39. Epilogo

751 59 27
                                    


Liverpool, un po' di anni dopo

<<Harry quel semaforo era rosso!>> Esclamò Kate dal posto accanto a Harry.

Il ragazzo sbuffò. La sua ragazza nelle ultime tre ore di viaggio in macchina, aveva quasi superato la linea che divide ciò che sopportabile, da ciò che non lo è.

<<"Siamo in ritardo! Puoi andare più veloce Harry? Quello che hai investito era un gatto?!" K, deciditi non posso guidare veloce senza infrangere qualche regola!>> Ribatté Harry, che ormai non sapeva più se stava sudando più per il caldo o per la tensione.

Quel giorno, era un giorno speciale.

<<Ci ritroveremo la cassetta delle lettere piena di multe!>> Rispose Kate, per sottolineare il fatto che Harry non aveva soltanto infranto qualche regola.

Harry sbuffò di nuovo e il gesto non passò inosservato a Kate che sbuffò a sua volta.

Ora erano fermi a un semaforo rosso, intrappolati nel calore della macchina, e speravano di non puzzare così tanto di sudore una volta scesi.

Non si vedeva un'estate così calda da quasi otto anni, praticamente dall'estate in cui era stato demolito il tetto.

<<Hai pagato la fattura all'elettricista per gli impianti?>> Chiese Harry, facendo mente locale ai fogli che erano sparsi sul tavolino da caffè nel loro appartamento a Londra.

<<Si, sono passata ieri prima di andare in ufficio>> Rispose la ragazza, battendo nervosamente il piede a terra, nella speranza che il semaforo scattasse.

Comprare, restaurare e arredare una casa poteva essere considerata una fatica uguale a quella di laurearsi.

Il semaforo passò da rosso a verde e Harry non perse tempo, partendo subito a tutto gas verso la loro destinazione.

***

<<Lizzy, non vorrei fare pressioni ma siamo in ritardo.>> Disse Niall con tono calmo, mentre le mani sudate che stringevano il telefono dimostravano il contrario.

<<Non sei la persona giusta per dire una frase del genere,>> rispose Lizzy dall'altro capo <<comunque potresti almeno scendere dalla macchina.>>

Lizzy era tornata a vivere a casa dai suoi genitori, pochi mesi dopo la partenza di Kate per Oxford. Purtroppo gli Adams non avevano ancora del tutto accettato il fidanzato della figlia, che si guardava bene dal rimanere ben distante dai genitori della ragazza.

<<Certo scendo dalla macchina e faccio due chiacchere con i tuoi sul perché mi odiano.>> Scherzò Niall, che ebbe l'impulso di chiudere le portiere dall'interno. Per sicurezza.

<<Non ti odiano, loro ... non hanno ancora visto ciò che io ho visto in te ...>> provò la ragazza, fallendo nel tentativo di avere ragione.

<<Un fiorista e insegnate di chitarra con i jeans strappati, che fuma sigarette, fa fare tatuaggi a ragazze sexy che suonano in una delle migliori orchestre nazionali?>> Disse Niall, mentre abbassava il finestrino per accendersi una sigaretta per l'appunto. Il sole stava per tramontare ed era quindi basso, così il biondo prese dl vano portaoggetti i suoi occhiali da sole.

<<Solo a una ragazza.>> Lo corresse Lizzy che nel frattempo era arrossita.

Finalmente la bionda trovò i sandali, se li infilò, corse di fretta fuori dalla stanza con la borsa che per poco non si incastrò nella maniglia. Salutò velocemente i suoi genitori, che si erano un po' abituati a vedere la figlia uscire, sapendo solo la metà delle volte dove stava andando. Ma sapevano che solo una volta su dieci non era con Niall, e per quanto lo disprezzassero almeno con lui, lei era al sicuro.

Sitting on the roof || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora