12 Coraggio...

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Passarono un paio di settimane, ma nonostante tutto, nei giorni seguenti il pensiero di Bryan non riuscì ad andare oltre l'accaduto. Ci pensava notte e giorno. Era molto confuso, sconsolato, incazzato. Era deciso sul da farsi. C'erano troppe cose che rendevano tutta quella situazione maledettamente complicata, ma una su tutte era la giovane età di entrambi, poiché Bryan aveva appena 18 anni, mentre Toffee 14. Il grande punto interrogativo del ragazzo riguardava la loro capacità di sopportare il peso che avrebbe comportato ufficializzare il loro fidanzamento. Per certe cose bisogna avere un piano studiato a tavolino. Non ci si può prendere il fottuto lusso d'improvvisare. Si fa presto a mandare a puttane una vita, ma si fa molto prima a mandare a puttane la vita di una famiglia intera con buona pace dei figli che innocenti non possono fare altro che accettarlo amen e tutto. Bryan sapeva benissimo tutto questo, e anche per questa ragione era parecchio titubante; tuttavia, non lo era riguardo i suoi sentimenti per Toffee; quelli c'erano eccome, e forse mai come in quel momento di "assenza", il ragazzo se ne rese conto. Ma i giorni passavano, e la mancanza di Toffee stava cominciando a farsi sentire forte. Così, quando non gli fu possibile sopportarla, Bryan decise che era giunto il momento di darsi da fare per prendere ciò che voleva. E allora, non si sa bene com'è e come non è, ma una maledetta sera, il ragazzo, ormai stufo di portarsi dietro quella fottuta pena data dall'assenza di Toffee, saltò in sella al suo scooter e si diresse a Hellville. C'era solo una cosa da fare per tagliare la testa al fottuto toro, ed era quella di andare a riprendersela. Bryan era determinato ad andare fino in fondo, e dopo essere arrivato a destinazione posteggiò il suo scooter. Con lo sguardo verso l'abitazione della ragazza, immobile, sostò ancora qualche secondo in sella. A un tratto si decise. Scese dallo scooter e si avviò verso il portone di bronzo che precedeva una grande scalinata, la stessa che gli aveva dato rifugio quando diversi anni prima, da ragazzino, si era nascosto per sfuggire alle pietre e ai bastoni dei ragazzini di Hellville. Quella volta però percorrere quelle scale fu diverso. La ragione lo era, e Bryan ne era perfettamente consapevole, così com'era consapevole che in quel momento il destino lo stava accompagnando verso qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita in via del tutto definitiva...

Notò che il portone era socchiuso, così si limitò a spingerlo leggermente e fu subito all'interno delle scale. Chiuse il portone dietro di sé e cominciò a salire i gradini uno dopo l'altro. Finite le scale giunse proprio di fronte alla porta dell'appartamento. A un tratto il respiro di Bryan si fece pesante, i muscoli si fecero tesi, annodati; impedivano al ragazzo di fare un altro passo nonostante la sua forte determinazione. Ebbe ancora pochi secondi d'esitazione, poi fece un respiro e bussò alla porta. Ad aprire fu Charles. Bryan lo salutò e fece un passo avanti; superando la soglia fu dentro a cogliere lo stupore sul volto di tutti i presenti; già, Karen quella sera aveva organizzato un gran cenone, a cui avevano preso parte tutti i parenti. La famiglia era davvero numerosa, e quella sera un po' tutti si stavano dando da fare, ma quando i loro occhi si posarono sulla figura di Bryan, tutti si fermarono all'istante, come se il ragazzo avesse avuto il potere di fermare il tempo; come se avesse avuto il potere di fermare tutto ciò a piacimento. In un secondo momento anche lo sguardo di Karen si posò su Bryan, ma al contrario di tutti i presenti non era stupita più di tanto. Aveva giocato sporco per arrivare al suo scopo, ed essendo perfettamente consapevole del sentimento che legava Bryan e Toffee, sapeva che era solo questione di tempo. Ma nel frattempo, gli sguardi indiscreti di tutti i presenti continuavano a poggiarsi su Bryan, il quale, nel mentre, si guardava intorno. Aveva notato che c'erano proprio tutti quella sera, compreso i nonni materni della ragazza. C'era suo padre Ron, c'erano zii, cugini, c'era più folla in quella casa che a un concerto dei Rolling Stones. Proprio così, c'erano occhi e orecchie dovunque. Toffee, come tutti i parenti, era meravigliata ma felicissima di vedere Bryan, soprattutto dopo la serie di giorni e notti tristi che aveva vissuto, lasciandosi andare a lunghi pianti per il dispiacere di non poter vedere il ragazzo che amava. Già, finalmente quella pena era finita...

A un certo punto il ragazzo prese la parola : <<Karen, Ron, voi siete i genitori di Toffee. Proprio per questo mi rivolgo a voi! Ormai non credo che per voi sia un segreto il motivo della mia presenza qui... Io sono innamorato di vostra figlia. Ci ho pensato molto, e riflettendo ho deciso che la cosa si può tranquillamente fare a modo vostro. Se deve essere ufficiale io dico davanti a tutti i presenti CHE SIA!>> e continuò dicendo: <<Ma c'è una cosa che comunque ho intenzione di farvi presente e metterla bene in chiaro; ciò a cui mi riferisco è che entrambi dobbiamo avere la possibilità di finire gli studi prima di sposarci, e su questo non ammetto alcuna replica da parte vostra. Spero che almeno possiate concederci questo.>>

Dopo le parole di Bryan, i genitori di Toffee si guardarono, così come fecero un po' tutti i presenti, sbalorditi dalle parole del ragazzo, che malgrado la giovane età aveva parlato con grande saggezza. Ron non disse una parola, del resto era abituato a lasciar correre, a lasciar fare sempre a sua moglie, soprattutto in determinate circostanze. Poco importava se la donna si desse da fare anche con i colleghi del marito tra una pausa caffè e l'altra, perché alla fine un matrimonio che è fondato sul non amarsi, sulla perversione, non può certo tirare fuori niente di buono, almeno questo è quanto in teoria dovrebbe essere, ma le meravigliose eccezioni di tanto in tanto si verificano, si verificano malgrado la fottuta merda che circonda un po' tutto, e la prova di quella meravigliosa eccezione era proprio Toffee. Quella ragazza era nata da un matrimonio corrotto, e tutto quello le aveva solo causato grandissima sofferenza, ma non aveva influito minimamente sulla persona magnifica che la ragazza era e che sarebbe rimasta una volta diventata madre, facendo emergere sempre quella positività che in lei scorreva come un fiume in piena...

Alla fine, dopo qualche secondo di riflessione, Karen rispose: <<D'accordo! Mi sembra ragionevole attendere che entrambi finiate gli studi, ma comunque c'è da rendere ufficiale il tutto, quindi domani sera sei invitato a cena con la tua famiglia, così avremo l'occasione di conoscerci un po' meglio tutti, e di discutere come si deve del vostro fidanzamento.>>

Bryan accettò l'invito e quelle condizioni non solo perché amava la ragazza, ma anche perché Karen l'aveva messo alle strette. Non aveva "scelta". Non c'è mai una "scelta" in realtà. È tutto illusione, e come del fottuto fumo negli occhi, brucia e sono lacrime...

Alla fine di quel colloquio il ragazzo si congedò con tutti i presenti. Lasciò Toffee per ultima, e dopo averla salutata, soffermandosi con lo sguardo su di lei per qualche secondo, uscì dalla porta, e si avviò verso casa. Sulla via del ritorno, in sella al suo scooter, Bryan non fece altro che pensare a ciò che era successo. Non faceva che pensare a Toffee, e a dove li avrebbe portati far diventare le cose più impegnative. Il ragazzo comunque non si era certo pentito di quella sua decisione, alla fine era quello che sentiva di fare, e del resto come biasimarlo, rimanere infelici non può mai essere qualcosa da considerare. L'unica cosa che gli dispiaceva comunque era quella di aver dovuto per forza agire in quella direzione a causa del tiro mancino che Karen aveva giocato ai ragazzi, ma era anche vero che Bryan non voleva assolutamente perdere la ragazza, e alla fine solo quello contava, al resto ci avrebbe pensato quando sarebbe stato il momento per farlo...


Hellville, il cuore dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora