Capitolo trentuno

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Le ore passano e Federico non torna.

Sono passate ore da quando mi ha avvertito che sarebbe uscito ed eccomi qui, alle 01:45 nel mio letto mentre cerco invano di prendere sonno dopo un'intensa giornata passata a studiare.

L'orario non mi preoccuperebbe se non sapessi che in questo momento è in giro chissà dove con sua cugina e Simona.

Ho provato a chiamarlo più volte senza successo, ritrovandomi a prendere ad insulti la voce metallica della segreteria.

Non riesco a smettere di pensare a tutta questa situazione senza innervosirmi.

Se sapessi dove si trova in questo momento uscirei di casa anche adesso in pigiama e struccata solo per ripescarlo e portarlo a casa dopo aver mandato a cagare quella Simona e sua cugina.

Ha pur sempre una ragazza, non dovrebbe trattenersi così tanto.

Alcune auto passano lentamente sotto il palazzo facendomi trattenere il respiro di volta in volta, credendo che Federico sia tornato.

Dopo incessanti minuti che sembrano ore una di quelle auto si ferma sotto il palazzo e dopo alcuni minuti sento che qualcuno sta cercando di aprire la porta fallendo continuamente nel suo intento.
Scendo dal letto allarmata avvicinandomi alla porta e solo dopo essermi accertata dallo spioncino che sia Federico decido di aprirla.

Quando apro la porta il ragazzo davanti a me non è Federico, almeno è quello che mi costringo a pensare non appena entra in casa.

I suoi capelli sono spettinati e i suoi occhi arrossati. Non riesco a decifrare la sua espressione quando posa i suoi occhi su di me. Guardandolo riaffiora nella mia mente un vago ricordo della sera in cui Benji si ubriacò, il giorno del compleanno di Valentina.

"M-Matilde"-la sua voce è impastata mentre si avvicina a me con un sorriso debole.

I suoi occhi ingannano le sue labbra guardandomi quasi a chiedermi scusa per essersi ridotto in questo stato.

"Chi ti ha riportato a casa?"-il mio tono è preoccupato mentre mi avvicino per sfiorargli il volto.

Scuote la testa dirigendosi lentamente verso il divano allontanandosi da me-"Non voglio parlare di questo"

Alzo le sopracciglia irritata.

Non solo è tornato a casa ubriaco, ma pensa anche di non dovermi delle spiegazioni riguardo ciò.

"Allora, se proprio non vuoi parlare di quello"-alzo gli occhi al cielo cercando di restare calma"-dimmi perché hai bevuto così tanto?"-mi siedo sul tavolino accanto al divano.

Si volta a guardare un punto sulla parete evitando il mio sguardo-"Hanno insistito perché lo facessi, volevano che mi divertissi"

Alzo le sopracciglia incredula.

Quanto vorrei poterle prendere entrambe, prenderle a sberle e ditegliene quattro in questo momento.

"E tu giustamente non hai saputo dire di no"-annuisco serrando la mascella-"Ho un ragazzo che non sa dire di no"

Scuote leggermente la testa-"Possiamo riparlarne domani?"-Muove le sue dita in senso circolare sulle sue tempie.

"Oh, certo. Parliamone domani."-mi alzo riluttante dal mio posto-"Sono stata sveglia per tutto questo tempo aspettando che tornassi perché ero preoccupata per te! Ed ora tu, tu torni qui ubriaco pretendendo di non darmi spiegazioni e dicendomi di riparlarne domani"

Lo guardo mentre continua a muovere le dita sulle sue tempie lentamente, incurante di ciò che sto dicendo.

La crepa che si era formata tra di noi sta aumentando trascinandomi giù sempre di più e rendendomi sempre più consapevole del fatto che sto di nuovo soffrendo e che stavolta è lui la causa del mio dolore.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora