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Il cenone fu spettacolare, ancora devo digerire il tutto nonostante sia quasi ora di pranzo.

Ieri sera la nonna Giselle aveva comunque portato del cibo, praticamente venne buttato atterra perché Carly inciampò su un vaso salvando il palato di tutti.

Quando la mamma portò a tavola lo sformato, tutti lo divorarono, in fine il dolce, grande successo.

"Tesoro porta i piatti a tavola!!" ero rimasta impalata a guardare la mamma darsi da fare.

Portai i primi piatti a base di pesce a tavola, frittura, insalata di mare...

Sto letteralmente scoppiando, nemmeno un secondo di pace, avevo praticamente mangiato tutto il giorno senza fermarmi mai.

Un po' di pace finalmente, ho accompagnato mia zia a fumare fuori, almeno potevo staccare la spina.

"Allora tesoro, come vanno gli studi?" ci mancava solo parlare di studi durante le vacanze.

"Bene io-" la zia si passò una mano davanti la bocca e qualcosa mi avvolse in un caldo abbraccio.

"Buon Natale amore di papà" era lì accanto a me, non potevo crederci.

Mi girai e lo avvolsi velocemente, non potevo ricevere regalo migliore.

Lo guardai mangiare per tutto il tempo e non appena finito andammo a scartare i regali.

Ce li scambiammo con felicità, mio padre me ne aveva già fatto uno, il più bello in assoluto.

Passammo tutto il pomeriggio a giocare ai giochi di società o a carte, avevo fatto molte vittorie come al solito.

Ogni anno la nonna si arrabbiava, diceva che ero troppo brava.

"Tesoro, cos'è questo?" prese da sotto l'albero un sacchettino, era di Cameron.

"Oh nulla me l'ha regalato una mia amica, lo aprirò dopo" sorrisi levandoglielo dalle mani.

"Papà mi sei mancato tantissimo, io sono così felice di averti qui !!!" gli saltai addosso e lo abbracciai.

"Già soprattutto perché non dovrei..." era così bassa la sua voce che sembrava non fosse sua intenzione farmelo presente.

"Cosa?" non mo andava di sorvolare la questione.

"Nulla tesoro" fu sorpreso di aver visto che avevo sentito, ma non mi importava.

"Papà io-" purtroppo la mamma arrivò in quel momento e non fu molto contenta di rivedere papà.

Lui si alzò e corse per le scale per seguirla poi non li vidi per un po'.

Gli ospiti se ne stavano ormai andando, erano tutti stanchi dopo la serata di ieri in cui abbiamo fatto tardissimo.

Erano le 8.00 mancava poco all'ora di cena.

Ricordo che ogni anno di questo giorno all'incirca alle 00.00 facevo sempre una preghiera per Eddie, era infatti l'ora della sua scomparsa e in questo giorno faceva un anno dalla sua spartizione.

"Grazie mamma" mi mise il piatto davanti.

Amo mangiare il pasticcio di casa, così lo chiamava lei, era una carne alla brace con accanto del purè.

Contornata da patate e insalata per mandare giù.

"Ditemi ragazze, che avete fatto in questi mesi?" ecco che compariva il papà attento a queste piccolezze, vedrete presto.

"Nulla, scuola, amici, ragazzi..." continuò Carly.

"Che genere di ragazzi, fidanzati?" andava a vedere le piccolezze.

"Ehm...suppongo" continuò mia madre.

"Bene ragazze, allora io vorrei dirvi una cosa, ma prima mangiamo il dolce" la cena durò a lungo, si fecero così le 23.55 si stava facendo tardi.

"Scusate ma io devo andare un momento" mio padre sembrò contrariato.

"Ma tesoro io dovevo dirvi-" lo interruppi.

"Ci metterò poco" sorrisi per farlo tranquillizzare.

"Lasciala andare su" la mamma sembrava molto scontrosa con il papà.

Corsi nella mia stanza passando per il salotto e prendendo il sacchetto di Cameron.

Mi appoggiai alla finestra, congiunsi le mani e chiusi gli occhi, molto silenziosamente iniziai.

Il campanello suonò, io non avevo tempo, apriranno i miei o mia sorella, dovevo vedere il regalo.

Lo aprii e tirai fuori una lettera accartocciata.

Probabilmente non sarò in grado di pensare ad altro che a te questa sera- la lettera inizia bene-sono felice di averti conosciuta e sappi amore mio che farò tutto solo per te-sorrisi-sei veramente importante, scusa se non ti ho detto nulla prima di ora, so che hai parlato con Lexie, nell'auto c'ero io quella sera, ed è meglio che tu sappia che-qualcuno aprì la porta, erano i mei amici, tutti- ero io alla giuda quella sera-le lacrime iniziarono a scendere- erano tutti ubriachi, tranne me, uno fece cadere atterra la sua bottiglia mentre la stava riprendendo la sua mano tocco il pulsante dei fari, spingendoli, un suo amico mi tirò per la maglietta facendomi accelerare, volevo fermare l'auto, rallentai ma una mano spinse la mia gamba e accellerai, accesi i fari e...Non potevo dirtelo mi avresti odiato, ti amo.

"Non è stata colpa sua..." mi abbracciò Stiven.

"La verità doveva venir fuori a quest'ora, nell'ora della scomparsa" intervenne Peyton.

"Dov'è?" non riuscii a dire altro.

Nessuno rispondeva, ancora quel fottuto silenzio.

"Basta silenzi, basta bugie, parlate!" mi alzai in piedi e asciugai le lacrime.

"Lui è..." iniziò Rhidian.

"Lui è cosa!" lo aiutai io.

"Voleva risolvere la cosa, le cose stavano peggiorando, avevano provato a farlo fuori e poi puntavano a te, la polizia non riesce a capire chi possa essere, Cameron non voleva parlare per evitare facessero del male a te, è da qualche parte vuole risolvere le cose con quei tipi a 'parole' e non so cosa..." continuò.

"E dov'è?" si guardarono e uscissero la testa in segno di 'non lo so'.

"Come facciamo a trovarlo io..." mi venne l'idea di Lexa.

"Lexa va ogni anno come l'altra volta alla festa di Kimberly, per quella strada, è lì lui è lì" ne sono così sicura.

"Cosa, dici, se è così andiamo!" corsero tutti fuori e io li seguii.

Prendemmo le bici e chi aveva la macchina andava con quella, l'ansia mi stava divorando, avrei avvertito la polizia molto presto, lui non voleva ci sarà un motivo.

Una volta arrivati i ragazzi mi seguirono, lo cercammo per un po' ma nulla, stavamo perdendo la speranza fino a quando non ricordai di quel boschetto isolato.

Ero sola quindi andai lasciando un messaggio ai miei amici che sarebbero venuti non appena visto il messaggio.

Before And AfterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora