Niall Horan e Louis Tomlinson. Era altri due ragazzi che frequentavano il tetto, forse anche più della scuola. Erano due persone totalmente diverse sotto molto aspetti, ma questo era un esempio lampante che gli opposti si attraggono.
Niall Horan era il secondogenito di una famiglia irlandese, originaria della campagna attorno a Dublino. Arrivò a Liverpool all'età di quattro anni, lo stesso anno in cui Harry e Kate si conobbero. Il padre di Niall era un semplice operaio in un'impresa edile, che a causa della crisi economica macinava quel poco lavoro indispensabile per il mantenimento della famiglia. La madre di Niall insegnava alle elementari, ma si sa, lo stipendio da insegnanti non è mai proporzionale all'importanza del lavoro che svolgono: educare le nuove generazioni, dargli il primo assaggio del grande sapere che avvolge come una coperta il globo. Il fratello di Niall, Greg lavorava come contabile e abitando ancora in casa il suo reddito, anch'esso basso, andava a contribuire alle spese della famiglia. Tutti davano una mano, cercavano di andare avanti, riuscire ad arrivare a fine mese, pagare bollette, assicurazioni, tasse e chi più ne ha più ne metta. Niall lavorava da qualche mese in un negozio di fiori, la cui proprietaria, ex insegnante, conosceva la madre del ragazzo al quale il lavoro non dispiaceva affatto, senza contare che il padre cercava con il suo stipendio di coprire tutte le spese della famiglia, in modo che i suoi due figli avrebbero potuto presto andare via di casa e diventare indipendenti. Erano tempi difficili, ma gli Horan erano una famiglia unita che in Irlanda aveva vissuto tempi incredibilmente più difficili di questi. Quando incontravi un Horan, anche se stava avendo la peggior giornata della sua vita, un sorriso raggiante te lo regalava sempre, senza riserve. Raggiante, l'aggettivo perfetto per descrivere Niall. Aveva degli occhi così azzurri da far invidia ai cieli dei migliori giorni d'estate, i capelli di natura castani erano tinti di biondo e su di lui sembravano addirittura più naturali del castano. Aveva un fisico asciutto ma allenato, più che altro dalle partite di calcio amatoriali a cui ogni tanto partecipava con altri ragazzi, anche alcuni del tetto. Aveva una risata inconfondibile e un sorriso davvero dolce. Era di natura una persona pacifica, amichevole, servizievole, divertente e alle volte davvero molto timida. La timidezza, soprattutto verso l'universo femminile aveva iniziato a dissolversi quando ebbe l'occasione di conoscere Kate (insieme ad Harry ovviamente) ai tempi delle medie. Anche lui pensò che fra i due ci fosse una qualche tipo di relazione ma poi capì il forte legame che li univa. Anche Niall stava attraversando un periodo dove non sapeva che direzione dare alla sua vita, perché detta terra terra sapeva fare bene, anzi divinamente solo una cosa: suonare la chitarra e a volte cantava pure. A scuola era il classico ragazzo educato con una media appena sopra la sufficienza.
A differenza di Louis che oltre ad avere una media simile a quella di Niall presentava anche un carattere ribelle. Louis viveva una situazione molto complicata a casa. La madre dopo la nascita di Louis, aveva dato alla luce Charlotte che ora aveva 16 anni, Felicite di 13, Phoebe e Daisy gemelle di 10 anni e ancora, Ernest e Doris anch'essi gemelli di appena 2 anni. Diciamo che a casa di Louis difficilmente si poteva trovare la stessa calma che il ragazzo invece trovava sempre sul tetto. Grazie alle ore di lavoro di Louis e Charlotte che lavoravano in un bar e in un salone di bellezza, i turni della madre come infermiera e l'assegno di mantenimento del marito dal quale la madre aveva divorziato, anche loro riuscivano a tirare avanti un po' come gli Horan. Louis possedeva degli occhi che facilmente si sarebbero potuti paragonare al ghiaccio mentre i capelli erano castano scuro alle volte alzati da gel, alle volte lasciati giù con il ciuffo spostato sul lato.
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Sitting on the roof || h.s.
FanfictionSe gli avessero chiesto "Vi sentite invincibili a stare su un tetto di un palazzo abbandonato?" Loro avrebbero risposto di no, ma diamine gli sembrava di essere più vicini alle stelle, avevano vissuto e osservato tante di quelle avventure, che anche...