Point of view of Dylan
Salgo al terzo piano dell'edificio e mi dirigo verso la stanza con la giraffa sopra.
Il reparto pediatrico è sempre molto colorato e pieno di adesivi.
Trovo che sia una cosa molto bella, così almeno i bambini che sono qui non si sentano più tristi di quanto non lo siano già.
Entro nella stanza, è seduta sul letto a guardare i cartoni.
Appena mi vede i suoi occhi azzurri si illuminano, e si apre in un sorriso enorme.
La trovo diversa dall'ultima volta, temo che la situazione non sia cambiata molto..
I suoi occhi sembrano spenti e un po' chiusi.
E l'ago che tiene infilato nel braccio collegato a una busta piena di non so cosa, mi fa riempire gli occhi di lacrime.
Ma mi trattengo, per non farla stare male.
"Dylan!"
"Ehi piccola." le do un bacio sulla testa, per poi prendere una sedia e sedermi accanto a lei.
Si volta a guardarmi e mi sorride ancora.
Indica l'acqua sul tavolo accanto al letto e subito mi affretto a riempirle un bicchiere d'acqua.
"Come.." prendo un grande respiro. "Come stai oggi?"
Il suo sorriso si spegne.
Non dico mai la cosa giusta, ma come può stare? Mi sembra ovvio che non stia bene.
Tossisce un po' e le do un altro bicchiere d'acqua.
"Meglio." dice tenendo lo sguardo basso. "E tu?"
"Bene." dico secco e senza esitazione.
Mi guarda con la testa un po' inclinata e fa un sorriso triste.
Abbasso lo sguardo sui miei piedi.
"Non fingere di stare bene, non con me d'accordo?" dice.
Mi alzo dalla sedia e vado dritto alla finestra.
Sento gli occhi che stanno per scoppiare a causa delle troppe lacrime, ma tanto so che non ne uscirà neanche una.
Non piango più per niente da tantissimi anni ormai.
E quasi mi ritengo insensibile, perché non ho pianto neanche per la morte di mio padre.
Troppo forte forse.
Già, troppo, e lo considero un difetto.
"Mi pettini un po'?"
Mi allontano dalla finestra e prendo la spazzola, sciogliendo la treccia in cui aveva legato i suoi lunghi capelli, e cominciando a pettinarli.
E così rimaniamo per un po' in silenzio, con in sottofondo i cartoni animati.
Odio il fatto che sia costretta a stare qui dentro chissà per quanto ancora.
Dovrebbe essere fuori a giocare con gli altri bambini, su uno scivolo, dovrebbe poter andare a scuola e imparare, perché lei? Avrei potuto esserci io qui al suo posto.
"Oggi non hai portato il tuo amico Shawn?" mi chiede, interrompendo i miei pensieri.
"No oggi no, ti è simpatico?" le chiedo.
"Si, fa ridere, è buffo!" ridacchia, facendomi sorridere.
"Dylan." mi richiama.
"Si?"
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The best of me||Dylan O'Brien
RomanceAshley è la classica ragazza viziata, che ottiene sempre ciò che vuole. Figlia di un imprenditore importantissimo e di una delle stiliste più famose al mondo, sa bene cosa significhi vivere lussuosamente. Bella, ironica, antipatica, competitiva e an...