Capitolo quarantadue.

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Point of view of Ashley


Il dottore ha portato in stanza Julie dopo qualche ora. Purtroppo l'operazione non è andata come speravamo, in quanto i medici non sono riusciti a correggere l'errore.

Ha rischiato di morire ancora una volta, ma fortunatamente ce l'ha fatta perché Julie è una bambina fortissima.

I medici hanno detto che per il momento non vogliono tentare altre operazioni, altrimenti il cuore della piccola potrebbe esplodere per i troppi sforzi.

Ero tornata a casa per preparare una torta per Julie, è comunque il suo compleanno e compie undici anni.

Non volevo che questa giornata fosse interamente triste, perciò mi sono data da fare in un battibaleno e ora sono qui con la torta.

Lisa è andata a cenare da qualche parte qui vicino, ma dormirà qui; Troian invece è andata a casa a riposare, era veramente stanca.

Sono seduta su una sedia fuori la stanza di Julie, non sono ancora entrata. Non ho neanche chiamato Dylan. A volte mi sento senza coraggio.

Quest'ultimo spunta improvvisamente dall'ascensore, sorridendo appena incontrando il mio sguardo.

Si avvicina e mi lascia un tenero bacio sulla testa, tra i capelli, prima di sedersi accanto a me.

Tiene lo sguardo basso, fermo in un punto vuoto, quasi come se si stesse perdendo tra i suoi pensieri.
Non so se sia il caso di chiedergli di entrare nella stanza, ma dubito.

Dylan non esterna mai i suoi sentimenti, tiene tutto dentro senza mai far trasparire nulla. Mi chiedo dove inserisca tutto il dolore.

Non chiede mai aiuto quando ne ha bisogno; a volte però, con dei piccoli gesti, fa capire che ha bisogno di qualcuno. Proprio come in questo momento, che pur tenendo la testa bassa senza dire una parola, mi ha appena preso la mano e la sta accarezzando dolcemente.

Sorrido leggermente.

Mi chiedo, ma cosa siamo ora io e Dylan? Ci baciamo, ma non stiamo insieme. Abbiamo confessato di provare sentimenti l'uno per l'altra, ma non siamo una coppia.

Lo guardo.

Che cosa mi ha fatto? Ha stravolto la mia vita. Io non ho mai avuto un ragazzo, non mi è mai piaciuto nessuno in tutta la mia vita. Come è possibile che lui sia arrivato così all'improvviso, e abbia cambiato tutte le mie idee?

"Mi piace quando mi guardi."

La sua voce mi distoglie dai miei pensieri. Come fa a sapere che lo stavo guardando se ancora tiene lo sguardo fisso nel vuoto?

A me piaci tu, vorrei rispondere.

Devo ancora abituarmi a questi pensieri dolci, questi complimenti. Devo ancora abituarmi ad avere qualcuno che ti faccia sentire speciale.

Dopodiché si alza, trascinandomi con la mano nella stanza di Julie.

Bussa prima di entrare.

Julie è stesa sul letto con i capelli sciolti che ricadono sul cuscino; ha un'aria decisamente stanca, gli occhi non riescono a stare tanto tempo aperti. Tiene le coperte tirate fin sotto il naso.

Dylan prende la sedia e si siede alla solita distanza.

Credo che si sieda così lontano perché gli fa male stare così vicino a Julie e vederla soffrire.

L'intervento purtroppo non ha riscontrato miglioramenti, anzi è stato quasi rischioso. Un intervento inutile, povera piccola, nel giorno del suo compleanno.

The best of me||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora