Cambridge, Oxford, Londra, Birmingham, Westminster, Nottingham, Leeds, Manchester. Quale era la scelta giusta? Quale era la scelta che non l'avrebbe fatta allontanare troppo dalle persone a cui voleva bene? Quale era la scelta che avrebbe comportato meno perdite?
Kate questo non lo sapeva. E lei odiava non sapere. Odiava soprattutto non sapere se Harry si trovasse nella stessa situazione o avesse addirittura già deciso.
Avevano deciso che la scelta dell'uno non doveva influenzare la scelta dell'altra. Motivo per cui l'argomento futuro, e nello specifico università, era off-limits.
Kate non aveva nemmeno la minima idea di cosa Harry volesse fare. Il campo di scelta era troppo ampio ma anche quello di Kate lo era. Per due come loro, qualsiasi corso di studi sarebbe stato indicato come fattibile se non ideale.
Kate aveva capito che scegliere l'università, era come programmare un viaggio. Decidi la destinazione e poi esamini cartine e mappe, per scegliere la strada migliore. Era come risolvere l'omicidio. Avevi il corpo e le prove, stava a te capire chi fosse l'assassino e il movente.
Aveva fatto una lista delle sue passioni e poi le aveva messe in ordine: da quella che l'appassionava di più a quella di cui poteva anche fare a meno.
Aveva preso in considerazione il conservatorio, lettere, ingegneria, economia, legge come le aveva consigliato tempo fa Irina. Ma nessuna di queste le sembrava abbastanza. Era tutte passioni che aveva amava ma non sentiva propriamente sue.
Non la soddisfavano al cento per cento. Così stracciò la lista, sparse i mille opuscoli delle varie università sul pavimento di camera sua e si mise a letto.
Nella sua testa vorticavano numeri e parole: Quanto è distante Londra da Liverpool? Quanto costano gli affitti per universitari a Manchester? Se scegliessi questa facoltà dopo me ne pentirei?
Provò a pensare a qualsiasi altra cosa e inevitabilmente la parola tetto si manifestò chiara tra quel ciclone di pensieri.
Ripercorse tutti i momenti spesi in quel posto, a quanto i suoi amici erano cambiati, a quanto lei era cambiata e alle difficoltà che poi erano il motivo principali per il quale il tetto esisteva.
Capì in quel momento che loro, non la struttura, loro Niall, Louis, Liam, Zayn, Harry e lei erano il tetto. Anche se l'indomani la struttura non sarebbe stata altro che un palazzo demolito, loro erano ancora lì tutti interi. Il tetto c'era e ci sarebbe stato finché loro avrebbero vissuto. E forse nemmeno la loro morte avrebbe gettato quegli anni nell'obblio, se avessero insegnato a qualcuno il valore del ricordo.
Una lampadina si accese e fece brillare gli occhi della ragazza. Pensò che tutti gli incontri per l'orientamento post-diploma, erano stati tutte ore perse. Quello che voleva diventare, è stato frutto di uno processo innescato da quello che le persone intorno a lei avevano vissuto, non quello che gli insegnati le avevano insegnato.
Prese un foglio bianco, lo divise a metà e su ciascuna di esse scrisse le due facoltà e alla fine solo una sarebbe stata la scelta della mora.
Riempì il foglio con semplici parole, obbiettivi che avrebbe potuto realizzare se fosse andata da una parte o dall'altra.
Quando la scelta risultò palese agli occhi di Kate, la ragazza cercò sul suo laptop le università ritenute le migliori per la facoltà che aveva scelto.
Alzò gli occhi al cielo quando come risposta il motore di ricerca le diede l'Università di Oxford.
Dopotutto offriva un alto livello di insegnamento e una vasta scelta di facoltà. Era come cercare un fiore in un vivaio.
STAI LEGGENDO
Sitting on the roof || h.s.
FanfictionSe gli avessero chiesto "Vi sentite invincibili a stare su un tetto di un palazzo abbandonato?" Loro avrebbero risposto di no, ma diamine gli sembrava di essere più vicini alle stelle, avevano vissuto e osservato tante di quelle avventure, che anche...