Capitolo dodici

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"Il mondo ce l'ha con me stamattina!"-sento mio padre imprecare dalla cucina.

Mi precipito nella stanza con lo zaino in spalla al suono della sua voce.

"Cos'è successo qui dentro?"-guardo preoccupata mio padre ora chinato a terra.

Numerose gocce e macchie di caffè ricoprono i fornelli e il pavimento.

"Ti aiuto"-ridacchio prendendo mio padre per un gomito aiutandolo ad alzarsi. Anche la sua camicia è punteggiata da numerose macchiette di caffè.

"Vado a cambiarmi"-dice dopo aver lavato le mani sporche a loro volta di caffè.

"Si, pulisco io qui"-pulisco velocemente i fornelli ed il pavimento prima di prepararmi dell'altro caffè per fare colazione.

Quando mio padre torna in cucina ha una camicia pulita ed il viso più rilassato. Non è mai stato bravo ai fornelli, nemmeno se si stratta di cose semplici come scaldare un pentolino con dell'acqua.

Sorrido porgendogli una tazza di caffè fumante-"D'ora in poi farò io il caffè"
Sorseggio dalla mia tazza guardandolo mentre scuote leggermente il capo prima di guardare l'orologio.

Pensando di essere in ritardo, poggia velocemente la tazza sul bancone lasciando davanti alla mia un piccolo bigliettino-"Ti servirà per l'autobus"-dice per poi stamparmi un bacio sulla fronte-"Farò tardi stasera,non fare stupidaggini, mi raccomando"

Finisco con calma il liquido dolciastro prima di prendere le mie cose ed uscire di casa.
Ho intenzione di prendere l'ascensore, ma poi mi ricordo che è rotto, così, riluttante dopo aver sceso quattro piani di scale, arrivo fino alla fermata dell'autobus.
Mi siedo sulla panchina fredda prendendo le mie cuffie, non c'è quasi nessuno qui. Mi chiedo se sia davvero oggi il primo giorno di scuola.

Dopo aver ascoltato la seconda canzone della mia playlist mattutina, noto con la coda dell'occhio la figura di un ragazzo in lontananza. Vedo sempre più vicini i suoi skinny jeans neri strappati sulle ginocchia fino a quando si siede accanto a me.

Mi dice qualcosa, uno sbuffo di fumo esce dalla sua bocca quando allontana una sigaretta dalle sue labbra.

Tolgo le cuffiette, non ho la più pallida idea di cosa mia stia dicendo.

"Forse non mi hai sentito"-ridacchia togliendo il ciuffo nero dalla fronte-"Tu devi essere Matilde"

Mi volto trovando familiari i lineamenti del viso del ragazzo.

"Si, ci conosciamo?"-lo guardo interrogativa, ho già visto questo ragazzo ma non ricordo dove.

"Sono Fabio"-un altro sbuffo di fumo esce dalla sua bocca.

"Ci siamo incontrati al bowling"-dice non ricevendo una mia risposta.

Fabio.

Ora ricordo, lo vidi solo una volta, la sera in cui Valentina mi chiese di uscire con lei e dei suoi amici.

"C'era anche una certa Dalila? Se non ricordo male"-chiedo mettendo a fuoco i ricordi.

Sono passati solo un paio di mesi dalla prima volta che li vidi, lui e la ragazza vestita per metà.

"Daniela"-Fabio ridacchia di nuovo gettando a terra la sigaretta.

Okay, ora sono leggermente in imbarazzo. A chi importa del nome di quella?

Ricordo ancora il modo in cui mi squadrò da capo a piedi.

"Come mai sei da queste parti?"-dice guardando l'asfalto davanti a noi.

"Mi sono appena trasferita"-pizzico la punta delle dita.

Ora che ci penso, non ho ancora detto nulla del trasferimento a Federico.

"Immagino che ci vedremo spesso d'ora in poi allora"-un sorriso sbilenco si fa spazio sul suo viso. 

Non rispondo ancora una volta limitandomi a guardare le mie scarpe. Per mia fortuna a distrarlo, raggiungono la fermata altri ragazzi che conoscono Fabio e, minuti dopo, siamo tutti sull'autobus.

***
Dopo capitoli e capitoli sono di nuovo qui a scrivervi. Come sapete, questo è il sequel di un'altra mia storia, ovvero Prendimi per mano e, se siete arrivati fino a qui, vorrei ringraziarvi per aver fatto arrivare la storia alle diecimila visualizzazioni. Quando ho iniziato a scriverla non avevo grandi aspettative ed ora non posso che esserne soddisfatta. Grazie mille, davvero.

Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora