4 Marito e moglie...

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Intanto il padre di Billie arrivò in cucina, fece uno dei suoi soliti cenni alla moglie e si sedette sul divano accendendo la TV. Come al solito prima di andarsene a lavoro seguiva il notiziario, e nel mentre Toffee gli serviva una tazza del suo mistico caffè. Solo dopo aver bevuto il caffè il linguaggio di Bryan risultava più articolato, slegato dalla morsa del sonno, e a quel punto come tutte le mattine iniziava a scambiare quattro chiacchiere con sua moglie prima che anche lei andasse a lavorare. Le loro conversazioni non erano particolari, ma rientravano comunque nella categoria dei discorsi tenuti dalle coppie ormai sposate da anni. Discutevano di molte cose, passando dalla marca della nuova miscela comprata da Toffee, al tipo di ammorbidente usato per fare il bucato, fino ad arrivare alle bollette, il discorso che entrambi lasciavano per ultimo, il discorso che anche loro, come tutti gli altri, odiavano di più.

Dopo aver finito il caffè, a Bryan rimaneva giusto il tempo per consumare la sua quotidiana fetta di pane al burro e marmellata prima di uscire. Per lui rappresentava una sorta di "coccola" prima di andarsene lì fuori ad affrontare l'inferno ordinario. Non era un segreto infatti che la vita di Bryan non fosse affatto uno scherzo. Spesso risultava essere frenetica, stressante, ma nonostante tutto lui non si arrendeva mai. Aveva appreso da suo padre che i sacrifici fanno parte della vita, ma soprattutto che erano necessari per apprezzare il valore delle piccole cose. E allora Bryan si sacrificava, e andava avanti per la sua strada, e lo faceva nonostante a volte, torchiato dallo stress, si lamentava di essere al limite della sopportazione, mostrando più volte l'inconscio desiderio di liberarsi di quel fardello che appena ventiquattrenne aveva deciso di portare sulle proprie spalle giurando davanti a Dio per "il sacro vincolo"...

Amava tanto sua moglie, e amava in maniera viscerale i suoi tre figli; Billie, Chris, Nadia. Considerava la sua famiglia la propria ragione di vita, quella motivazione che gli dava la forza necessaria ad affrontare la merda che da lì a qualche anno avrebbe fatto peggiorare la sua salute, rendendo la sua vita ancora più difficile; ma per il momento si godeva la sua fetta di pane al burro e marmellata e andava a prepararsi per il suo lavoro quotidiano...

Bryan lavorava presso una compagnia edile specializzata nella fabbricazione di serramenti. Anche se il lavoro gli rubava molto tempo spesso "il suo amore" straripava letteralmente nelle vite dei propri figli e della propria moglie. Di tanto in tanto il suo carattere istintivo lo rendeva anche brusco nei modi, ma tutti all'interno della famiglia sapevano che era un modo per mascherare la preoccupazione che dava trovarsi davanti a un nuovo problema, così stavano al gioco proprio perché gli volevano bene. Era un uomo molto orgoglioso, un tipo che non le mandava a dire e che spesso non accettava un "no" come risposta, e per di più diceva sempre quello che pensava, e non si poneva il problema di sbattere in faccia a chiunque opinioni scomode, facendolo a muso duro, senza peli sulla lingua.

Per molti aspetti Billie ammirava suo padre, ma lo ammirava un po' meno quando inconsciamente riversava la frustrazione dei suoi problemi sugli altri membri della famiglia, come se in fondo fosse colpa di qualcun altro se nel corso degli anni si era trovato a pagare le conseguenze di scelte sbagliate, come se il responsabile di quelle scelte non fosse lui ma qualcun altro.

Nonostante tutto però, Billie era molto legato a suo padre. Spesso da lui aveva ricevuto degli ottimi insegnamenti, proprio da lui aveva imparato che non bisogna arrendersi mai e lottare con tutte le proprie forze anche quando il vento delle difficoltà soffia impetuoso spazzando via e disperdendo tutte quelle pagine sulle quali ognuno di noi tenta di scrivere le proprie fottute buone intenzioni...

Sì, molto spesso si è costretti a crescere un po' troppo in fretta, ed era proprio per questo motivo che Bryan voleva rendere Billie pronto a tutto. Voleva insegnargli che ciò che non uccide stronzifica, un insegnamento che in più di un'occasione si sarebbe rivelato fondamentale per il ragazzo...

Il rapporto che Billie aveva con suo padre era molto "particolare". Sicuramente il loro legame era molto "intenso", un'intensità data anche dalla tempra di Bryan che possedeva un carattere molto forte, ragione che lo rendeva un maestro perfetto quando c'era da dare qualche lezione di vita ai propri figli.

Di lui non si poteva dire che si risparmiasse forti rimproveri nei loro confronti, e anche se molto spesso esagerava, riusciva a raggiungere l'obiettivo di far capire quale fosse il motivo di tale rimprovero, ma anche facendo tanta "teoria" purtroppo non si può proprio sfuggire alla necessità di fare "pratica", e ciò nonostante questo è l'augurio che tutti fanno a se stessi...

In realtà ognuno di noi sa molto bene come andranno le cose, ognuno di noi sa che ci saranno sere in cui si dormirà attaccati ad una fottuta bottiglia di whiskey, sere in cui la vita sembrerà più amara della sera prima e di quella prima ancora, e allora? E allora ecco che verranno utilizzati "l'auto-commiserazione" e "l'auto-convincimento" come ulteriori compagni di quelle tristi sere, ripetendo a se stessi "VA TUTTO BENE", "TUTTO ANDRÀ PER IL MEGLIO."

Queste parole spesso vengono pronunciate come un ritornello, come se si trattasse di una sorta di formula magica in grado di far tornare tutto inspiegabilmente al suo posto, anche le situazioni più scombinate e irrisolvibili. E dunque si potranno ammirare famiglie distrutte dal tradimento di uno dei coniugi tornare insieme e unirsi più di prima, cari defunti ritornare in vita, padri e madri fare i salti di gioia dopo aver perso casa o lavoro, e ancora ecco come il whiskey sconfiggerà il cancro, le puttane saranno gratis e non saranno portatrici di malattie veneree né potranno restare incinta, e così nessuno conoscerà più tristezza o disperazione. Ma purtroppo la vita reale è un'altra cosa, e le persone, trovandosi in una condizione in cui la capacità di poter scegliere è solo illusione, diventano inevitabilmente meschine, ipocrite. Sviluppano una sorta di dannato e perverso talento nel levare via le proprie e le altrui speranze...

Tutti questi concetti non erano una novità per il ragazzo, malgrado la sua giovane età. Ne aveva sentito parlare in giro, per strada, nei bar, ascoltando le voci di disperati vittime di dispiaceri d'ogni sorta che spesso risultavano essere patetici nella loro sconfitta e nel loro dolore. Sì, la vita era tremenda e ben presto lo avrebbe imparato anche lui...

Hellville, il cuore dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora