Capitolo quarantuno.

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Point of view of Dylan


"Cinque minuti e ti vengo a prendere, ok?"

L'infermiera sorride dolcemente a mia sorella, la quale sembra molto spensierata nonostante stia per affrontare nuovamente un intervento che in passato l'ha quasi uccisa.

Ha paura, lo so, è lei che non lo da a vedere per non farci preoccupare e spaventare.

Julie è seduta sul letto della sua stanza con le gambe penzolanti, che fa oscillare avanti e indietro. Indossa un abito azzurrino, tipico dei pazienti che stanno per entrare in sala operatoria.

Mia madre ha cominciato a piangere da quando ha messo piede in questa stanza insieme a Troian. Io ho mantenuto la mia espressione da stamattina.

È il compleanno di Julie oggi, sembra tanto una presa per il culo. Questo non è il regalo che si merita.

"Tesoro." mormora mia madre con la voce rotta dal pianto, avvicinandosi a Julie e stringendole la mano. "Devi stare tranquilla, ok? Andrà tutto bene, e se non dovesse risolversi nulla, non dispiacerti, noi siamo sempre qui."

Julie guarda mamma con espressione per un momento triste, poi in un battibaleno muta nuovamente in un'espressione apparentemente felice.

"Io sono tranquilla mamma." sorride fintamente e poi si volta verso Troian. "Non piangere sorellona, andrà tutto bene."

Troian si avvicina a Julie, asciugandosi le lacrime che le cadono velocemente sulle guance bagnandole interamente.

Le prende la mano e le bacia il dorso.

Io rimango immobile a guardare la scena. Sembro senza emozioni, ma in realtà non è così. Esprimerei tante emozioni, ma non ci riesco.

Julie si gira verso di me, guardandomi intensamente.

"Vieni qui." mormora.

Faccio un lungo respiro, poi mi avvicino lentamente a lei, non lasciando trasparire alcuna emozione.

Mi accarezza la guancia e sorride.

"Prenditi cura di loro."

Nello stesso momento la porta si spalanca ed entrano i medici.

Si avvicinano a Julie e cominciano a trascinare il letto, sul quale è seduta, fuori dalla stanza

Mia madre la saluta piangendo mentre la vede andar via, prima di scomparire definitivamente dietro il corridoio.

Mi viene voglia di spaccare tutto, di dare un pugno nel muro e sanguinare, sanguinare su tutta la mano, solo per soffrire, per provare un dolore allucinante che mi permettesse di piangere fiumi di lacrime.

Troian porge dei fazzoletti a mia madre, la quale comincia a piangere sulla sua spalla.

Mi sento impotente, non so cosa fare, sono un insensibile, lo so.

Dentro di me mi sto riempendo di schiaffi, perché non ho la forza di reagire ne fare niente.

Troian consola mia madre. Quest'ultima si risistema e poi si asciuga le lacrime, rivolgendo sguardi dolci a me e mia sorella.

The best of me||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora