Dopo la loro inusuale entrata al tetto, Lizzy e Niall erano rimasti insieme ai ragazzi che non concentrarono la loro conversazione sui due, ma alcune frecciatine le lanciarono.
A fine sera, Niall da gentiluomo improvvisato aveva accompagnato Lizzy a casa e le aveva dato la buonanotte con un semplice bacio a stampo, in forte contrasto con il vortice di passione che li aveva investiti a inizio serata.
Entrambi se ne erano andati a letto, ancora vogliosi di toccarsi, baciarsi e desiderarsi. Sintomo comune in tutti gli innamorati. Quella voglia di trovare un angolo di mondo dove il tempo non segue il suo corso, un posto dove baciarsi e fare l'amore finché non si è stanchi, ci si addormenta abbracciati e poi ci si sveglia con il respiro della persona che ami che si mescola con il tuo.
La situazione era sfortunatamente molto diversa per i due ragazzi, avevano una casa dove ritornare. Niall tornò a casa, trovando solo il buio ad aspettarlo, i suoi genitori erano probabilmente già andati a letto da un po' e forse anche suo fratello se non era uscito con alcuni amici. Ma ormai, da quando frequentava il tetto, non era mai entrato in casa aspettandosi qualcosa di diverso, così si tolse la camicia e i jeans e si addormentò cullato dalla freschezza delle coperte sulla sua pelle.
Lizzy aveva ricevuto tutt'altra accoglienza. La ragazza non aveva mai raccontato molto di sé ai ragazzi del tetto. Persino allo stesso Niall.
Era sempre stata cresciuta sotto una campana di spesso vetro. Regole su regole, erano più le cose che non poteva fare che quelle che poteva fare, ora capite perché per lei il tetto rappresentava ciò che di più vicino le permetteva di assaporare la libertà?
I suoi genitori avevano avuto Lizzy quando ormai entrambi avevano passato i quarant'anni. La piccola bambina bionda era il loro piccolo miracolo, arrivata dopo vari tentativi di gravidanze, che si tramutarono in aborti e pianti davanti a specialisti che ripetevano sempre la stessa frase "c'è una remota possibilità".
La ragazza, nata prematura di due mesi, aveva saputo sopprimere il dolore delle diverse gravidanze che non furono disgraziatamente portate a termine, era cresciuta molto più forte di quanto all'inizio potesse promettere, lì nell'incubatrice mentre combatteva per prendersi la vita e non lasciare che il cuore della madre Camilla e padre Henry si spezzasse di nuovo.
Lizzy era pienamente consapevole di cosa i suoi genitori avevano passato, di quanto il ricordo di certe notti in ospedale era ancora vivido nelle loro menti, per questo se i suoi l'avevano protetta da qualunque pericolo il mondo potesse scagliarle contro, lei non si era mai ribellata a quella forse, alle volte eccessiva, protezione. Faceva sempre quello che i suoi genitori le ordinavano, accettò di studiare in casa, di uscire solo accompagnata (questo fino ai sedici anni) per seguire le lezioni di musica. Prima che la ragazza incontrasse Niall, la musica era l'unico modo che conosceva per sentirsi in qualche modo veramente libera.
Il ragazzo biondo le aveva dato subito l'idea del vento che soffia sulle cime più alte delle scogliere che aveva potuto ammirare durate una vacanza di famiglia, senza neanche farlo apposta in Irlanda.
Si ricordava che la gonnellina continuava a sollevarsi a causa della brezza, che assomigliava più a un tifone, si ricordava di come le batteva forte il cuore mentre i suoi piedi si avvinavano sempre di più al ciglio e di come i suoi occhi argentei si colorarono dell'azzurro e profondo dell'Oceano Atlantico.
Sapeva che frequentando il tetto e Niall, avrebbe disobbedito e deluso i suoi genitori ma il fatto era che Lizzy si era accorta che stare su quel ciglio le piaceva.
Era stata attenta, aveva fatto tutto in modo da non essere scoperta ignorando, forse volontariamente, il fatto che era comunque sempre stata tenuta d'occhio dai suoi genitori e che la cosa non era cambiata solo perché lei si era voluta sentire più libera.
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Sitting on the roof || h.s.
FanfictionSe gli avessero chiesto "Vi sentite invincibili a stare su un tetto di un palazzo abbandonato?" Loro avrebbero risposto di no, ma diamine gli sembrava di essere più vicini alle stelle, avevano vissuto e osservato tante di quelle avventure, che anche...