14 La cena...

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Bryan e tutti i membri della sua famiglia giunsero a Hellville per rispondere all'invito a cena di Karen. Il ragazzo si prese la briga di fare da guida alla sua famiglia, e giunto davanti al portone di casa di Toffee, fu proprio lui a suonare il campanello. Il portone color bronzo si aprì e li accolse Karen insieme a Toffee. Quelle rose all'apparenza potevano sembrare comuni, ma in realtà non era così. A renderle speciali non era il colore, tanto meno il profumo o qualcos'altro. Ciò che le rendeva davvero speciali era il sentimento che rappresentavano. Quel gesto provocò immediatamente l'invidia di Karen. La donna non aveva mai visto delle rose così comuni eppure così maledettamente belle, luminose, al punto da sembrare molto più colorate di qualsiasi altro mazzo di rose sulla faccia della fottuta terra. Era incomprensibile. Forse il motivo di tutto ciò si poteva ricondurre al fatto che la donna non avesse ricevuto dei fiori come simbolo di quel qualcosa che parte dall'anima e che dà quel tocco in più anche alle cose apparentemente comuni, scontate, banali. Fu proprio questa riflessione a scatenare nella donna un sentimento di forte invidia nei confronti della figlia, un sentimento che da quel momento in avanti Karen avrebbe coltivato negli anni. Giulia si era occupata dei dolci. Li portava in mano come da consuetudine. Una cena senza dolci non sarebbe stata degna di essere chiamata tale altrimenti. Dopo i vari convenevoli ognuno prese posto a tavola. Bryan e Toffee si sedettero l'uno di fronte all'altra. Mentre Karen metteva in tavola le portate, si discuteva sul da farsi, o meglio, erano i genitori di entrambi a farlo, anche se di tanto in tanto c'era qualche intervento abbastanza lungo da parte di  Bryan. Toffee invece non parlava molto, non interveniva ma non perché non avesse un pensiero, solo perché era stata abituata in quel modo da quell'arpia di sua madre, un'abitudine che con Bryan avrebbe perso perché il ragazzo l'avrebbe riportata a vivere, l'avrebbe riportata a essere una persona e non la schiava di chiunque come avveniva in quella casa.

Misero le carte in tavola. Si sarebbero fidanzati ufficialmente, e se le cose sarebbero andate a buon fine si sarebbero sposati, ma non prima di aver terminato gli studi. Accordate ambo le parti, si brindò ai fidanzati e la serata procedette tranquilla senza alcun problema, o almeno così sembrava in apparenza, perché in realtà Giulia aveva sentito parlare di Karen, aveva sentito i vari pettegolezzi che la riguardavano, e una volta inquadrata la persona, comprese che tutti quei pettegolezzi riguardanti una "focosa" donna di Hellville riguardassero proprio lei, anche perché corrispondeva perfettamente alla descrizione fatta da quelle pettegole delle quali aveva sentito delle cose a dir poco scandalose. Non era difficile essere informati in quelle piccole cittadine. La gente chiacchierava, e anche tanto. Ovviamente le voci che Giulia aveva sentito su Karen non erano certo entusiasmanti, soprattutto perché riguardavano una donna che doveva essere moglie e madre. Non era una cosa conveniente far venire fuori certe voci, specialmente se si trattava di una donna sposata con dei figli. Ma la vita è anche questo, e spesso ciò che non ci si aspetta dagli altri, quello che non ci si aspetta da determinate figure arriva, e fa crollare tutti i grandi castelli che stronzamente sono stati costruiti attorno a una figura totalmente idealizzata. Sì, idealizzare è spesso una lama a doppio taglio, e le persone, molto spesso, nutrendo grandi aspettative per il prossimo, inevitabilmente rimangono deluse. Giulia comunque pensava a suo figlio. Pensava alla sua felicità, e non si sarebbe mai perdonata il fatto di aver cominciato lei a rovinare le cose, malgrado avesse avuto tutte le motivazioni del mondo per rimanere scettica, soprattutto nei confronti di Karen. Proprio per questo, da quel momento non smise mai di stare in guardia...

Nonostante i sospetti e tutto però, la cena procedette tranquilla, e da quella sera le cose andarono tutto sommato lisce tra le due famiglie, anche se di tanto in tanto c'era qualche litigio dato da qualche incomprensione, MA AL DIAVOLO! Non è mica facile formare una fottuta famiglia. Bisogna dotarsi di attributi e contro-attributi per provare vagamente a immaginare la grande fatica e la responsabilità che occorrono...

Hellville, il cuore dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora