Capitolo due

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"Grazie per aver portato il dolce"-la madre di Federico ci conduce alla sala da pranzo dopo essersi presentata e avermi abbracciata.

Da quando siamo scesi dall'auto Federico mi sta tenendo per mano e mi ha lasciata solo per permettermi di salutare sua madre. Le sue mani come al solito sono così calde da farmi sentire in colpa per la freddezza delle mie, ora più fredde del solito per l'agitazione. 

"Loro sono Valentina, mia sorella, e mio padre, Mirko"-Federico introduce la ragazza e l'uomo davanti a me.

"Piacere Matilde"-sorrido tendendo il braccio destro per stringere la mano del padre di Federico.

Rimango però sorpresa quando invece di stringermi la mano si avvicina a me abbracciandomi come era successo qualche istante prima con la madre.

"Il piacere è nostro"-Anche Valentina si avvicina per abbracciarmi-"Federico non la smetteva più di parlare di te in questi giorni"

Sento la stretta della mano di Federico stringersi attorno alla mia mentre lo guardo arrossire e ridere nervosamente. Accarezzo la sua mano con il pollice della mia, continuo ad adorare questo suo lato timido, è strano pensare che siano passati più di due mesi dalla prima volta che lo vidi in questo modo, rosso in viso per l'imbarazzo.

Successe in quel bar, nel bar in cui tutto ebbe inizio.

"Su su, sedetevi o si raffredda"-la madre di Federico entra nella sala da pranzo con una pentola colma di pasta.

"Devo girare a destra?"-Federico ha deciso di accompagnarmi a casa dei miei nonni, i quali vivono in una villetta sperduta tra il verde pianeggiante della campagna circostante, luogo bello in cui vivere ma difficile da raggiungere per le numerose stradine da percorrere.

"Si"-guardo la strada davanti a noi-"È davvero grave? Insomma tuo..."-mi volto verso il ragazzo al volante cambiando improvvisamente discorso.

"Si... Anche se ultimamente sembra stia migliorando"-Federico si volta per guardarmi distogliendo lo sguardo dalla strada davanti a noi.

Annuisco prima di guardare fuori dal finestrino lasciando che il silenzio vaghi tra di noi.

Suo padre sta soffrendo molto ultimamente a causa di un tumore, cosa che fa soffrire anche Federico e il resto della sua famiglia.

Non riesco a credere che possa sopportare una cosa del genere.

Non c'è cosa più brutta del vedere una persona spegnersi davanti ai tuoi occhi giorno dopo giorno fino a non avere più vitalità eliminando ogni briciolo di speranza che tutto possa finire per il meglio.

"Mi sembra di tornare bambino. Anche i miei nonni vivevano in campagna"-un sorriso nostalgico appare sul viso di Federico dopo essere sceso dall'auto.

Nel giardino dei miei nonni c'è ancora la vecchia altalena fatta con un pneumatico sulla quale sedevo per pomeriggi interi nelle estati della mia infanzia.

"Voglio che tu ci sia sempre per lui quando ne avrà più bisogno"

Il ricordo della voce del padre di Federico si fa spazio nella mia mente.

Quel pomeriggio mi aveva presa da parte per parlarmi dopo aver mangiato. Mi aveva detto che ci teneva a conoscermi per assicurarsi che suo figlio abbia qualcuno quando tutto sarà finito.

Ho paura per questo.

Ho paura per il modo in cui potrà reagire quando sarà tutto finito.

Odio avere questa costante paura che lui possa soffrire tanto quanto abbia già sofferto io.

Non credo di essere pronta a tutto questo.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora