Capitolo venticinque

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"Matilde, la cena è in tavola"-Lorenzo fa capolino nella mia stanza appoggiandosi alla soglia della porta.

Dopo settimane, mesi passati a studiare all'università è tornato a darmi il tormento mentre cerco di studiare per gli esami di stato facendo crescere la mia ansia.

"Arrivo"-chiudo il libro davanti a me scendendo dal letto.

Sono le nove di sera e ancora non ho terminato di studiare. Io e Federico abbiamo ripreso in mano le nostre vite studiando e andando a lavorare, nel suo caso.

Inizio a pensare di voler trovare anche io un lavoretto una volta terminati gli esami, così da non sentirmi troppo sola quando lui lavorerà e il resto delle mie conoscenze non ci sarà.

"È già arrivata?"-chiedo sussurrando, blocco mio cugino prendendolo per un braccio.

Lui annuisce sorridendo-"È carina"

"E se mi sarà antipatica?"-sussurro per paura che possano sentirmi dalla cucina date le dimensioni dell'appartamento.

"Fingerai che ti sia simpatica"-toglie la mia mano dal suo braccio.

"Come faccio io con Federico"-si allontana da me con un sorrisetto sbilenco.

Rimango con la bocca spalancata guardandolo di sottecchi.

Non dice sul serio. Federico è sempre stato gentile con lui.

"E tu sei un pessimo bugiardo"-dico camminando a passi svelti per raggiungerlo ritrovandomi davanti la porta della cucina.

Rimango pietrificata alla vista di mio padre e della sua nuova 'fidanzata'.

"Chi è un pessimo bugiardo?"-chiede mio padre osservandoci mentre sorridiamo imbarazzati sulla soglia della porta.

"Nessuno"-Lorenzo ridacchia dirigendosi verso il suo posto a sedere.

Fingo una risata unendomi a Lorenzo per poi tornare a guardare la signora con la quale sta uscendo mio padre negli ultimi mesi.

"Matilde, è un piacere per me conoscerti"-la donna si alza per venirmi incontro e abbracciarmi amorevolmente-"Mio padre mi ha parlato molto di te"-poggia le sue mani sulle mie spalle terminando l'abbraccio per guardarmi negli occhi.

"Sono davvero un argomento così interessante, papà?"-sorrido guardandolo mentre poggia alcuni piatti colmi di cibo sul tavolo.

"Beh"-mio padre sorride impacciato portando una mano alla sua nuca.

"Oh, lo sei cara"-mi sorride la donna.

Torno a guardarla, ha ancora le mani sulle mie spalle-"Io sono Patrizia"-mi dice poi.

Patrizia ripeto nella mia mante memorizzando il nome.

Le sorrido prima di essere invitata a sedermi.

Dopo innumerevoli chiacchiere tra i due 'fidanzati' e le infinite domande che mi rivolge la donna seduta di fronte a me, accompagnate da numerosi sguardi da parte di Lorenzo, è arrivata l'ora di andare a dormire, almeno per me.

Prima di andare però mangio insieme agli altri il dolce che ha portato Patrizia e devo ammettere che è squisito, così per fare bella figura decido di farle i miei complimenti.

Tutte le volte che ho provato a fare qualche dolce non sono mai usciti così buoni, così lei mi propone di farne uno insieme un giorno di questi.

"Se non vi dispiace io andrei a dormire"-mi congedo alzandomi dal tavolo.

"Ci rivedremo presto"-la donna si alza per salutarmi lasciandomi due baci sulle guance.

Una volta entrata nella mia stanza mi rendo conto che Lorenzo ha fatto lo stesso seguendomi nella mia stanza.

"Resti a dormire qui?"-chiedo prendendo il mio pigiama pronta per fare una doccia.

"No, volevo salutarti"-mi dice avvicinandosi per abbracciarmi-"La mia ragazza ha bisogno di me"

Lo guardo con un sorriso sbilenco-"La ragazza di cui mi parlavi quando ci siamo rivisti dai nonni?"

"Mh mh"-annuisce.

Per un attimo nella mia mente si fa spazio l'immagine di Federico mentre annuisce continuamente prima di addormentarsi.

Quella sera rimasi a dormire da lui dopo aver ricevuto un'enorme quantità di insulti amichevoli da Margherita, la quale mi odiava-non che lo facesse davvero- per averla lasciata da sola con Benjamin-con il quale poi è uscita anche altre volte.

"Che succede nella tua testa?"-mio cugino picchietta con l'indice sulla mia fronte-"Sei molto distratta ultimamente"

Scuoto leggermente la testa-"Colpa dello studio"-Mento.

Forse avrei dovuto aggiungere "colpa di essere innamorata di Federico" motivo per il quale oltre allo studio al momento è uno dei miei pensieri principali.

"Studi troppo cugina"-afferma fingendo di levare un granello di polvere dalla sua spalla.

"Poi sarebbe Federico quello antipatico"-lo guardo di sottecchi, prima di avvicinarmi per abbracciarlo.

"Ci rivedremo presto"-mi stringe a se-"E di' a quel Federico che se ti farà soffrire, non sarò mai abbastanza lontano"-accompagna le sue parole con uno sguardo fisso nel mio, poggiando le sue mani sulle mie spalle.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora