capitolo 14

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Pov. Bianca

Positivo... Il test era positivo, Chris aveva ragione... Sentii le urla di felicità di mia sorella e di Chris, ma era come se fossero lontane... Avevo paura di cosa sarebbe successo, di come mi sarei dovuta comportare... Non ero pronta a fare la madre, ma volevo quel bambino... Non ero pronta a stravolgere così la mia vita, ma avevo dei doveri verso il branco... E verso Andrea... Lo avevo costretto ad aspettare, a rimandare qualsiasi cosa avesse in mente... E tutto per quel bastardo di Massimo... Ma adesso che lui non c'era più, la paura era pian piano svanita e avevo ricominciato a vivere... Ma adesso sembrava che avessi smesso nuovamente, che non fosse cambiato niente da quel maledetto giorno di tre anni fa... La paura era tornata, era più forte... Ma era diversa, in qualche modo... Non era paura di essere toccata, non era paura di avere troppe persone intorno a me... Era paura di ciò che avrebbero potuto fare gli altri, era paura di ciò che avrebbero potuto fare a me e al mio bambino. <<E' normale essere terrorizzati>> disse Chris poggiandomi una mano sulla spalla... Eravamo ancora sedute a terra nel suo bagno... Mi allontanai bruscamente dal suo tocco. <<Ed è normale anche questo>> aggiunse sorridendo e ritirando la mano. <<Come fa ad essere normale? Pensavo di aver superato questa paura>> chiesi io frustrata. <<Non ho idea di cosa tu abbia passato, non penso di poterlo capire... Ma di una cosa sono sicura... La paura che provi adesso è totalmente diversa da ciò che provavi tre anni fa... Ti sembrano uguali perché hai conosciuto la parte peggiore delle persone e anche adesso ti sembra di vederle allo stesso modo... Ma la paura che provi adesso è rivolta solo al tuo bambino... E' l'istinto che ti dice di proteggerlo, di proteggerti... Nel tuo caso, ha conservato il ricordo di ciò che è successo e lo sta amplificando verso il piccolo... E' solo l'istinto di protezione a farti agire così, a farti provare queste cose>> mi spiegò lei cercando di alzarsi. <<Come hai fatto a superarlo? Sei stata rinchiusa per anni lontana dal tuo compagno e ti hanno usata come cavia>> chiesi sospettosa... Non sapevo da dove arrivavano quelle emozioni contrastanti, ma era frustrante non averne il controllo. <<Inizialmente ammetto di aver allontanato anche Nicola... La paura che mi portassero via la bambina, che la tenessero lontana da me per anni... Mi faceva impazzire l'idea che anche Nicola stesso potesse fare una cosa del genere... Ma io ho conosciuto quel tipo di paura e l'ho affrontata con Nicola una volta libera... E ho affrontato anche l'inizio della gravidanza con lui... Mi ha aiutata lui a fidarmi delle persone>> ammise lei, tendendomi una mano per aiutarmi. <<Quindi dovrei farmi aiutare da Andrea? E se volessi allontanare anche lui?>> chiesi accettando l'aiuto. <<Non lo farai... Ne sono sicura... Ti ho vista, in questi anni... Ho visto che, nonostante non lo toccassi, stavi sempre al suo fianco... Ti fa sentire protetta e questo non cambierà... Dovrai solo accettarlo nuovamente nella tua vita>> mi spiegò lei accompagnandomi verso la cucina. <<Vuoi andare a dirglielo?>> chiese Sophia con un grosso sorriso in faccia... Si stava trattenendo dal saltarmi addosso, era evidente... Ero indecisa se andare o meno... Avevo paura di come avrei reagito vedendolo. <<Prima che tu vada, devo chiedervi un favore>> disse Chris attirando l'attenzione di entrambe. <<Mancano pochi mesi prima che nostra figlia nasca... E volevamo sposarci prima che io partorissi... Ci da fastidio il fatto di avere una bambina e non essere ancora sposati... Fra un paio di mesi faremo la cerimonia e tutto il resto... E vorrei che voi foste le mie damigelle... Siete ciò che ho di più simile a delle sorelle>> disse lei arrossendo visibilmente... La imbarazzava chiedere una cosa del genere, ma voleva noi al suo fianco. Mi guardai con mia sorella... Entrambe sorridemmo e annuimmo... Era anche lei una sorella per noi e non vedevamo l'ora di esserle vicino in quel giorno.

Non persi tempo a tornare a casa... Dovevo dare la notizia ad Andrea e avevo bisogno di stare da sola per pensare... Non riuscivo ancora a credere che avrei avuto un bambino. Quando rientrai a casa, non vidi Andrea da nessuna parte... Immaginai fosse ancora a letto a dormire così andai nella nostra stanza, ma la trovai vuota... Rimasi a fisare il letto vuoto con un magone al petto... Temevo mi avesse abbandonata... Ma poi sentii qualcuno abbracciarmi da dietro... Mi irrigidii subito a quel tocco e cercai di togliere quelle braccia che mi stavano stringendo... Notai solo dopo aver ripreso fiato che era stato Andrea ad abbracciarmi e che sembrava deluso da quella mia reazione... Mi sentii in colpa, ma non lo facevo di proposito. <<Cosa è successo? Perché hai avuto quella reazione?>> chiese lui, c'era preoccupazione nella sua voce... Ma anche terrore e rabbia, forse del passo indietro che avevo fatto verso di lui. <<Pensavo che te ne fossi andato>> ammisi io sedendomi sul letto... Tremavo ancora. <<Ti avevo detto che oggi non avrei fatto niente, volevo riposare>> disse lui cercando di trattenere le sue emozioni. <<Non in quel senso... Pensavo che mi avessi lasciata sola, che mi avessi abbandonata>> dissi cercando di calmarmi... Vederlo li davanti a me, appena uscito dalla doccia e con i capelli bagnati... Mi sentivo al sicuro, mi stavo rendendo conto che, la mia, era una paura ridicola... Lui non mi avrebbe lasciata sola. <<Cosa stai dicendo?>> chiese lui confuso... Poi notò una cosa, una cosa che non avevo notato anche io... Avevo messo una mano sulla pancia... Lui sgranò gli occhi dalla sorpresa, forse collegando tutti i miei comportamenti. <<E' stato il tuo istinto a suggerirti questa cosa?>> chiese lui... Inizialmente non capii a cosa si stesse riferendo, pensavo parlasse della mano che avevo messo sulla mia pancia visto che la stava ancora fissando incredulo... Poi capii... Si riferiva alla sensazione di abbandono che avevo provato, così annuii. <<Il tuo istino è alterato>> disse lui con un sorriso sollevato... Stava aspettando solo una mia conferma. <<Aspetto un bambino>> dissi io... Lo vidi abbassare la testa e passarsi una mano fra i capelli... Pensavo non lo volesse... Poi alzò lo sguardo e vidi che cercava di trattenere le lacrime... Stava cercando di non farmi stressare, cercava di rendere la situazione sopportabile per me... Così mi alzai e presi il suo viso tra le mani, lo costrinsi a guardarmi. <<Di qualcosa>> lo intimai... Non potevo essere più spaventata di così. <<Cosa devo dire? Mi hai fatto il regalo migliore che potessi desiderare>> rispose lui accarezzando le mie mani... Tirai un sospiro di sollievo, ma lui non riuscì più a trattenersi e iniziò a piangere... Mi diede un bacio sulla fronte, sul naso e poi passò alle mie labbra stringendomi sempre di più a se.

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