13. Vivace camomilla e tradimenti inaccettabili.

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Kate fu svegliata da un tuono, più forte di quelli precedenti che quella notte erano i padroni assoluti del cielo.

Si mise a sedere e guardò fuori dalla finestra, dove il buio veniva spezzato dai lampi che illuminavano le gocce di pioggia e gli alberi scossi dal forte vento. Provò a sdraiarsi di nuovo sperando di ricadere nel mondo dei sogni ma per qualche minuto o forse di più, questo la ragazza non avrebbe saputo dirlo, si rigirò tra le leggere lenzuola. Si liberò da quelle che ormai era diventata la sua prigione di stoffa e scese le scale che separavano la zona giorno dalla zona notte della casa dei nonni.

Cercò di essere il più silenziosa possibile, il che era una specie di missione impossibile, ma senza urtare vasi, sbattere porte o far cadere oggetti vari, raggiunse la cucina e accese la luce. Ad un primo impatto fu accecata ma pian piano i suoi occhi ancora assonati ma non poi così tanto se non riusciva a chiuderli ed addormentarsi, si abituarono.

Era indecisa se prepararsi un the o della camomilla, stava fissando le scatole delle bevande una vicina all'altra.

<<Gli insonni non dormono perché si preoccupano, e si preoccupano perché non dormono.>> Pronunciò una voce alle spalle della ragazza, che per lo spavento riuscì a trattenere un urlò ma non a sobbalzare e spalancare gli occhi.

La ragazza di voltò e sentì il proprio cuore che lentamente si calmava alla vista del nonno che in vestaglia, era sulla porta della cucina con le mani giunte dietro la schiena.

<<Franklin Pierce Adams e tu mi ha spaventato!>> Rispose a getto la nipote, mentre osservava il nonno entrare e sedersi su uno degli sgabelli vicini al bancone.

<<Sempre perspicace Anya, che stavi facendo?>> Domandò senza nessuna emozione in viso, solo l'aria da acuto osservatore, che Kate sapeva fosse.

<<Non riuscivo a dormire ... ma ho notato che sono le cinque e mezza del mattino e non so se prendere un the e tirare le sette o una camomilla e provare a riaddormentarmi.>> Spiegò la ragazza che ora teneva in mano le scatole di entrambe le bevande.

<<Sei troppo giovane per tirare le sette, fai una calda camomilla a tutti e due.>> Chiese gentilmente il nonno, che aveva recuperato dal ripiano i suoi occhiali che teneva poggiati sul naso.

La ragazza mise dell'acqua a bollire e poi preparò due tazze aggiungendoci un po' di zucchero e il filtro per preparare la bevanda, sedendosi poi davanti al nonno in attesa che l'acqua bollisse.

<<Come mai non riesci a dormire?>> Domandò Adrian, come se le stesse chiedendo del tempo.

<<Non ne ho idea, mi ha svegliato un tuono e poi non sono più riuscita a riaddormentarmi.>> Spiegò Kate mentre giocava con uno dei braccialetti di corda che aveva legato al polso.

<<Sai anche da piccola, venivi svegliata dai temporali, ma ho notato che lo facevi solo quando non avevi pensieri leggeri come se i tuoni ti ricordassero che avevi qualcosa in sospeso.>> Raccontò il nonno con lo sguardo che non stava guardando niente in particolare, solo ricordi che si proiettavano nella sua mente come vecchi flashback. La ragazza sollevò le sopracciglia pregando il nonno di continuare.

<<Ti svegliavi, e facendo meno rumore possibile anche se rompevi sempre qualcosa, scendevi e ti sedevi al tavolo,>> sospirò sorridendo il nonno concentrando lo sguardo su quello della nipote <<a volte ti trovavo a fissare i quadri del soggiorno altre coloravi o osservavi cosa succedeva fuori dalla finestra. Io ti sentivo sempre mentre tua nonna, beh sai lei ha il sonno pesante.>> Rise ricordandosi di sua moglie che mugugnava qualcosa di incomprensibile nel sonno e si girava dall'altro lato, mentre lui osservava una bambina in un pigiamino rosa e bianco, passare davanti alla porta della camera matrimoniale e sparire, senza alcun timore, nel buio.

Sitting on the roof || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora