Capitolo ventidue

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"Avevi davvero fame"-Federico ed io ci dirigiamo fuori dal locale nel quale abbiamo cenato.

"Te l'avevo detto"-ridacchio prendendo Federico per mano mentre lo seguo.

"Ti sta annoiando questo tipo di serata?"-mi chiede non appena siamo entrambi nella sua auto.

"Perché me lo chiedi?"-mi volto verso di lui sorridendo mentre accende l'auto.

"Non so, volevo fare qualcosa di diverso e volevo sapere se questo cambiamento ti stesse piacendo"-fa scorrere una mano tra i suoi folti capelli scuri, togliendo dalla sua fronte il ciuffo più chiaro.

La luce delle auto che sfrecciano accanto a quella nella quale stiamo viaggiando illumina il volto di Federico mostrando il suo profilo perfetto in penombra.

"Certo che mi sta piacendo"-sorrido ancora, non potrei desiderare serata migliore, l'importante è stare con lui, il resto non conta.

Federico accenna un sorriso poco convinto.

"Non potrei desiderare serata migliore"-poggio una mano sulla sua, poggiata a sua volta sulle marce.

Accarezzo con il pollice il dorso caldo e morbido della sua mano-"L'importante è che sono con te"

Faccio una breve pausa per guardarlo, poi torno ad osservare la mia mano sulla sua-"Tutto il resto non conta"

Sul suo volto si fa spazio un altro sorriso, più sincero, più convinto di quello precedente.

Minuti dopo siamo a casa sua, seduti sul suo divano a sorseggiare del tè caldo chiacchierando mentre osserviamo la neve continuare a cadere dal cielo. Le strade si sono ghiacciate, ci hanno impedito di muoverci più di tanto con l'auto, quindi siamo tornati a casa di Federico, al caldo. Abbiamo entrambi ancora i nasi rossi per il freddo, fuori si gelava.

"Ho un déjà-vu"-le mie mani stringono la tazza fumante.

"Come?"-Federico mi chiede distratto.

"Ricordi la sera in cui uscii per la prima volta con Valentina, Benjamin e Margherita?"-sorrido al ricordo di quella serata-"Ho un déjà-vu di quella sera"

"Si, Margherita non la smetteva di lamentarsi quando rimase sola con noi due"-Federico sorride guardando un punto lontano ricordando quella sera.

"E quando rimanemmo davvero da soli, te la prendesti con uno di quei ragazzi ubriachi del bar in cui andammo"-faccio roteare il cucchiaino nella tazza.

"Si era avvicinato troppo. Avevo già puntato i miei occhi su di te e non avrei lasciato che altri si avvicinassero a te"-il suo sguardo è ancora fisso su un punto lontano.

"Non ti ho mai ringraziato davvero per quello che hai fatto quella sera"-dico alzando lo sguardo su di lui.

"Mi hai offerto qualcosa di caldo invitandomi ad entrare e mi hai medicato"-il suo sguardo ora è fisso sul mio mentre sul suo volto si fa spazio un sorriso sbilenco-"Ma non ti è bastato"

"Quella sera ti ho baciato"-sorrido poggiando la tazza sul tavolino accanto al divano.

"Non avresti dovuto farlo"-Federico poggia a sua volta la tazza sul tavolino avvicinandosi a me mantenendo un sorriso sbilenco sul suo volto.

"Perché?"-sorrido poggiando le mie mani sul suo volto.

"Perché da quel giorno non ho mai smesso di pensarti..."

Si avvicina a me lentamente per poi baciarmi-"...di pensare a quel bacio"

Fa scorrere le sue mani tra i miei capelli per poi farle scivolare sulle mie spalle lentamente.

"Credo che avrò altro a cui pensare da stasera..."-sussurra al mio orecchio per poi tornare a baciarmi.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora