Capitolo trentanove.

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Point of view of Ashley



Dylan mi prende per mano e insieme ci addentriamo nell'ospedale. È Natale, e Dylan voleva andare a trovare Julie e farle gli auguri.

Mi è mancata, non vedo l'ora di vederla, adoro quella bambina.

I medici mi passano accanto, alcuni consultando delle carte, altri camminando velocemente, altri trascinano la sedia a rotelle di qualche paziente.

C'è molto movimento negli ospedali, a volte non me ne rendo conto.

Saliamo al secondo piano, osservando tutti i bambini che ci sono. Mi dispiace per loro, dovrebbero essere fuori a giocare piuttosto che stare qui.

Leggo un avviso attaccato al muro: oggi il clown farà il giro delle stanze dalle 10:00 alle 12:00.

Che cosa dolce, mi chiedo se a Julie piacciano i clown.

La porta della stanza di Julie si apre e vediamo Lisa venire verso di noi con gli occhi colmi di lacrime.

Dylan assume subito uno sguardo preoccupato, avvicinandosi a lei, mentre sua madre richiude la porta rossa con la giraffa sopra.

"Mamma cos'è successo?" domanda Dylan preoccupato.

Lisa scuote la testa, mettendosi una mano davanti alla bocca e cercando di non piangere.

Mi avvicino anche io, mettendole una mano sulla spalla, accarezzandola, cercando di darle un po' di supporto.

"Non è giornata per lei, Dylan." dice solo questo e sospira.

Che significa che non è giornata per lei? Oh mio dio, così mi fa preoccupare.

"In che senso?" domanda suo figlio.

"Ti spiego tutto a casa, adesso non so se ha voglia di vederti." sospira. "Vado a casa." si allontana con gli occhi stracolmi di lacrime.

Dylan rivolge uno sguardo verso di me, io ricambio la sua stessa espressione preoccupata perché davvero non capisco cosa stia succedendo.

Dylan bussa alla porta, ma non riceve nessuna risposta, così bussa di nuovo. Ancora niente. Decide di aprire la porta e farsi spazio nella stanza, permettendomi di entrare.

Julie è seduta a gambe incrociate sul letto con i capelli lunghissimi che le coprono le spalle, lo sguardo fisso nel vuoto e totalmente assente.

Sembra quasi che non si sia accorta che siamo entrati e che la stiamo fissando. Sembra non avere emozioni.

È strano, ogni volta che Dylan le viene a fare visita gli corre incontro e lo abbraccia.

Dylan prende la sedia e si siede proprio dinanzi a lei, nel punto in cui sta guardando, ma Julie sembra comunque fissare un punto indefinito.

Mi avvicino a lui, mettendogli una mano sulla spalla.

"Ehi principessa, buon Natale!" esclama.

La piccola non risponde, ma smuove i suoi occhi, tenendoli fissi sulle sue mani.

"Va tutto bene?" domando io.

"Non sei contenta, ti ho portato Ashley! Non volevi vederla?"

Silenzio. Silenzio totale. Silenzio tombale. Silenzio assoluto. Silenzio assordante.

Io e Dylan ci guardiamo, non capendo il suo comportamento.

Julie alza lo sguardo finalmente, puntando i suoi occhi azzurri verso di noi. Posso affermare che sono più azzurri del solito e sembrano più scuri.

The best of me||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora