"Tra quanto ci troviamo e dove?"
"Pensavo di andare a cena in un ristorante qui vicino, mi hanno detto che è molto buono"
"Ok allora io salgo in camera e mi metto qualcosa di carino, ci vediamo qui tra mezz'ora?"
"D'accordo María, a più tardi" - Ramón prese l'ascensore e lei le scale ed entrarono nelle rispettive camere. Lui ci teneva a conoscerla meglio perché già il suo carattere e la sua bellezza lo avevano stregato quindi si fece una bella doccia, si rase la barba, asciugò i capelli, si mise dopobarba, deodorante e profumo e in accappatoio uscì dal bagno per trovare qualcosa da mettersi. Tutto ciò che aveva gli sembrava o troppo sportivo o troppo elegante... Si cambiò perlomeno venti volte poi preso dalla disperazione scelse un paio di jeans chiari e una camicia nera che abbottonò lasciandola leggermente aperta sul collo.
Nell'altra stanza anche María era andata a farsi una bella doccia, si riempì il corpo di crema, si asciugò i capelli lasciandoli leggermente mossi, si mise deodorante e profumo, si truccò gli occhi, mise un rossetto rosso scuro e poi cercò un vestito tra quelli che aveva portato. Mancavano dieci minuti all'ora concordata per l'appuntamento e lei era ancora seduta davanti al letto a fissare i vestiti e le scarpe... - "Con questo mi sento un bidone, quello rosso mi sembra eccessivo, quello a fiori è da giorno, i jeans non sono adatti, la gonna è troppo elegante... Cosa metto?! Non posso ridurmi di nuovo al solito tubino nero..." - un secondo dopo le cadde l'occhio su un vestito bianco che aveva sempre scartato ma che ora poteva tornarle utile! Era a tubino ma era particolare perché sia sulla schiena che davanti aveva uno scollo a U oltre ad avere uno sbuffo di pizzo che le risaltava il seno - "Bene María, ora ti mancano solo le scarpe..." - tra tutte scelse un paio di zeppe marroni con un fiore dello stesso colore nella parte anteriore. Per l'ultima volta si guardò allo specchio e si disse - "Certo che sembra che tu voglia fare colpo su di lui... Guarda qua..." - così si trovò a fantasticare su una sua possibile reazione e sorrideva solo a pensarlo imbarazzato, gli faceva così tanta tenerezza!
Due colpi alla porta la distolsero dai suoi pensieri - "Chi è?" - chiese prima di aprire - "Sono Ramón""Arrivo!" - gli urlò da dentro la stanza rendendosi conto di quanto fosse tardi - "Scusami se ti ho fatto aspettare ma non sapevo proprio cosa mettermi..." - gli disse non appena chiuse la porta alle sue spalle - "Credo che l'attesa sia valsa la pena" - le disse in modo galante senza però riuscire a smettere di guardarla - "Potrei dire lo stesso..." - ragionò lei guardandolo - "È la prima cosa che ho trovato nell'armadio..." - affermò con disinvoltura - "Sì certo... Dicono tutti così" - gli rispose ridendo, lui arrossì e lei aggiunse - "Però confermo che stai benissimo" - gli diede un bacio sulla guancia e lo prese per il braccio - "Andiamo? Ho una fame da lupi"
"Certamente!" - le sorrise incamminandosi - "Cosa ne dici se uno di questi giorni andiamo a fare shopping insieme e ci consigliamo a vicenda?" - gli chiese María mentre erano in ascensore - "Prima mi dici che sto bene e poi mi chiedi di comprare dei vestiti? Devo preoccuparmi?"
"No è solo che è evidente che entrambi non sapevamo cosa metterci e magari qui in città potremmo trovare delle cose interessanti"
"Mm mi hai convinto"
"Bene! Ti avviso che se mi consigli male me la pagherai"
"Tranquilla che starai benissimo".
Arrivano nel ristorante e trovarono un tavolino un po' appartato dove avrebbero potuto chiacchierare tranquillamente - "Cosa vi porto da bere?" - chiese il cameriere - "Un vino bianco frizzante e dell'acqua naturale" - rispose María - "Va bene anche per te?" - chiese a Ramón - "Sì" - le rispose lui - "Perfetto, intanto vi lascio il menù così potrete scegliere cosa mangiare"
"Grazie" - risposero entrambi. Dopo alcuni minuti durante i quali entrambi osservarono attentamente il menù lui le chiese - "Cosa prendi?"
"Fosse per me tutto, sono molto golosa ma mi limiterò a un'insalata greca e souvlaki. Tu?"
"Io pensavo di prendere una moussaka e poi delle kolokythokeftedes anche se ci sono queste tirokroketes che mi ispirano tantissimo..."
"E se ne prendessimo un po' e ce le dividessimo? Perché devo ammettere che fanno molta gola anche a me e mi dispiacerebbe non assaggiarle..."
"Affare fatto!" - tornò il cameriere portando acqua e vino e Ramón ordinò per entrambi - "Lascia che ti serva" - le disse riempiendole il bicchiere - "Grazie"
"Brindiamo?"
"A cosa?"
"A questo film che ci ha fatti conoscere"
"Al film!" - dissero entrambi avvicinando i bicchieri e bevendo un sorso di vino - "Mm buonissimo!" - affermò lei - "Sì" - concordò lui.
Passarono la cena a gustarsi i piatti tipici che avevano preso, specialmente quelle palline di formaggio fritte che si scioglievano in bocca, mentre si mettevano al corrente delle loro vite - "Quindi mi dicevi che hai frequentato l'Accademia di arte drammatica di Madrid""Sì e lì ho conosciuto Cuca, la mia migliore amica, che frequentava il mio stesso corso, ormai sono passati otto anni ma la nostra amicizia resiste ancora. Parlami di te invece, come sei arrivato nel mondo dello spettacolo?"
"In modo casuale in realtà, io mi sono laureato però poi a ventidue anni ho preso parte ad uno spettacolo teatrale e non ho più smesso" - continuarono così a raccontarsi i loro progetti e le loro avventure fino a che non tornò il cameriere - "Gradite un dolce signori?"
"Per me no grazie" - rifiutò cortesemente Ramón - "Io prenderei volentieri una porzione di loukoumades"
"Ottima scelta signora, sono deliziosi"
"Me ne farai assaggiare uno?" - le chiese quando il cameriere si fu allontanato - "Certo" - appena finita la cena tornarono in hotel e si salutarono - "Grazie per la serata María"
"Grazie a te, è stata molto piacevole".
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L'incantatrice, quando tutto ebbe inizio. #Wattys2017
Fanfiction[Wattys2017]Giugno 1995, Attica. Ramón arrivò lentamente verso riva per osservarla senza incomodarla, era davvero bella con quel costume a fiori... Si stese di fianco a lei ed inevitabilmente la bagnò un po' anche perché le diede un bacio sulla...