37. Louis

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La settimana di vacanza non prevista di Louis è passata molto più velocemente di quanto il ragazzo si aspettasse. Non aveva poltrito sul divano come metà della gente che lo conosceva avrebbe immaginato.

Aveva aiutato in casa, in modo che quando sua madre, una volta tornata a casa dal lungo ed estenuante turno in ospedale potesse permettersi delle ore di meritato riposo.

Louis non si aspettava che in casa ci fossero così tante cose da fare. Aveva realizzato che ogni qualvolta lavava le stoviglie, il lavandino si riempiva di altri piatti da lavare nel giro di un'ora. Non sapeva come si usava la lavatrice e così, mentre sfogliava con la voglia di trovare un fiume e lavare lì dentro tutti capi della famiglia Tomlinson, il lavandino si riempì di nuovo.

La differenza tra ammorbidente e detersivo non era una leggenda come il ragazzo aveva sospettato le volte in cui aveva comprato i due prodotti, ma per fortuna di tutti nessun capo fu rovinato e quindi non si ebbe il classico caso di calzino rosso nel carico dei bianchi, episodio comune ai pivelli degli elettrodomestici.

Oltre a diventare in pratica una signora delle pulizie, era stato tentato di indossare una bandana e un grembiule come Cenerentola, si occupò anche dei suoi fratelli.

Li aiutò a fare i compiti e li scarrozzò da una parte all'altra di Liverpool per cercare di non mancare a nessuno dei loro impegni settimanali.

Aveva messo apposto il garage, ed ora le due macchine ci entravano senza il timore del guidatore di urtare qualche oggetto addossato in malo modo alle pareti, questo però gli era costato ben sei viaggi fino alla discarica.

Ma sorpresa, che fece pensare ai ragazzi del tetto che Louis fosse definitivamente impazzito, il ragazzo aveva sistemato la sua camera. Per sistemato non intendeva nascondere la sporcizia ma eliminarla. Lo shock era palese sul viso di tutti quando Louis annunciò di aver sistemato il cassetto dei calzini, facendo in modo che ognuno avesse il proprio gemello.

Niall si inchinò davanti all'amico chiamandolo "guru" e ripetendo frasi come "Illumina la mia strada verso la pulizia, maestro!". Poi per fortuna intervenne Lizzy e il biondo ritornò ad adorare come una dea, la sua ragazza.

Tutte queste faccende poi, oltre che a vantaggio della madre, servirono anche per tenere la mente del ragazzo lontana da alcuni pensieri che avrebbe preferito non fare.

La demolizione del tetto, evento catastrofico e inevitabile e Eleanor.

I ragazzi avevano già portato via gran parte della loro roba, in primis le sedute che non vedevano altri luoghi da tempo. Ora erano tutte addossate in un angolo del garage dove lavoravano Liam e Zayn, impacchettate per bene, come se tutti sapessero che per un po' di tempo non avrebbero rivisto la luce del sole.

Non si poteva fare niente per tenere quell'ammasso di mattoni in piedi, e Louis, come tutti gli latri, sentiva come se avessero perso una parte importante del gruppo. Quasi come se uno di loro se ne fosse andato per sempre.

Avevano sperimentato questo genere di sentimento quando Kate era in Russia e Harry non era il benvenuto sul tetto.

Avevano sentito come se le loro anime si fossero frammentate e sparse ovunque, senza poterle rimettere insieme.

Il secondo pensiero, che portava sul viso di Louis un'espressione da innamorato e che gli faceva venir voglia di prendersi a sberle, era Eleanor.

C'era solo un piccolo, insignificante particolare. Oltre alla differenza d'età, non così importante, se non fosse per il fatto che Eleanor non lo vedeva come un possibile amico o persona con cui uscire, ma il ragazzo che badava alla sua cara nonna.

Louis capiva che non si poteva andare da una persona e ordinarle di innamorarsi di lui, ma che fare quando ti innamori di qualcuno che non ti ricambia?

Sitting on the roof || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora