Capitolo 49 Light Vs L

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Light prese la borsa e la portò nello stanzino.
La aprì, e dopo aver estratto il nastro isolante, comincio' a snodare la plastica.
Ne ricoprì tutto il pavimento, quella era la parte facile.
Era come quando un gruppo di imbianchini doveva dipingere qualche parete, gli stessi teli di plastica.
Solo che questa volta,invece di fermare la vernice, avrebbero dovuto fermare il sangue.
Dopodiché la parte difficile, per evitare che il sangue schizzasse sul muro e lasciasse tracce, doveva coprire anche le pareti.
Usò una vecchia sedia come scala, e attacco' con il nastro il resto dei teli di plastica.
A lavoro finito, si mise un secondo ad osservare.
Perfetto, ora manca solo la star dello spettacolo.
Light salì di sopra fino ad arrivare alla stanza del presidente.
Entrò di scatto e lo trovo' solo a guardare le sue carte
"signore!  La domestica di sotto dice di aver trovato una strana stanza dopo aver pulito la libreria"
Il secondo si alzo' di colpo.  Come pietrificato
"NON FACCIA TRAPELARE LA VOCE.  ME NE OCCUPO IO."
"certo signore la accompagno di sotto"
Nel giro di mezzo secondo, Light e il presidente erano a pochi passi dallo stanzino.
Il presidente aveva il fiatone per la corsa, mentre Light non ne risentiva minimamente.
Il presidente si guardò intorno
"ma dov'è la domestica? "
Poi si avvicinò allo stanzino.
Fissò i teli di plastica.
"oh mio dio...  Ma che cazzo è..."
Nel giro di un altro mezzo secondo.  Light gli era dietro. 
Gli iniettò un ago in vena, e il presidente cadde a terra all'istante.
Light rimise il tappo all'ago e riassunse la forma di Hideki.
Poi rivoltosi al presidente, anche se chiaramente non poteva sentirlo:
"mi scusi signor presidente, ho seguito qualche corso di medicina all'università.  E non avendo accesso a farmaci avanzati.  Si dovrà accontentare di un intruglio di aspirine concentrato con Nailix"
Poi a strasciconi prese il corpo e lo sistemò sul tavolo che aveva preparato a centro stanzino.
Lo aveva ovviamente trovato tra la vecchia roba.
Poi spogliò completamente il presidente.  E buttò i vestiti in uno dei sacchi neri che aveva con sé.
Con il nastro isolante lo legò saldamente al tavolo e lo imbavagliò.
Poi prese una sedia e si sedette.  Aspettando il suo risveglio.
Intanto L.
Stava andando il più velocemente possibile, aveva il piede completamente sull'acceleratore,  schiavava le varie auto che mano a mano si trovava davanti e si subiva le stronbazzate e gli insulti della gente che superava.
Mello che se ne stava seduto accanto a L lo guardò
"dobbiamo arrivarci vivi da Light? Perché se continui così dubito lo faremo"
"sono stato stupido.  Ero convinto che Light lo portasse in qualche posto isolato prima di ucciderlo.
E invece, mi ha fregato!  Aveva in mente di farlo nell'unico posto dove non avrei mai guardato...
Sotto il naso di funzionari e guardie armate.
Incredibile...
Mello guardò nuovamente L.
"sembra che la cosa ti ecciti"
"in parte...  Era da tanto che non avevo un confronto con Light.  E questa è l'ennesima conferma che siamo allo stesso livello... Forse è per questo che fin quando eravamo solo noi due, nessuno riusciva a sopraffare l'altro... "
"so dove vuoi arrivare L"
L freno' bruscamente
" rimandiamo il discorso, siamo arrivati."
Davanti a L si ergeva la casa bianca.

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