Fede's pov
"Matilde, non è come sembra"-mi allontanai dal bancone per seguirla attraverso il corridoio.
Matilde si diresse furiosa verso la nostra camera da letto ed iniziò a riempire un borsone con le sue cose.
"Oh ti prego, non pensare che io sia così stupida"
Serrò la mascella prendendo alcune cose nella cassettiera e dopo averla chiusa violentemente una foto di noi due cadde a terra rompendo il vetro della cornice in mille pezzettini-"Non mi sarei mai aspettata questo da te!"
"Fermati ti prego, è stato un malinteso"-dissi quando mi passò davanti con il borsone in spalla.
"Avevi ragione sai, sono le persone che amiamo di più che ci fanno soffrire"-alcune lacrime rigavano il suo volto mentre percorreva il corridoio, mantenendo il suo sguardo duro nonostante le lacrime.
"Matilde, lasciami spiegare"-la presi per un polso quando fummo ormai in salotto.
"Non toccarmi"-mi fulminò con gli occhi-"Cosa mi devi spiegare? Che sei stato con lei perché io non ti bastavo più?"
Tirò via il suo braccio allontanandosi dalla mia presa-"Lo sapevo. Sapevo che dovevo preoccuparmi, sapevo che mi avrebbe causato dei problemi"
Rimasi lì a bocca aperta, un espressione sorpresa sul volto mentre elaboravo quello che mi stava dicendo.
Come poteva davvero pensare che io le avessi potuto fare una cosa del genere? La amavo e la amo tutt'ora.
"N-non ho..."-iniziai con tono serio,ma lei mi interruppe.
"Mi fai schifo"-serrò la mascella e si allontanò chiudendo violentemente la porta alle sue spalle.
L'avevo persa, pensai.
Tornai in cucina, dove Simona sorrideva bevendo dal mio bicchiere il tè che vi era rimasto-"Era ora che se ne andasse"
La guardai, lei lo sapeva, sapeva della sua gelosia e sapeva che sarebbe venuta a casa in quel momento.
Mi tornò in mente il modo in cui insisteva tanto sul fatto che dovesse cambiarsi la maglietta dopo che del vino le era 'caduto' sul suo top quel giorno a pranzo.
Sapeva che Matilde era a casa del padre e mi aveva chiesto di unirmi a lei e mia cugina per pranzo. Avevano scelto un locale vicino casa mia e dopo essersi sporcata aveva insistito affinché le prestassi una maglietta dato che doveva vedersi con Fabio subito dopo.
Prima che arrivassimo al mio appartamento però, mia cugina aveva trovato una buona scusa per andarsene e ci aveva lasciati soli.
Avevo dato a Simona una mia maglietta pensando che avrebbe potuto dare fastidio a Matilde se le avessi prestato una delle sue in sua assenza, visto che non le stava particolarmente simpatica.
Lei aveva messo di proposito dei pantaloncini, così da sembrare priva di questi ultimi con indosso la mia maglietta.
"Devo andare,Fabio mi aspetta"-ammiccò dirigendosi verso la porta.
"Dimmi perché lo avete fatto"-irritato per le sue parole e il suo comportamento la presi per un polso impedendole di uscire, come avevo fatto con Matilde, ma senza preoccuparmi se le stessi facendo male o meno.
"Forse lo avrai dimenticato, ma un tempo Fabio era davvero innamorato e tu gli hai portato via la sua felicità"-un sorriso sbilenco di fa spazio sul suo volto.
"beh, diciamo che ha voluto ricambiare il favore allontanando da te la ragazza della quale sei innamorato"
I ricordi riaffiorano nella mia mente.
Anni fa, Fabio si innamorò di una ragazza, Giulia, tanto da pensare che fosse la prima ed unica per lui. Tutto cambiò quando lei lo lasciò per avvicinarsi a me. Per lui fu difficile affrontare tutto ciò, nonostante io cercai di tenerla lontana, sapendo che avrei fatto soffrire il mio amico.
A quanto pareva però, non aveva ancora superato tutto ciò vedendola nel modo sbagliato e dandomi la colpa per quello che era successo.
Pensai a ciò che mi aveva appena fatto.Come poteva essere così stupido da provare felicità in tutto ciò?
Come poteva essere felice di far star male una persona,far provare a qualcun altro il dolore che lui stesso aveva provato?
"Cosa c'entri tu?"-strinsi ancora un po' le dita attorno al suo polso-"Perché lo hai aiutato?"
"Sono anni che cerco di avvicinarmi a te"-alzò il mento, il sorriso sbilenco non lasciò il suo viso -"Non avresti dovuto rifiutarmi"
Mi parlò come se si stesse rivolgendo ad un bambino. Se non fosse stata una ragazza, giuro che le avrei messo le mani addosso per picchiarla.
"Va via"-dissi a denti stretti sentendo che tutto stesse cadendo ai miei piedi.
Io rimasi lì, senza aggiungere altro, lo sguardo vuoto fisso su un punto della parete di fronte a me.
Avevano fatto tutto questo, per cosa? Per rivendicare un torto che inconsciamente avevo fatto loro.
Ci avevano separati, pensai sedendomi sul divano, sentendomi improvvisamente stanco.
E li, su quel divano ricordai quella sera, la sera in cui tornai tardi troppo ubriaco per pensare a cosa avessi fatto. Mi avevano fatto bere, 'bere per godermi il momento e divertirmi', bere talmente tanto da farmi dimenticare il mio nome, talmente tanto da farmi dimenticare che avessi una ragazza che mi aspettava a casa, una ragazza che mi amava e che non sapevo se dopo quello che aveva visto mi amasse ancora.
Affondai la testa sul tessuto morbido del divano provando un immenso vuoto dentro di me.Come avevo potuto essere così stupido?
L'avevo persa, pensai prima di lasciare che alcune lacrime rigassero il mio volto, sapendo che nessuno potesse vedermi in quel momento.
***
Eccomi con il capitolo successivo. Mi sentivo in colpa a lasciarvi tutta la situazione in sospeso, quindi ho deciso di pubblicare questo capitolo prima del previsto. A Federico non ha dato di volta il cervello, quindi potete stare tranquille.
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Una vita senza te. || Benji & Fede ~ #Wattys2017
FanficSequel di Prendimi per mano. Matilde è ormai felice, la tempesta che aveva portato caos nella sua vita dopo la morte di suo fratello sembra aver lasciato spazio alla tranquillità, ma non sempre le cose vanno come speriamo. ~"A volte sono proprio le...