capitolo 23

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Pov. Bianca

Passarono alcuni giorni da quando Allison decise di raccontarci la verità... Sembrava essere più tranquilla... Passava molto tempo con Giovanni e ad Andrea dava fastidio visto che aveva bisogno di lui per fare alcune cose... Fu Stefano ad impedirgli di dare di matto, li difendeva dicendo che avevano bisogno di tempo per conoscersi... Erano gemelli, ma non si erano mai visti fino a quel momento... Avevano bisogno di parlare e di confrontarsi... In questi giorni, Andrea insistette per andare a tatuarci il marchio... Lui e i suoi fratelli furono i primi a tatuarselo... Così costrinsero Chris, che intanto si era ripresa dal parto, ad andare a tatuarselo anche lei... Mancavamo io, Giovanni e Allison, così Andrea ci mandò tutti insieme in modo che io fossi protetta in caso di pericolo... Dopo aver finito di fare il tatuaggio, sembrava essersi calmato... Pensavo che avrei avuto più tempo per rilassarmi... Invece arrivarono le gemelle che insistevano sull'andare a comprare le prime cose per la stanza del bambino, così dopo tre giorni cedetti e le accontentai. Le stavo aspettando in cucina mentre Andrea era andato ad allenarsi insieme ai suoi fratelli... Quando arrivarono, sembravano essere particolarmente felici di quella giornata di shopping. <<Pronta?>> chiese Luana saltando dalla felicità. <<Sapete già di che colore fare la stanza del marmocchio?>> chiese Cassandra in tono più pacato, ma che tradiva la felicita. <<In realtà non sappiamo ancora come fare la stanza... Dipende dai mobili che sceglieremo oggi... Andrea mi ha dato carta bianca, deciderò tutto io>> risposi alla fine chiudendo la porta di casa... Una delle due si avvicinò per toccarmi la pancia, che ormai iniziava a vedersi... Poi si fermò, ricordandosi di ciò che avevo passato. <<Posso?>> chiese Luana... Io annuii... Non avevo più paura di essere toccata dalle persone, mi infastidiva ma non avevo più paura... Ma per loro avrei fatto un'eccezione... Loro mi avevano salvata dai miei ricordi. <<Si muove?>> chiese Cassandra iniziando a camminare. <<Ogni tanto si sposta... Ma non fa molto... A volte Andrea cerca di parlargli oppure di dargli fastidio, ma non scalcia... Preferisce girarsi per non essere disturbato piuttosto che scalciare>> risposi accarezzandomi la pancia... Non vedevo l'ora di poter abbracciare il mio bambino. <<Un Alpha che cerca la pace>> disse Luana felice... La guardai confusa, non capivo cosa intendesse. <<Prima che nostra madre morisse, ci insegnò a riconoscere il carattere dei bambini anche se erano dentro la pancia della madre... Non funziona con gli umani, ma con i licantropi non ha mai sbagliato>> spiegò Cassandra. <<Seguendo il ragionamento di nostra madre, visto che il piccolo si gira sempre quando è infastidito, sarà un lupo che cercherà la pace in tutti i modi... Essendo vostro figlio, sarà un Alpha che cercherà di tenere il branco al sicuro, in pace... Ecco cosa intendevo>> disse alla fine Luana. <<E se ci dovesse essere un qualche pericolo? Pensi che resterà fermo a guardare oppure scenderà in prima linea a combattere?>> chiesi inespressiva... Mi aveva infastidito quel commento... Era come se avessero detto che mio figlio non avrebbe combattuto per il branco, come se accontentarsi di ciò che avrà sarà la cosa giusta. <<Questo dipende da voi... Educatelo nel modo corretto, non come è stato educato Ethan o nostro padre... Educatelo a combattere per il branco e vedrai che a questa domanda risponderai da sola>> sorrise Luana... Cassandra iniziò ad allontanarsi, chiudendosi in se stessa. <<Ho detto qualcosa di sbagliato?>> chiesi alla sorella preoccupata... Ferirla era tutto ciò che non volevo fare, non dopo ciò che avevano fatto per me. <<Niente... Tutta questa storia le ricorda il suo bambino>> rispose Luana con tristezza...  <<Ma avevate detto che lo aveva perso per non ricordarsi del branco... Non capisco>> ammisi io fissando Cassandra. <<Questa è la versione che diamo di solito... La verità è che quel bambino era del suo compagno... Stava portando avanti la gravidanza, convinta che nostro padre l'avrebbe lasciata al compagno una volta saputo del bambino... Nostro padre era costantemente ubriaco e mandò qualcuno ad uccidere il suo compagno... La stessa persona, ancora ricoperta del sangue di quel poveretto, si infilò nel suo letto e... E le fece perdere il bambino>> rispose la mia amica con le lacrime agli occhi... Non aveva detto come, ma il semplice fatto che si fosse fermata per pensare a cosa dire mi fece capire... Era stata stuprata fino a perdere la gravidanza. <<Non volevamo più restare in quel posto, non con lei in quelle condizioni... Aveva perso tutto e si stava lasciando andare... La stavo perdendo... Così la trascinai via da quel branco e, dopo esserci nascoste per un po', sembrò riprendersi... Ma era diversa... Era più chiusa e riservata, parlava poco pure con me... Ma la giustificavo sempre e continuo a giustificarla... Ha perso il suo compagno e il suo bambino... Detesta vedere le persone con i loro mariti o i loro fidanzati>> mi confidò Luana... Quindi era questa la verità... Sarei stata molto più attenta a farmi vedere da lei con Andrea, non volevo farla stare male... Con l'udito che abbiamo, lei avrà sentito tutta la conversazione e se non è intervenuta a fermare la sorella, significa che voleva che sapessi la sua storia... E farò in modo di non dimenticala mai.

Poco prima di entrare nel paese umano, mi sentii chiamare... Mi girai e vidi mio fratello che ci correva incontro. <<Che ci fai tu qui?>> chiesi curiosa, sentendo Luana che si agitava dietro di me. <<Andrea mi ha detto che stavate andando a comprare alcune cose per la stanza del bambino... Ho pensato che vi servisse una mano>> rispose lui imbarazzato, diventando rosso in viso vedendo le gemelle dietro di me... Luana si era tradita, questa volta... Si era nascosta dietro di me e si stava agitando fin troppo... Considerando anche ciò che mi aveva appena raccontato sulla sorella... Era lei la compagna di Tobias. <<Ci farebbe comodo una mano>> ammisi io, sperando che Cassandra stesse al gioco. <<In effetti... Con la pancia che sta crescendo dovremmo trasportare tutto noi a casa... Ci farebbe comodo qualcuno a cui scaricare tutto>> rispose lei con un sorrisetto compiaciuto in volto... Feci passare mio fratello e mi avvicinai a Cassandra. <<C'era bisogno di essere così rude?>> chiesi io divertita. <<Avrebbe capito subito che era una trappola se mi fossi comportata diversamente>> rispose lei sorridendo... Aveva retto il gioco... Nonostante lei fosse sola, non voleva che la sorella facesse la stessa fine. Girammo per un po' ma alla fine trovammo il negozio di cui parlavano le gemelle... Era un negozio molto semplice, con diversi mobili esposti... Scoprimmo che il proprietario li creava insieme ai figli e per questo costavano di più rispetto ad altri mobili ma, a detta delle gemelle, erano molto resistenti e si potevano adattare a tutto... Così iniziammo a girare per il negozio in cerca di qualcosa che potesse piacermi per la stanzetta... Trovai il proprietario e i figli a lanciarmi occhiate curiose... Forse cercavano di capire come fossi rimasta incinta a vent'anni... Se solo sapessero quali sono i nostri veri problemi... Solo che quelle occhiate erano continue e mi mettevano a disagio. <<Qualcosa non va?>> chiese mio fratello vedendomi particolarmente tesa... Le gemelle si avvicinarono per sentire la mia risposta, lo avevano notato anche loro. <<Mi stanno fissando... E' inquietante... E' come se mi stessero giudicando per questo>> dissi accarezzandomi la pancia. <<Ignorali... Non sanno chi sei, non sanno che ruolo ricopri... Lasciali perdere perché non capiranno mai cosa hai passato e cosa stai affrontando... Non sapranno mai che questo bambino è la speranza di un branco di ricominciare a vivere... Non sapranno mai che il piccolo è la fine di un percorso di paura che hai vissuto e l'inizio della tua nuova vita... Ignorali, perché loro non hanno idea di quanto voi due siate importanti per noi>> mi rispose Cassandra, fulminando con lo sguardo quei poveretti... Avevano ragione... Non sapevano cosa avevo passato e cosa rappresenta questo bambino... Sono la compagna di un Alpha che sta cercando di tenere al sicuro un branco stremato da una battaglia che non si aspettavano, sarò la madre del futuro Alpha di questo branco... Non sanno niente di me... Feci un respiro profondo e ricominciai a guardare i mobili, ignorando i loro sguardi e mantenendo la testa alta... Per un attimo notai orgoglio negli occhi di mio fratello, una cosa che non avevo mai visto. Alla fine, non comprai niente in quel negozio... Non c'era niente che valesse la pena comprare per la stanza di un neonato. Andammo in un altro negozio, questa volta avevano un magazzino dove tenevano le scatole con i mobili di diversi colori... In quel negozio comprai la culla, l'armadio, un cassettone e il fasciatoio... Presi tutti i mobili color crema, in modo che si potessero adattare a ciò che avevo in mente... Come aveva detto Cassandra, toccò a mio fratello trasportare tutte le scatole con i mobili che avevo scelto... Per sua sfortuna, le gemelle mi trascinarono in un negozio per bebè... Iniziai a guardare i vestitini, immaginando come sarebbe stato mio figlio... O mia figlia... Non avevo preferenze ma avevo paura di comprare le cose sbagliate... Andrea non voleva sapere il sesso del bambino, ma io dovevo comprare i vestiti... Avrei prenotato un'ecografia una volta tornata a casa, era deciso... Presi delle tutine in colori neutri, almeno sarebbero andate bene sia per un maschio che per una femmina... Presi anche dei pupazzetti e qualche giochino... Alla fine mi costrinsi ad uscire da quel negozio prima che mio fratello mi uccidesse... Sulla via del ritorno, incontrammo Stefano che, vista la situazione di mio fratello con tutti quegli scatoloni, iniziò a ridere... Dopo diversi insulti da parte di Tobias, Stefano decise di aiutarlo alleggerendo il peso della metà... Dopo averci detto che li avrebbe portati a casa mia, se ne andò lasciando mio fratello esausto con l'altra parte dei mobili.

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