Capitolo quattordici.

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Point of view of Ashley

Lucy mi sta facendo una testa enorme su quanto sia dolce e bello Shawn.

Lucy innamorata è assillante.

No, non è assillante, sei tu che sei un insensibile e non ti innamori mai.

Ma si sta così bene senza amore.

Per questo sei sempre acida e bisbetica.

Odio la mia stessa coscienza.

"Shawn mi ha invitato a vedere il suo allenamento di lacrosse, ci andiamo?" mi chiede la mia migliore amica.

"A vedere il tuo futuro marito prendere palle in faccia?"

"Ehi, sono sicura che è bravo! E poi ci sarà anche Dylan."

Dylan con la divisa di lacrosse?

È uno spettacolo che non vorrei assolutamente perdere.

"Magari ci vengo." alzo le spalle.

"Ci vieni solo perché c'è Dylan." sentenzia la mia amica, posando i suoi libri nell'armadietto.

"Appunto, vengo a vedere come sta il suo sedere nella sua divisa."

Lucy mi guarda sorridendo.

"Non ci credo, secondo me ci vieni perché ti piace."

"Non ho compreso bene l'ultima cosa che hai detto." dico e Lucy sta per ribattere ma la interrompo. "Prova a dire di nuovo una cosa del genere, e ti faccio entrare il tuo mascara dal piede e poi te lo faccio uscire dalla bocca."

Lucy mi guarda boccheggiando.

"Come fai a farmi entrare una cosa dal piede? Dai è impossibile, quindi la tua minaccia non mi fa paura."

Sospiro.

Controllo il cellulare, notando che ho due chiamate perse da Cameron.

Mi dispiace di averlo evitato l'altra volta, ma non so quanta voglia ho di fargli sapere che conosco Dylan.

Cameron è molto possessivo, lo odierebbe lo so.

E poi sono due persone totalmente differenti, non hanno nulla in comune.

Mi dispiace però, Cameron è il mio migliore amico nonostante tutto, quindi lo chiamerò per passare un po' di tempo con lui.

Solo che non ho più voglia di farlo con lui, forse non ho proprio voglia di farlo ultimamente.

Non capisco perché, cosa mi succede? Aiuto.

"Ci vediamo al campetto allora?" mi chiede Lucy, distraendomi dai miei pensieri.

"Certo, certo ci vediamo dopo." dico, chissà cosa mi aveva detto prima di salutarmi e io non ho ascoltato.

Suona la campanella.

Per fortuna ho un'ora libera.

Esco in cortile, dirigendomi alle panchine.

Troian è seduta a scrivere, e ogni tanto alza lo sguardo verso Tyler che è poco più avanti di lei a scherzare con i suoi amici.

Troian è talmente romantica che mi sembra Romeo con Giulietta, la chiamerò Romea.

Vado a sedermi vicino a lei.

"Ehi bella addormentata nel bosco, scrivi poesie?" le chiedo.

Troian sorride, chiudendo il famoso quadernetto pieno di poesie.

The best of me||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora