capitolo 39

1.3K 146 21
                                    

Pov. Bianca

Dopo aver parlato con Marta, Andrea non cercò in alcun modo di riprendere l'argomento... Quando cercai di farlo parlare, visto che sapevo che aveva sentito tutto, lui si limitò a rispondere che avevo capito perfettamente la sua situazione e che non aveva altro da aggiungere a quello che sapevo... Dopo mi abbracciò ringraziandomi... Per lui il discorso si era chiuso quel giorno... Passarono un paio di settimane da quel giorno, settimane passate a dividermi tra il giocare con Ryan e discutere costantemente con Andrea sul fatto che volevo riprendere ad allenarmi. Dopo giorni, riuscii finalmente a convincerlo. Non era molto convinto della sua scelta, visto che gli avevo forzato la mano, così decise di venire anche lui... Scoprii solo la sera prima che aveva chiesto anche ai nostri fratelli, a Chris e a Giovanni di unirsi a noi... La sua risposta fu molto semplice: voleva essere sicuro che avessi protezione. Il mattino successivo, il giorno del mio primo allenamento dopo la nascita di Ryan, sia Andrea che Giovanni vennero chiamati per risolvere un problema interno del branco e, con non poche lamentele da parte di Andrea, dovettero lasciar perdere l'idea di allenarsi... Andrea voleva annullare totalmente l'allenamento, ma i suoi fratelli lo rassicurarono che avrebbero pensato loro a proteggermi. Non sapevo se esserne spaventata o rassicurata, visto che sarebbero stati proprio loro ad allenarmi, gli altri erano li solo di supporto... Eccetto Chris, che voleva vedere quanto tempo perdessi prima di ritornare in forma. All'ultimo minuto si unì anche Allison, urlando contro Stefano che non l'aveva avvisata dell'allenamento di quella mattina... Mi aspettava una lunga giornata, ma almeno non sarei rimasta chiusa in casa. Lasciammo venire anche Marta e Samantha, la madre di Giovanni ed Allison, che si offrirono volontarie come babysitter per i piccoli.

Nicola non parlò molto, si limitava a spiegarmi cosa avremmo fatto durante la giornata, come aveva diviso l'allenamento... Fu Stefano, stranamente, quello che parlò di più con me... Dopo la storia dei diari del padre, Andrea aveva allontanato entrambi i suoi fratelli... Nicola mi aveva silenziosamente chiesto di stargli vicino ma non si aspettava che Andrea lo tenesse a distanza... Una sera, mi spiegò che aveva allontanato i suoi fratelli perché non sopportava di averli vicino... Mi aveva spiegato che leggere i diari di suo padre gli aveva fatto bene, ma aveva anche avuto la consapevolezza che Nicola e Stefano lo avevano conosciuto mentre lui no... Sostanzialmente li aveva allontanati per gelosia verso il padre, aveva solo bisogno di tempo per riavvicinarli. Arrivammo nella radura che usavamo normalmente per allenarci qualche minuto dopo aver lasciato le nostre case... In realtà non era molto lontana, volevano essere sicuri che, in caso di pericolo, noi e i bambini potessimo tornare al branco il più velocemente possibile. Nicola lasciò cadere sotto un albero un borsone nero che si era portato dietro... Marta e Samantha si misero sedute su una tovaglia che Chris aveva portato per loro, in modo da non lasciare i bambini totalmente a terra. Dopo essermi assicurata che Ryan fosse tranquillo tra le braccia di Marta, feci un respiro profondo e mi girai verso Nicola che mi stava guardando con le braccia incrociate... Ero pronta ad allenarmi.

La giornata passò molto lentamente... Iniziammo semplicemente correndo, Nicola e Stefano volevano vedere la mia resistenza, ma si limitarono a nascondere il fatto che volevano capire quanti problemi mi aveva lasciato il mese passato in coma... Sapevo che non sarebbe stato facile. Passammo circa un'ora e mezza a correre, terminai con non poca fatica... Mi fermavo spesso per vomitare, ma nessuno dei due diceva niente... Stefano si limitava a tenermi i capelli, ogni tanto azzardava un incoraggiamento a continuare, Nicola si fermava e aspettava che fossi pronta per continuare... Continuava a ripetere che era normale per me essere a pezzi, che se mi fossi allenata costantemente ogni giorno nel giro di qualche settimana sarebbe tornato tutto normale. Verso la fine anche Allison iniziò a correre con noi, mi restava vicino e teneva il mio passo nonostante potesse anche andare più veloce senza sforzo... Cercava di supportarmi, in qualche modo. Dopo la corsa, iniziammo a rivedere movimenti di attacco e difesa nel corpo a corpo... Difendermi era facile, attaccare meno. Quando mi difendevo non avevo problemi, quando decidevo di attaccare erano due gli ostacoli più grandi: il primo era un bestione di quasi novanta chili che non sarei mai riuscita ad atterrare, il secondo era il fatto che lasciavo scoperto qualche parte del corpo che mi permetteva di essere atterrata con molta facilità. Stefano se ne stava da parte mentre io e Nicola continuavamo ad allenarci... O meglio, mentre Nicola continuava a farmi schiantare di schiena a terra. Più volte lui mi atterrava, più mi rendevo conto che non sarebbe stato facile come aveva detto... Ero fuori forma, durante tutta la gravidanza non mi sono allenata, poi il coma che mi ha tenuta a letto per un mese e per concludere ho passato i primi mesi di vita di mio figlio a casa... Sono stata vicino a lui, l'ho allattato, ho giocato con lui... Ho anche aiutato Andrea, nel mio piccolo, a cercare di capire cosa diavolo volesse Ethan da noi e ho trascurato del tutto ciò che mi serviva per salvarmi in caso di pericolo e per proteggere mio figlio...  Passarono ore prima che Chris decidesse di fermare la mia personale tortura con la scusa di dover dare da mangiare ai piccoli. Marta aveva riscaldato il latte per Ryan, così mi limitai ad avvicinarmi a loro... Sedermi fu estremamente difficile, con tutte le volte che avevo sbattuto la schiena a terra ero diventata rigida nei movimenti. <<Andrea ci ucciderà>> commentò Stefano vedendo la mia difficoltà nel sedermi. <<Andrea sapeva cosa mi aspettava quando ha ceduto... Non vi farà niente>> risposi io. Stefano era veramente preoccupato perché, a differenza di Nicola, cercava di tollerarmi per poter stare vicino al fratello... Nicola faticava a nascondere il disagio nell'avermi vicino. Presi Ryan in braccio e presi il biberon dalle mani di Marta... Volevo passare qualche minuto con lui prima di ricominciare quella tortura. Per fortuna Ryan non aveva problemi a mangiare, a differenza di Renèe che continuava a lamentarsi e ad allontanare il cucchiaio con il cibo, facendo sporcare Chris. <<Vuoi darmi una mano oppure vuoi continuare a guardare?>> chiese alla fine esasperata a suo marito... Lui sospirò in risposta e si trasformò in lupo. La piccola sembrava ipnotizzata dalla trasformazione del padre e, quando il lupo si avvicinò a lei, iniziò a ridere... Fu in quel momento che Chris le portò il cucchiaio alla bocca e la bambina mangiò senza problemi mentre giocava con il pelo del padre. Nicola si sdraiò a fianco a Chris e chiuse gli occhi mentre la piccola giocava con lui... Sembrava rilassarsi, nonostante spesso Renèe tirasse troppo forte.  Dopo aver finito di far mangiare la figlia, Chris sembrò rilassarsi a sua volta... Mi aveva raccontato che Renèe aveva difficoltà a mangiare, si distraeva spesso... L'unico modo per farla mangiare senza problemi era avendo il padre trasformato in lupo a fianco... Forse capiva cosa era realmente e avere il lupo a fianco le faceva immaginare come sarebbe diventata un giorno, o forse le sembrava un cucciolo addomesticato con cui giocare... Nessuno sapeva cosa le passasse per la testa, ma funzionava e continuavano ad usare quel trucchetto ogni volta che doveva mangiare qualcosa. Alla fine Nicola si addormentò con la figlia che gli accarezzava in fianco... Far stancare un lupo era difficile e sembrava che fossi talmente fuori allenamento da aver fatto stancare persino un Alpha. <<So cosa stai pensando... Non lo hai fatto stancare tu... Sono giorni che quella piccola peste si rifiuta di dormire la notte e facciamo a turno per riposare... Ieri è toccato a lui starle dietro tutta la notte, forse ha dormito un paio d'ore>> disse Chris aprendo un occhio per guardarmi. <<Ryan non ci ha ancora dato questi problemi... Resta sveglio per più tempo rispetto al mese scorso, ma non abbiamo mai avuto problemi durante la notte>> ammisi io. <<A volte capita con i lupetti... Quando si comportano così, è un segno che si trasformeranno per la prima volta prima del previsto... Di solito si trasformano tra gli otto e i dieci anni, ma immagino che nel caso di Renèe avremo un piccolo lupetto in giro per le strade entro i suoi quattro anni... Il vero problema, in questo caso, è farla ritornare umana... Trasformarsi in lupo è un istinto, ritornare al proprio aspetto no>> mi spiegò Stefano avvicinandosi a noi. <<In poche parole, prega che non diventi attivo come mia figlia... Sarà impossibile gestirlo se unito a Renèe>> rispose Chris. <<Due cuccioli Alpha in giro per il branco... Si prevedono disastri>> disse Allison tranquillamente. <<Lasciamolo riposare... Continuerò io ad allenarti, ma ci allontaneremo un po' da qui in modo da non disturbare i piccoli che dormono>> disse Stefano indicando Ryan con la testa, che intanto si era addormentato fra le mie braccia, per poi alzarsi.  Passai mio figlio a Marta e mi alzai subito dopo... Ma mi bloccai non appena sentii quell'odore e quella voce. <<Che scena commovente... E' un peccato rovinarla>> disse Ethan. Il cuore iniziò a battere sempre più forte, la paura mi aveva paralizzata... Lo cercai con lo sguardo, ma faticavo a vedere chiaramente... Stefano diede un calcio al fratello, che si svegliò di colpo e si mise davanti a me capendo che non riuscivo a muovermi per la paura... Chris spinse Renèe tra le braccia di Sam mentre lei e Nicola si preparavano ad attaccare. Alla fine lo vidi... Era appoggiato ad un albero, il suo solito ghigno stampato in faccia... E di colpo mi ritrovai dentro quella tenda, incatenata e sofferente a causa delle catene e dei colpi subiti... Mi avvicinai a Stefano e mi strinsi alla sua maglietta... Non so dire se avesse capito o meno che avevo ricordato ogni cosa, ogni parola detta in quella tenda, ogni azione, ma mi spinse indietro contro un albero finché non poggiai la schiena contro il tronco, lui si spinse il più possibile contro di me, per proteggermi. In quel momento sapevo che avrei dovuto chiamare Andrea, dirgli che Ethan era li e che suo fratello mi stava proteggendo, ma non riuscivo a fare niente se non tremare dalla paura... Fu in quel momento che mi resi conto perché Nicola odiava il fatto che fossi io la compagna di Andrea... Non avevo controllo, non riuscivo a muovere un muscolo dalla paura... Chris, che probabilmente ha subito per anni le stesse torture che ho subito io in pochi giorni con Massimo e in una settimana con Ethan, era in forma, non aveva paura di nulla... Non aveva perso anni a riprendersi da un trauma, non aveva lasciato il proprio compagno confuso su come doveva comportarsi con lei... Era più forte e lo ha dimostrato sin da subito... Io ero debole, io sono debole, e ho lasciato Andrea a cavarsela da solo contro tutti. Mi costrinsi a smettere di tremare, mi costrinsi a lasciare la maglietta di Stefano e ad allontanarmi da lui... Dovevo combattere, lo dovevo fare proprio per l'unica persona che mi è stata vicino, che non mi ha mai fatta sentire debole nonostante l'evidenza. Così mi liberai dalla gabbia che si era creata e mi misi al fianco di Stefano mentre Allison ci raggiungeva. <<Sei sicura?>> mi chiese lui preoccupato. <<Non posso avere paura per sempre>> bisbigliai io in risposta... La voce tremava, lasciai che tutti in quel posto capissero che sarei cambiata, che non tolleravo più la mia paura. Mi sembrò di vedere un sorriso sul muso di Nicola prima che scattasse per attaccare, seguito da Stefano... Chris e Allison rimasero vicino a me. <<Prendete i bambini e correte dal branco... Adesso>> dissi a Marta e Sam che si erano alzate con i piccoli tra le braccia... Nonostante la paura e l'incertezza del lasciarmi li a combattere la causa di tutti i miei problemi, iniziarono a correre in direzione di casa dove sarebbero state al sicuro. <<Pronta principessa?>> chiese  Chris. <<Voglio la sua testa>> risposi guardandole. Stefano si era trasformato, così come Ethan, e assieme al fratello cercava di ferire Ethan con artigli e denti. <<Aprite la borsa, ci sono le armi... Io li aiuto a distrarli>> disse Chris iniziando a trasformarsi per poi raggiungere il marito, vedendo che iniziavano a spuntare lupi dal bosco intorno a noi... Non era venuto da solo, il suo gruppo era con lui. Io e Allison andammo a prendere dei pugnali dal borsone che aveva portato Nicola questa mattina. <<Sei sicura di volerlo fare?>> chiese lei iniziando ad armarsi il più possibile... Sapevo cosa intendeva, erano tutti li... Tutti quelli che avevano attaccato me e le gemelle erano li a proteggere Ethan. <<Tu sei pronta ad affrontare tuo fratello?>> le chiesi in risposta... Entrambe le domande avevano la stessa risposta: NO. Ma era necessario farlo se volevamo vivere senza le nostre paure... Così le strinsi la spalla ed iniziai a correre verso quel branco che ci aveva fatto del male, Allison era al mio fianco pronta ad affrontare il suo passato.

Sperai che Marta portasse Ryan al sicuro prima che qualcuno iniziasse a seguirle, non volevo che mio figlio venisse ferito nuovamente... Ne ha già dovute passare troppe a causa di Ethan. Ci unimmo agli altri, cercando di allontanare i vari lupi che si erano uniti a Ethan per aiutarlo... Diverse volte venni ferita da denti ed artigli, ma non mi importava... Volevo far guadagnare tempo a Marta... Sapevo che, una volta tornata al branco avrebbe avvisato immediatamente Andrea e sapevo che lui sarebbe arrivato con i rinforzi una volta saputo del problema... Dovevamo solo guadagnare tempo... Fu una fortuna che notai una pianta velenosa per i licantropi... Non era quella da cui si estraeva lo strozzalupo, ma se passata su una ferita aperta poteva infettare la ferita e paralizzare temporaneamente... Quella era una delle cose che mi avevano insegnato le gemelle, uno dei trucchetti che usavano per poter scappare dal proprio branco. Continuando a ferire lievemente alcuni lupi, mi feci strada per andare a prendere quella pianta nonostante le lamentele continue di Allison che non capiva cosa stessi facendo... Avevo bisogno di guadagnare tempo e quelle foglie potevano fare al caso mio. Quando riuscii a mettere le mani su quella pianta, ebbi immediatamente l'opportunità di provarla... Un lupo mi saltò addosso e cercò di azzannarmi alla gola... Staccai velocemente una foglia e feci una ferita sulla spalla del lupo che mi ringhiò contro... Mentre continuavo a difendermi, riuscii a infilare la foglia tra le piaghe della ferita fatta con il pugnale, inutile dire che il lupo ululò immediatamente dal dolore per poi cadere da un lato... Non sapevo quanto potesse paralizzare, ma sembrava abbastanza da mettere fuori uso una zampa. Quelli intorno a me, Allison compresa, mi guardavano scioccati. <<Ora si ragiona>> dissi alzandomi, sorridendo per aver trovato il modo di guadagnare tempo. Sapevo che quell'ululato lo avrebbero sentito fino al branco, sapevo che Andrea non lo avrebbe riconosciuto e che sarebbe corso qui immediatamente anche senza che Marta lo avvisasse... Era questione di minuti ormai. Ethan sembrò capire il mio piano e cercò di allontanarsi, ma Nicola, Stefano e Chris lo circondarono per bloccarlo... Evidentemente dovevano aver capito pure loro la mia idea. Così mentre loro bloccavano la causa di tutti i nostri problemi, io continuavo a fermare lupi con la stessa sequenza: prima li ferivo, poi mettevo una foglia di quella pianta dentro la ferita e solo dopo aver sentito il dolore nei loro ululati passavo al prossimo... Allison cercava di aiutarmi ferendo i lupi in modo che li dovessi solo paralizzare, ma ben presto la pianta terminò le sue letali foglie e mi ritrovai nuovamente senza idee... Per fortuna che arrivarono alcuni lupi, tra cui riconobbi le gemelle che mi avevano insegnato quel trucchetto... I rinforzi erano arrivati, il mio piano aveva funzionato. Incazzato come non mai, da uno dei cespugli saltò fuori un enorme lupo bianco con una macchia nera all'altezza del cuore... Andrea. Non vedevo Giovanni al suo fianco, non so se fosse perché Andrea voleva combattere Ethan da solo o perché fosse proprio Giovanni a non voler lottare con il fratello, ma Andrea si lanciò contro Ethan senza il suo beta, mentre i suoi fratelli allontanavano gli altri lupi che cercavano di raggiungere Ethan. Rotolarono via dalla nostra visuale finendo contro alberi e cespugli, non avevo mai visto Andrea lottare con così tanta cattiveria. Con Luana e Cassandra al nostro fianco, io e Allison continuammo a mettere fuori gioco altri lupi con Chris che si era unita a noi, mentre Nicola e Stefano iniziarono a rincorrere Andrea per aiutarlo. In poco tempo dal loro arrivo, riuscimmo ad immobilizzare e uccidere tutti i lupi che ci avevano attaccato... Solo allora notai Giovanni che si era affiancato alla sorella. Ma sapevo che non sarebbe finita, mancava ancora Ethan... Nicola e Stefano, tornati umani, ci raggiunsero pallidi in volto. <<Dov'è?>> chiesi velocemente... Volevo raggiungerlo, volevo aiutarlo a far fuori Ethan. I due fratelli non mi rispondevano, non riuscivano a parlare... Iniziai a temere il peggio, ma pochi secondi dopo il lupo bianco tornò da noi ansimando, portando tra i denti la testa dell'altro lupo. <<Andrea gli ha staccato la testa a morsi... Letteralmente>> commentò Luana aggrappandosi ad un mio braccio. <<Ha fatto bene>> risposi io, avvicinandomi a lui... Sapevo che era arrabbiato, sapevo che avrebbe potuto aggredire qualcuno, così anticipai un possibile massacro abbracciandolo e accarezzandogli la testa... Lui lasciò cadere la testa di Ethan e si appoggiò a me con il muso sporco di sangue. <<Marta e i bambini stanno bene?>> chiesi preoccupata per Ryan e Renèe. <<Sono arrivate da noi  nel momento in cui abbiamo sentito il primo ululato... Non hanno fatto in tempo a spiegarci cosa fosse successo, Andrea è corso via senza preoccuparsi di chiamare nessuno... Per fortuna che tutti abbiamo avuto la prontezza di seguirlo>> spiegò Giovanni stringendo la gemella. <<Credo sia meglio lasciarli da soli>> disse Nicola... La prima cosa che aveva detto da quando avevamo vinto... Ma capii subito che non voleva lasciare soli me ed Andrea... C'era un altro lupo in quel cerchio di morte, un lupo che era sopravvissuto e che si era tenuto a debita distanza, che non ci aveva attaccati e che stringeva tra i denti una piccola collana... Uno dei lupi di Ethan.

Ricominciamo Insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora