capitolo 29

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Pov. Bianca

Aprii lentamente gli occhi, avevo un forte mal di testa e sentivo che i miei muscoli non rispondevano... Avevo la nausea e avevo delle forti fitte alla pancia... Mi ricordai del bambino e mi costrinsi ad aprire gli occhi per vedere cosa stesse accadendo... Poi mi ricordai delle gemelle, che dovevano accompagnarmi a comprare dei vestitini per il piccolo... Iniziai a guardarmi intorno, dovevo cercarle... Ma gli effetti dello strozzalupo mi boccavano. Riuscii comunque a vedere che ero dentro ad una tenda con una donna che mi fissava... Aveva gli stessi occhi di Allison e Giovanni, gli stessi capelli di Allison... Doveva essere la madre quella donna che mi fissava con aria dispiaciuta... Solo lei nella tenda, nessun'altro... Dove erano Luana e Cassandra? E dove mi trovavo in quel momento? Cercai di muovere le braccia e, finalmente, riuscii a spostarle... Ma di poco, sentii il rumore del metallo, un forte dolore ai polsi che mi toglieva il respiro. <<Non muoverti... Ti hanno messo dell'argento ai polsi, ti farai solo del male>> disse la donna visibilmente preoccupata... Cosa stava succedendo? <<Ethan mi ha permesso di restare solo per curarti le ferite, non posso aiutarti... Ti posso solo consigliare di assecondare tutte le sue richieste se non vuoi farti veramente male... So perfettamente quanto crudele possa essere mio figlio, io non sono riuscita a cambiarlo... Puoi solo evitare di farti del male, ormai sei sua>> aggiunse cercando di trattenere le lacrime... Non gli appartengo, io non gli appartengo... Sono la compagna di Andrea, sono la madre di suo figlio... Riuscirò a scappare da qui... Ma sarà molto difficile considerando che ho ancora lo strozzalupo in circolo e sono incatenata ad un palo con catene di argento.

Pov. Andrea

Era già buio e le ragazze sarebbero dovute tornare ore fa... Non avrei dovuto dire quelle cose a Bianca, è spaventata da tutta questa situazione... Avrà deciso di restare in paese più del previsto per evitarmi, ma è troppo tardi e dovrebbe rientrare prima che possa diventare pericoloso. Passò un'altra ora e ancora non avevo notizie di Bianca e delle gemelle... La paura iniziò a farsi strada e decisi di uscire... Chiamai velocemente Giovanni e i miei fratelli e chiesi loro di raggiungermi per andare a cercare le tre ragazze. <<Come mai non sono ancora tornate?>> chiese Giovanni... Lo guardai male, era una domanda troppo stupida da fare in quel momento... Lui smise subito di parlare. Stefano ci bloccò con una mano e iniziò ad annusare l'aria. <<Sangue... Sbrighiamoci>> disse preoccupato mio fratello iniziando a correre... Mai come in quel momento pregai che si fosse sbagliato... Lo seguimmo per un po' finché non si fermò di colpo. Le gemelle erano a terra, sanguinanti... C'erano dei sacchetti che contenevano vestiti per neonati lontano da dove erano loro... Mi avvicinai di corsa e notai che respiravano ancora, a quel punto tirai un sospiro di sollievo... Ma le ragazze erano prive di sensi e Bianca non si vedeva da nessuna parte. <<Non possiamo lasciarle qui, portiamole al sicuro>> disse Nicola... Non c'era alcun colore nella sua voce, doveva aver capito fin troppo bene la situazione... Bianca era stata portata via, era stata rapita. <<Chiamate quel bastardo dell'Alleanza... Ditegli che Ethan è morto, per quel che mi riguarda... Oppure ditegli che mi sono fatto ammazzare a causa loro, non mi importa... Basta che sappiano cosa hanno fatto>> dissi iniziando a guardarmi intorno... Stavo per allontanarmi da loro, dal mio beta, quando Nicola mi bloccò con la forza. <<Non essere stupido... Dobbiamo trovarla, trovare dove la nascondono... Non sarà così idiota da nasconderla nel suo territorio, la vorrà usare contro di noi>> disse Nicola stringendo sempre di più la presa sulle mie spalle... Non riuscivo a ragionare.

Pov. Bianca

Tre ore... Tre ore da quando mi sono svegliata, da quando ho scoperto di non avere speranze di scappare... L'effetto dello strozzalupo è finito, ma le catene restano e, nonostante sia un'ibrida, l'argento fa comunque male. La donna era rimasta al mio fianco tutto il tempo, cercava di istruirmi su come comportarmi con il figlio, cosa gli piacesse o meno... La poveretta non sapeva che mi sarei uccisa piuttosto che arrendermi a lui... Mi sarei uccisa senza pensarci, Andrea non vorrebbe vedermi nelle mani di quel mostro e, anche se la sua richiesta era diversa, sarà sollevato nel sapere che non mi sono arresa a lui anche se sarà distrutto dal dolore. Da un'ora la donna era uscita dalla tenda, chiamata da un uomo che sembrava essere il padre di Giovanni ed Allison... Ero rimasta da sola a pensare a come portare a termine il mio piano solo per pochi minuti, poi entrò Ethan... Voleva scoprire cosa sapevo fare, cosa nascondevo sotto i vestiti... Mi ero ripromessa di non arrendermi a lui e così feci... Inizialmente cercavo solo di togliermi le sue mani di dosso, ma in realtà cercavo di mettermi nella posizione migliore per dargli un bel calcio ben assestato nelle parti basse... Sarà anche un licantropo, ma quella zona fa male a tutti dopo un calcio. Impiegò solo qualche minuto prima di ricomporsi, poi prese un frustino da equitazione e iniziò a colpirmi... Gli occhi erano pieni di rabbia, rabbia incontrollata che stava scaricando su di me con quell'affare maledetto... Non so quanto passò, ma appena finì di colpirmi lui aveva il fiatone e io tremavo per il dolore delle numerose ferite... Non avrebbe vinto, non lo avrei lasciato vincere. Dopo avermi dato un calcio nella schiena, si mise a letto e si addormentò... Come poteva essere il fratello di Giovanni? Quel ragazzo era un mostro... La madre tornò per curarmi le ferite una volta che Ethan si addormentò... Mi rifiutavo di farmi aiutare anche da lei, così se ne andò con le lacrime agli occhi ma anche con una strana determinazione. Il dolore mi teneva sveglia, non so bene quanto ho dormito, se ho dormito... Ma poco prima dell'alba la madre di Ethan si presentò nella tenda con un vassoio di cibo che posò vicino al letto del figlio... Prese dal vassoio una mela e si avvicinò a me iniziando a tagliarla. <<Non posso stare qui molto... Devi mangiare in fretta e resistere>> disse lei avvicinando un pezzo di mela alla mia bocca... Io mi ritrassi, non mi fidavo.<<Perché?>> chiesi semplicemente... Non capivo cosa poteva guadagnarci da quella gentilezza, probabilmente avrebbe ricevuto il mio stesso trattamento. <<Perché mi sono stancata di subire... Perché quando ieri ti ho vista con tutte quelle ferite, ho capito di essermi solo nascosta, di non aver mai fatto niente... Perché sarai il mio biglietto d'uscita da questo branco... Stanno venendo a prenderti>> rispose lei in un sussurro... Presi la mela e iniziai a mangiare... Non mi fidavo di lei, ma avevo fame e, se aveva ragione, dovevo mantenere le forze per poter andare via insieme al mio branco... Era pericoloso fidarsi di lei ma, in quelle condizioni, che scelta avevo?

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