capitolo 2

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Pov. Bianca

Dopo che Nicola se ne andò, io e Andrea mangiammo qualcosa e poi ci preparammo per uscire... In troppi sono morti negli ultimi tre anni, molti bambini sono rimasti orfani... I superstiti hanno deciso di adottarli, non volevano lasciarli soli oppure non volevano lasciarli con noi... Una delle regole che hanno deciso di mantenere dal vecchio branco è proprio quella che li tutela... Se un bambino perde entrambi i genitori, sarà l'Alpha a prendersene cura finché non troverà un lavoro e una casa tutta per se... Significava che avremmo avuto una decina di bambini a casa di cui occuparci... Significava che non avrei avuto modo di riprendermi da quel trauma... Significava che non avevamo il tempo per crescere i nostri figli... Io e Andrea ne parlammo a lungo ed entrambi avevamo deciso di rispettare quella regola, anche se significava posticipare il tutto di almeno dieci anni... Eravamo andati a prendere quei bambini, quando il branco ci disse che li avrebbero divisi loro, che se ne sarebbero presi cura al posto nostro... Non ci dissero mai il motivo. Per cercare di ringraziarli, ogni mese organizziamo una grigliata con tutti i membri del branco... Essendo quaranta era possibile farlo... Così andammo a prendere ciò che ci serviva per quel pranzo con il branco. Dopo aver comprato tutto l' occorrente per il pranzo di oggi, tornammo di corsa a casa... Si era fatto tardi e gli altri ci stavano sicuramente aspettando... Infatti, davanti la porta di casa, trovammo la nostra famiglia al completo impaziente di iniziare i preparativi.

Una volta dentro, i ragazzi si allontanarono per parlare mentre noi ragazze iniziammo a preparare alcune cose per poterle cucinare... Ma tutte eravamo curiose così, mentre cucinavamo, stavamo attente a ciò di cui parlavano i nostri compagni nell'altra stanza. <<Ho una domanda che ultimamente mi ronza in testa... Mi è venuta in mente vedendo i progressi che è riuscita a fare Bianca, ma non ho mai avuto il coraggio di dirti niente>> disse Nicola, la sua voce era incerta... Guardai Chris... Sembrava che sapesse ogni cosa.<<Certo>> rispose Andrea tranquillo. <<Quando noi siamo stati catturati... Ti hanno aiutato a superare la perdita? Ti hanno dato sostegno? Oppure ti hanno lasciato alla deriva?>> chiese Nicola, sembrava agitato. <<In realtà hanno provato ad aiutarmi, ero io che non volevo aiuto da nessuno>> rispose Andrea con voce cupa. <<Ad essere sincero, mi ricordo che, per un periodo, smisi di mangiare e bere... Dovevano costringermi... Quando il mio corpo non ce la faceva più, mi portavano in ospedale dove ero costretto a letto con le flebo che mi nutrivano... Avevo perso tutti in pochissimo tempo... Ho passato anni a cercare di morire di stenti... E' questo il motivo della presenza di Bianca nel branco... Era l'unico modo per loro di controllarmi>> aggiunse subito dopo. Rabbrividii a questa confessione... Era quello il motivo della mia presenza nel loro branco... Paradossalmente, se non avesse cercato di uccidersi io non lo avrei conosciuto... Ma non lo avrei conosciuto neanche se ci fosse riuscito. <<Sei serio?>> chiese Stefano... Non riuscivo a decifrare il tono della sua voce... Ci guardammo tutte in faccia, doveva essere un colpo duro da digerire per loro. <<Si... Per me é successo tutto troppo velocemente... Non mi avevano fatto vedere i vostri corpi, ma le bare erano piene e si sentiva puzza di sangue e di carne bruciata... Per me eravate voi dentro quelle bare... Ero convinto che foste morti e non volevo piú vivere>> rispose triste... Gli fa male ricordare. <<Come ti è venuto in mente di ammazzarti in quel modo? E come hai fatto a riprenderti?>> chiese Nicola preoccupato. <<Volevo stare con voi, avevo tre anni ed era l'unica cosa che volevo... Marta evitava di farmi vedere i telegiornali visto che in quel periodo passavano notizie di persone uccise o che si erano uccise... Ne riuscii a sentire una... Un ragazzo che non mangiava da troppo tempo era morto di stenti... Ero piccolo e per me quello era l'unico modo per raggiungervi... Quando Bianca è arrivata avevo dieci anni... Sapevo cosa fosse il legame tra due compagni e lo percepii subito... Lo tenni nascosto per tutto quel tempo, era il mio segreto... Ricominciai a mangiare solo perché sarebbe stata sola in un branco che l'avrebbe uccisa volentieri>> disse Andrea... Io smisi di fare qualsiasi cosa... Si era ripreso solo per me. <<Tutto bene?>> chiese poi Andrea, preoccupato. <<Niente va bene... Non hai avuto un' infanzia a causa dei miei errori... Ti sei preso responsabilità che non avrebbe dovuto prendersi un bambino di tre anni... Tutto a causa mia... Se non fosse stato per Bianca tu saresti morto mentre noi saremmo stati prigionieri fino alla morte>> disse Nicola in un attimo di sfogo. <<Ormai non ha più importanza... Non possiamo cambiare il passato... Possiamo solo sopportarlo>>disse Andre in un sospiro ritornando da noi... Nessuno osó piú dire niente dopo quella discussione.

Finito di pranzare con il branco, tutti quelli che avevano adottato i bambini se ne andarono per poterli mettere a letto visto che si erano addormentati quasi tutti... Piano piano iniziarono ad andarsene e rimase solo la nostra famiglia... Stavamo parlando, quando Giovanni iniziò ad annusare in giro. <<Qualcosa non va?>> chiese Andrea notando lo strano comportamento del suo beta. <<Mi è sembrato di sentire l'odore di mia sorella... Probabilmente mi starò sbagliando>> disse Giovanni stranito. <<Non mi hai mai detto di avere una sorella>> disse Andrea scioccato e divertito. <<Siamo gemelli, per la precisione>> rispose Giovanni prendendo un grissino. <<Lei non sa che esisto, probabilmente... Ma a me manca comunque... E' la mia gemella... Voi potete capirmi>> aggiunse indicando me e Tobias... La separazione tra gemelli è la cosa più dolorosa che esista... Vivere sapendo che l'altro è da qualche parte nel mondo ma tu non sai dove sia... Terribile. <<Come fa a non sapere che esisti?>> chiese Stefano stranito. <<Mio padre mi chiudeva in uno sgabuzzino... Quello stanzino minuscolo divenne la mia stanza... Quando mia sorella iniziò a capire ciò che succedeva, mi chiusero a chiave... Rimasi bloccato li dentro a subire le angherie di mio padre e di mio fratello... Lei non si è mai avvicinata a quello stanzino e, quelle poche volte che potevo uscire, non mi era permesso stare nello stesso posto suo... Mio padre voleva solo due figli... Io sono di troppo... Aveva già avuto un figlio maschio, il suo erede... Voleva solo una femmina e, probabilmente, avrà ucciso tutti gli altri figli maschi che ebbero... Non so perché mi tennero in vita, so solo che io ero quello di troppo nato nel rango sbagliato... Mia sorella non è beta, ma è stata addestrata come tale>> spiegó con una tranquillità disarmante. <<Come hai fatto a resistere vent' anni cosí?>> chiese Sophia scioccata. <<Forse la convinzione di trovare qualcuno che mi volesse bene, che mi amasse, mi ha fatto resistere>> disse guardandola dolcemente... Andrea continuò a fare domande sulla sua famiglia, non capendo come si potesse trattare così un figlio.

Dopo che anche mio padre, Dario e Tobias se ne andarono, ci sistemammo nel terrazzo e continuammo a parlare... Andrea era andato al piano di sopra per lavarsi, aveva preso questa abitudine per rilassarsi. <<Giova, riguardo a questa mattina... Pensi veramente che tua sorella sia qui?>> chiesi incerta. <<Non lo so... L' odore sembrava il suo>> rispose dubbioso. <<Hai detto che non vi siete mai incontrati... Come fai a conoscere il suo odore?>> chiese Stefano. <<Quando eravamo piccoli, mia sorella era incuriosita da quella porta che non veniva mai aperta, la porta di uno sgabuzzino che lei non aveva mai visto, la porta della mia stanza... Sentiva un odore debole e si piazzava ore li davanti cercando di convincere i miei ad aprire quella porta... Io invece stavo seduto vicino a quella maledettissima porta sentendo l' odore della mia sorellina e sperando di uscirne prima o poi e vivere normalmente con lei... Non realizzai mai quel sogno che coltivavo fin da bambino... Dopo l'ultimo grave litigio con mio fratello, mi vidi costretto a scappare da quell'inferno... Conoscevo da anni il modo di fuggire... Non lo avevo mai fatto nella speranza che mi liberassero e mi accettassero>> disse Giovanni con un velo di tristezza in volto... In quel momento Andrea ci raggiunse e chiusi il discorso. Parlammo ancora per qualche ora, poi gli altri andarono nelle loro case, lasciandoci soli. <<Come mai hai chiesto a Giovanni di sua sorella?>> mi chiese Andrea mentre sistemavo la cucina... Lo guardai scioccata... <<Ho un udito più acuto rispetto agli altri>> si giustificò lui. <<Non saprei... Mi è tornata in mente la sua reazione di questa mattina e non ho potuto fare a meno di chiederglielo>> ammisi. <<Forse dovevo evitare>> aggiunsi subito dopo. <<Invece hai fatto bene... Almeno ne ha parlato con qualcuno>> mi rispose lui... Dopo esserci cambiati, ci mettemmo a letto... Ma io avevo bisogno di sentirlo vicino, così gli chiesi di farmi le coccole... Lui si avvicinò a me ridendo leggermente... Sono passati tre anni, ormai ho superato tutto, almeno con lui... Forse dovrei lasciarmi andare, ha aspettato così tanto... Così mi girai e iniziai a baciarlo. <<Non credo che dovremmo... Non credo riuscirei a fermarmi>> ammise lui. <<E se io non volessi che ti fermassi?>> chiesi io... Lui mi guardò scioccato. <<Sicura?>> chiese lui. Io lo tirai a me per baciarlo... Quello fu il segno chiaro che ero sicura della mia decisione, che ero pronta anche per quel passo... Così salì su di me e iniziammo a fare l'amore... Questa volta, però, era con la persona che amavo e niente riuscii a spaventarmi di quella notte.

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