Capitolo 7

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Entrai e, con mia grande gioia, vidi un volto a me sconosciuto seduto dietro la cattedra.
Sorrisi come un'ebete ma poi mi voltai e notai tutti che mi fissavano. Chi era seduto alla sedia dietro il suo banco, chi era seduto sul banco e chi era vicino la finestra.
Tutti si erano voltati a fissarmi.
Deglutii mentre Nate mi diede una pacca sulla spalla e si andò a sedere.
"Dio ti prego no" Pensai quando sentii le mie guance in fiamme. Mi avvicinai alla professoressa che mi accolse con un dolce sorriso.
"Ragazzi e ragazze vi prego di accomodarvi" Disse con tono calmo e tutti seguirono il suo ordine.
Nella mia vecchia scuola questo non sarebbe successo molto facilmente, c'erano sempre i cretini di turno che dovevano far arrabbiare i professori.
"Bene" Continuò poco dopo, poi si voltò verso di me e mi pose una mano sulla spalla.
"Tu devi essere Laila giusto? Io sono la professoressa Tynit" Si presentò sfoderando un'enorme sorriso.
Io feci un sorriso nervoso ed osservai la classe.
"Piacere mio professoressa" Risposi posando il mio sguardo sulla sua mano.
Lei mi accarezzò il braccio e si voltò verso la classe.
"Vi presento la nuova alunna della Chester High School. Il suo nome è Laila Artemio, siate gentili con lei, va bene?" Mi presentò brevemente.
"Certo che lo faremo" Rispose un ragazzo dai capelli buffi posto in ultima fila sporgendosi sul banco per guardarmi meglio. Aveva una penna in bocca e, a differenza degli altri ragazzi che avevano questo atteggiamento, lui non aveva la giacca della scuola, quindi dedussi che non praticava sport a scuola.
"Artemio? Come il nostro presidente?" Domandò astutamente una ragazza in seconda fila.
Sgranai gli occhi immediatamente temendo che tutti avessero capito qualcosa.
Avevano fatto una faccia strana a quella domanda.
"Sì, come il nostro presidente" Rispose poco dopo la professoressa, poi si voltò verso me e mi sorrise.
"Laila, prego siediti vicino a Lucas, è quel ragazzo con la cresta dorata" Concluse e mi indicò il ragazzo, era nella seconda fila vicino alla finestra.
Passai tra i banchi fino ad arrivare al mio.
"Piacere bellezza, io sono Lucas" Disse porgendomi la mano mentre masticava una chewing-gum.
Lui aveva la giacca.
Corrugai immediatamente la fronte sentendomi chiamare così.
Mi sedetti sospirando e mi sistemai con tutta la calma di questo mondo.
"Piacere mio Lucas" Risposi sorridente in seguito, dopodiché gli strinsi la mano e lo tirai verso di me.
"Ai" Pronunciò lui facendo attenzione a non farsi sentire.
"Non chiamarmi più in quel modo, ok?" Dissi in maniera più naturale possibile.
"Prima di iniziare la lezione, su, raccontatemi un po' le vostre vacanze" Disse la professoressa e io mi voltai lasciandogli la mano per prendere i libri che avevo nello zaino.
"Wow" Pronunciò divertito ed aprì il libro massaggiandosi il braccio, nel frattempo sentii alcuni sghignazzare ma non ci feci molto caso.
Non so cosa poteva minimamente importare alle professoresse delle nostre vacanze, fatto sta che non io di certo non avrei parlato. Non avrei detto gli affari miei a persone che conoscevo da due secondi circa.
"Signorina Artemio lei?" Domandò come se mi avesse letto nella mente.
Come non detto.
Chiusi gli occhi e sospirai, poi alzai lentamente lo sguardo e mi guardai intorno.
"Nulla di ché" Risposi alzando le spalle, mentendo spudoratamente... Era stata l'estate più bella ed emozionante della mia vita, ma di certo non lo avrei detto.
"Ha viaggiato?" Domandò cercando di spronarmi a parlare.
Iniziai a giocherellare con una penna. Mi sentivo in disagio, tutti mi fissavano e avevo paura di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato.
"Sono stata in Florida" Risposi nascondendomi nelle spalle.
"A Miami?!" Domandò un ragazzo dai capelli castani sorpreso.
Io mi voltai colta di sorpresa dal suo gesto.
La mia era una pura coincidenza ma la Florida non era solo Miami, c'erano altre città carine.
"Abitavo là prima" Dissi e tutti iniziarono a farfugliare fra loro.
"Vorrei andarci anche io" Rispose una ragazza con la divisa delle cheerleader dai capelli biondi.
"Già" L'accompagnò un'altra con la medesima divisa ma dai capelli neri.
"Ci vuole un bel coraggio per trasferirsi da Miami a Nashville" Disse di nuovo il ragazzo di prima ed io sentii un groppo in gola.
"A chi lo dite" Sussurrai abbassando la testa.
Tutti si voltarono e iniziarono a parlare fra loro aumentando il rumore in classe.
"Ragazzi! Calmatevi, Jon parla tu" Concluse la professoressa calmando la situazione.
Per fortuna il mio turno era finito.
Non stetti a sentire quello che gli altri avevano fatto questa estate, non me ne fregava minimamente.
Ancora una volta portai involontariamente una mano al collo per toccare la collana. Non so, mi davo un certo senso di sicurezza.

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