affiancando Axel e abbracciandogli un braccio.
Papà mi fece un occhiolino e andò a posare le sue cose nello studio.
Mia madre, invece, si diresse direttamente in cucina.

La cena fu pronta poco dopo perciò ci sedemmo e iniziammo a mangiare per poi parlare del più e del meno.
Axel era felice del fatto che io fossi riuscita ad iscrivermi ad un corso di arte, secondo lui era ottimo per riuscire a farmi esprimere e sfogare. Era anche felice del fatto che fossi riuscita a fare amicizie. In realtà lo erano tutti visto i miei precedenti.
Per fortuna nessuno aveva accennato Mike. Emily ne sarebbe stata capace ma li avevo avvisati la sera prima. Lei era convinta che prima o poi l'avrebbe scoperto, sì ma non volevo in ogni caso parlarne.
Sparecchiammo ed io invitai Axel ad andare a dormire, era stanco morto e glielo si leggeva in volto.
Andai a letto anche io ma non riuscii a chiudere occhio, non facevo altro che pensare che Axel era nell'altra stanza in carne ed ossa ed avrei passato una settimana con lui, non interamente perché purtroppo io sarei dovuta andare a scuola, dio che stress.

La mattina seguente mi alzai presto e andai a farmi un doccia veloce.
A pranzo non ci saremo stati solo noi ma anche i miei nonni.
Mi cambiai e mi diressi in salotto dove Axel e Tyler stavano discutendo di calcio con mio padre, come se lui ne sapesse qualcosa.
"Buon giorno del Ringraziamento!" Esclamai abbassandomi a dare un bacio sulla guancia a Nick che era seduto sul divano.
"Buongiorno" dissero tutti tranne Axel che mi si avvicinò e mi diede un bacio.
Le prime volte davanti alla mia famiglia mi sentivo fortemente in imbarazzo ma ora le cose si erano fatte normali per me.
Il campanello suonò ed io feci qualche passo indietro per andare ad aprire ma Emily mi anticipò con grande velocità.
Aprì la porta e saltò addosso a Jason sbaciucchiandolo. Era così presa da lui ed io la capivo, per la prima volta la capivo.
Emily chiuse la porta e Jason si avvicinò a noi con una bottiglia di spumante in mano.
"Buon Ringraziamento" disse e si abbassò per darmi un bacio sulla guancia mentre agli altri diede solo la mano.
Papà si alzò e afferrò la bottiglia.
"Davvero Jason non dovevi" Gli disse sorridente.
"Era il minimo" Rispose lui mettendo un braccio intorno alla vita di mia sorella che ricambiò poggiando una mano sul suo petto.
Il campanello suonò ancora una volta e questa volta nessuno si mosse oltre a me, chiaramente.
Axel si avvicinò anche se rimase un po' distante, capiva bene che l'incontro coi miei nonni sarebbe stato molto imbarazzante.
Aprii la porta preparata a ricevere molti pizzicotti sulla guancia ma rimasi di sasso quando vidi la persona dall'altra parte.
Mike era in piedi sotto il portico con un vassoio di dolci in mano ed aveva stampato un sorriso enorme sul viso.
"Buon Ringraziamento Laila" Mi salutò come se nulla fosse mentre io rimasi a bocca aperta.
Cosa dovevo fare?
"Chi è tesoro?" Domandò mio padre notando che temporeggiavo a rispondere.
"Credo di aver capito" Disse a bassa voce Emily e io chiusi gli occhi sospirando quando sentii Axel avvicinarsi.
"È un tuo cugino?" Mi domandò appoggiando una mano sulla porta proprio sopra la mia.
"Stavo per chiedere la stessa cosa" Rispose Mike fissandomi confuso.
Feci ancora un lungo sospiro poi deglutii.
Mi voltai verso Axel e incrociai il suo sguardo indagatore.
"Axel... Questo è Mike" Dissi lentamente con un po' di timore per la sua reazione. Sì Mike non gli aveva fatto nulla ma, come me, non lo avrebbe mai perdonato per quello che mi aveva fatto.
Sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta mentre io spostai lo sguardo su Mike che continuava a fissarlo più confuso che mai.
"Mike questo è Axel, il mio ragazzo"

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