Capitolo trentaquattro

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"Mi fai schifo"

Le immagini di quella sera si ripetevo nella mia mente costringendomi a ricordare.

Mi allontanai da lui non riuscendo a sentire altre parole provenire dalla sua bocca.

Non volevo che mi rimpinzasse con un paio di scuse solo per permettermi di perdonarlo più velocemente.

Le giornate passavano lentamente senza la presenza costante di Federico accanto a me.

Nonostante quello che aveva fatto, mi mancava, mi mancava così tanto da farmi pensare di tornare lì, al suo appartamento, solo per vederlo un'ultima volta prima di convincermi a dirgli addio definitivamente.

Il mio orgoglio aveva avuto la meglio su di me impedendomi di rispondere alle sue chiamate e ai suoi messaggi nonostante desiderassi sentire ancora la sua voce.

Passavo le giornate a ripassare nella mia stanza a casa dei nonni, finendo quasi ogni volta a raggomitolarmi sul letto ascoltando la musica e isolandomi da tutto ciò che mi circondava.

La musica era tornata ad essere parte importante della mia vita, era sempre stata lì, ad aspettare che ne avessi bisogno, come se potendo essere una persona, fosse stata sempre pronta a dirmi che avrebbe risolto le cose nel suo modo, trasportandomi in mondi paralleli, mondi dove non esisteva la sofferenza.

Mentre ero stesa sul mio letto, spesso mi ritrovavo a pensare se avrei affrontato allo stesso modo questa situazione se mio fratello fosse stato ancora qui,accanto a me.

A volte riuscivo a sentirlo.
Lo sentivo nei miei sogni dirmi  "Supererai anche questo" e poi di colpo la sua voce spariva e venivo risucchiata ancora nel vortice dei miei pensieri.

Prima di addormentarmi mi chiedevo spesso cosa stesse facendo Federico. Immaginavo il suo corpo steso accanto al mio prima di addormentarmi, il suo respiro lento mentre si addormentava, le sue braccia calde attorno alla mia vita e, ogni volta che pensavo a tutto questo, finivo per piangere fino ad addormentarmi.

Perché lo aveva fatto? Mi chiedevo continuamente.
Cos'avevo sbagliato? Perché dovevo soffrire in quel modo, ancora?

Non avevo detto nulla ai miei amici e il fatto che credessero che io fossi impegnata a studiare per gli esami mi aveva aiutata a tenere tutto ciò per me.  Non avevo voglia di rivivere tutto raccontando loro ciò che era successo. Non avevo voglia di sentire le loro frasi mentre tentavano di rincuorarmi.

Volevo semplicemente essere dimenticata dal mondo e così feci.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora