capitolo 6

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Pov. Stefano

Ordinammo qualcosa da mangiare... L'idea di Allison era di prendere poche cose per restare leggeri... Il mio ''restare leggeri'' significa ordinare mezzo locale... Sono rimasto chiuso per quindici anni e, ogni volta che ordino qualcosa, cerco di prendere un po' di tutto... Mi sono mancati i pasti normali... Quando Allison vide tutto ciò che avevo preso rimase senza parole e mi guardò preoccupata. <<Tranquilla... La maggior parte delle cose sono mie>> le dissi cercando di tranquillizzarla... Ma ottenni l'effetto contrario. Non avevo neanche voglia di spostarmi al tavolo per mangiare... Avevo posato tutto sul tavolinetto davanti al divano e decidemmo di cenare li. <<Perché hai preso tutte queste cose?>> chiese lei confusa... Era circondata da cibo e non sapeva come spostarsi. <<Perché ho fame>> risposi io sedendomi sul divano... Alla fine si mise seduta vicino a me iniziando a cercare qualcosa tra i sacchetti... Avevo comprato tutto in un ristorante cinese nel paese umano qui vicino. Io presi la prima cosa che mi capitò davanti e iniziai a mangiare. <<Sei inquietante... Come fai a mangiare tutte queste cose?>> chiese confusa iniziando a mangiare. <<Credo sia un effetto collaterale>> risposi... Non volevo dire molto riguardo al mio passato... Ma credo sia evidente che ho alcuni problemi da quando sono stato liberato... Immagino che questo sia legato al fatto che non mangiavamo per giorni interi e che, adesso che sono libero, posso mangiare ciò che voglio quando voglio. <<Effetto collaterale? Riguardo?>> chiese lei. Io mi fermai... Dovevo darle delle spiegazioni, avrebbe vissuto con me e doveva sapere quali fossero i miei problemi. <<Non sono stato esattamente libero di fare ciò che volevo in questi anni... Questo che vedi è una reazione a quegli anni infernali>> risposi io indicando tutto il cibo. <<Hai detto che i tuoi sono morti... Avrei pensato che ti avessero costretto a mangiare poco, ma visto che loro non sono più qui... Non saprei davvero cosa pensare>> ammise lei alla fine. <<Se fosse stata colpa dei miei ne sarei stato più felice... Io e Nicola siamo rimasti per quindici anni rinchiusi in una gabbia... Andrea pensava che fossimo morti, è stato un caso che ci abbiano trovati... In quella gabbia non ci davano da mangiare... Ogni tanto degli avanzi, ma niente di particolare>> risposi io con tutta la calma che potevo avere... Lei si fermò e iniziò a guardarmi. <<Scherzi?>> chiese lei preoccupata... Negai con la testa. <<Chi... Chi vi ha tenuti prigionieri?>> chiese lei incredula. <<Una persona di cui ci fidavamo... Una persona che ha finto di tenere alla vita di nostro fratello e che lo ha usato per quindici anni>> risposi io... Era diventato normale per me parlare della nostra prigionia... Eravamo liberi e nessuno poteva più imprigionarci. <<I tuoi fratelli sanno di... Tutto questo?>> chiese indicando tutto il cibo che avevo preso. <<Nicola si... Ha lo stesso problema... Chris fa fatica a tenerlo a bada... La nostra fortuna è che ci alleniamo quasi tutto il giorno... Andrea non sa nulla, preferiamo che quella parte della sua vita resti sepolta per sempre... Non è stato facile per lui crescere da solo>> risposi io... Continuò a farmi domande su quella che era stata la nostra vita, mi chiese della mia famiglia e dei nostri amici... I ruoli nel branco e ciò che accadde quando abbandonammo il territorio... Intanto finimmo anche di mangiare e, come le avevo già detto, avevo mangiato io quasi tutto. <<Sto esplodendo... Come hai fatto a mangiare tutta quella roba?>> chiese lei massaggiandosi la pancia e... Ruttando. <<Proprio una signora... Devo farti i miei complimenti>> dissi ridendo e lei, in risposta, mi fece il medio. <<In ogni caso... Ti avevo avvertita di fermarti>> aggiunsi in risposta alla sua precedente domanda. Lei mormorò un fottiti e si sistemò meglio sul divano... Volevo azzardare. Mi distesi poggiando la testa sulle sue gambe... Volevo tentare... Non sono mai stato bravo con le parole. Lei inizialmente si irrigidì, poi iniziò ad accarezzarmi i capelli... Forse avevo qualche speranza. <<Immagino che tu abbia qualche altro effetto collaterale>> ipotizzò lei. <<Del tipo?>> chiesi io, beandomi di quelle carezze... Non ricevevo quel tipo di affetto da troppo tempo. Lei si allungò sul mio corpo e mise la mano proprio sui miei genitali. <<Sei proprio una gran signora>> commentai ridendo. <<Si ho anche questo effetto collaterale, se lo vuoi chiamare così... Nicola aveva Chris, anche lei un licantropo... Passavano giornate intere rinchiusi in casa... Mi stupisco che l'abbia messa incinta dopo tre anni... Erano peggio dei conigli>> commentai io... Lei si mise a ridere, poi mi guardò. <<E tu? Come hai risolto?>> chiese curiosa. <<Ci sono alcune ragazzine che vivono nel villaggio umano, maggiorenni ovviamente... Non voglio alcun tipo di problema legale>> risposi io. <<Più di una? Sei un gran signore>> rispose lei canzonandomi. <<Penso di essermela meritata... Quelle probabilmente hanno preso una bella cotta per me... Ma io avevo solo bisogno di fare sesso e lo specificai subito con ognuna di loro>> ammisi io. Lei si bloccò per un minuto, poi ricominciò ad accarezzarmi... <<Nessun figlio di cui dovrei sapere l'esistenza?>> chiese lei. <<Assolutamente no>> risposi. <<Allora mi basta che tu smetta di vederle>> disse lei tranquilla... Forse neanche lei era poi così brava con le parole... Le sorrisi e rimanemmo li a parlare ancora per un po'.

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