32. Mossa e contromossa

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Kate non perse troppo tempo a piangersi addosso come magari qualcuno che non la conosceva bene avrebbe pensato vista la sua reazione davanti all'avviso di demolizione.

Non le era sfuggito che i genitori di Lizzy erano avvocati, civili per di più e che quindi cadevano a fagiolo con la loro situazione.

Ma una diciottenne non poteva certo presentarsi davanti a due avvocati, non gli ultimi arrivati nel loro settore, a mani vuote, senza buone argomentazioni o assi nella manica da giocarsi per convincerli a lavorare alla sua causa.

Fortunatamente Lizzy e Kate erano amiche e quest'ultima aveva deciso di parlare di cosa stava avvenendo fuori dalla residenza degli Adams, convinta che l'amica l'avrebbe sicuramente aiutata.

Così Kate semplicemente il pomeriggio dopo essere stata al tetto si presentò davanti a casa di Lizzy, sperando in un po' di buon sorte con Frida.

I ragazzi erano occupati a sbloccare la porta che era stata chiusa con il lucchetto dell'amministrazione comunale. Il che non doveva risultare molto difficile ma la chiusura era difficile da scassinare e le catene da spezzare, aggiungendo al tutto il fatto che dovevano compiere queste operazioni con discrezione, non sia mai che una volante della polizia arrivasse all'improvviso e li schedasse o peggio arrestasse per tentato scasso di proprietà pubblica.

Quando Frida aprì la porta ebbe lo stesso istinto di sbattere la porta in faccia a Kate di quando l'aveva vista la prima volta.

Prima che una delle due potesse spiccare una parola, Lizzy arrivò e si mise tra le due.

<<Frida non ti preoccupare, è una mia amica l'ho invitata io ... avrei dovuto dirtelo.>> Spiegò la bionda, cercando di essere gentile e paziente con la domestica.

Per fortuna Kate le aveva mandato un messaggio, se no la mora avrebbe dovuto usare l'entrata di servizio: la grondaia.

<<I suoi genitori hanno detto che->> provò a controbattere la governante, ma Lizzy la interruppe.

<<I miei genitori hanno detto che non posso uscire di casa, non che non posso ricevere visite dall'esterno.>> Rispose la ragazza, con tono più severo.

Kate notò l'ironia dell'affermazione ma si trattenne dal ridere.

Dopo le risposte di Lizzy, la governante si congedò lasciando le due ragazze sull'entrata.

Non persero tempo e salirono le scale, per arrivare in camera di Lizzy, chiudere la porta ed ottenere la privacy per parlare tranquillamente.

<<Allora che ti porta qui?>> Domandò subito Lizzy sorridendo, felice che qualcun altro oltre a Niall venisse a farle visita.

<<Un problema.>> Affermò Kate senza molti giri di parole, sentendosi in colpa per aver cancellato il caldo sorriso che era comparso sulle labbra di Lizzy.

<<Posso fare qualcosa? Si tratta di Niall?>> Domandò la bionda, immaginando subito gli scenari peggiori.

<<No cioè sì, si tratta di Niall ma anche di te e di noi altri.>> Accennò la mora preparandosi ad esporre nel modo più chiaro possibile i fatti del giorno prima.

Lizzy fu felice che non fosse un problema che riguardasse direttamente Niall, ma una volta presa coscienza del destino del tetto fu felice di esserne stata messa al corrente non solo per il contributo che poteva dare con il suo aiuto ma perché anche lei come Kate e tutti gli latri si era affezionato a quella costruzione fatiscente.

<<Ma possono davvero farlo?>> Chiese alla fine Lizzy.

<<Non lo so, ma voglio fare qualunque cosa sia possibile per impedirlo.>> Rispose Kate con determinazione.

Sitting on the roof || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora