Da quel giorno Billie e Jessica cominciarono a passare sempre più tempo insieme. Di tanto in tanto si vedevano fuori da scuola per fumare una sigaretta, o si davano appuntamento al bar per fare colazione insieme prima di entrare in classe. Sì, insomma, avevano iniziato a sfruttare qualsiasi occasione per farsi compagnia reciprocamente. In molti avrebbero voluto essere al posto del ragazzo anche solo per poter parlare con Jessica, per ammirare quelle labbra così soffici, rosse, carnose. Sì, chiunque avrebbe voluto stare lì davanti a lei e avere la possibilità d'intrappolare quella meravigliosa creatura nei propri occhi per sempre. Sarebbe bastato anche un minuto, un minuto che avrebbe riempito la vita di chiunque e poi... E poi fanculo...
Nonostante tutto però, il ragazzo ancora non aveva un contatto. Non c'era un numero da digitare la sera, o in qualsiasi altro momento la ragazza non fosse con lui. Non aveva un indirizzo e-mail. Doveva accontentarsi di vederla a scuola ecco quanto. Ma un giorno Billie decise di cambiare le carte in tavola - così una mattina, dopo aver passato la notte precedente a pensarci su, si alzò dal letto deciso ad andare fino in fondo. Se voleva sperare di poter concludere qualcosa con la ragazza doveva farlo, doveva chiederle il numero di telefono senza girarci troppo intorno. Dunque quel giorno andò a scuola piuttosto determinato. Una volta arrivato attese Jessica al solito posto per la solita classica sigaretta mattutina prima di andare a scuola. Quando Jessica arrivò, salutò il ragazzo con un bacio, e a quel punto tirò fuori il pacchetto di sigarette. Ne offrì una a Billie, poi prese una tra le labbra direttamente dal pacchetto e accese. In un secondo momento si sporse verso Billie e gli fece accendere dalla sua sigaretta fissandolo dritto negli occhi. Il ragazzo a quel punto si fermò un attimo fissandola negli occhi a sua volta, poi si fece coraggio e le disse: <<Cosa devo fare per avere il tuo numero di telefono?>>
Jessica continuò a guardare il ragazzo dritto negli occhi, ma rimase in silenzio per qualche secondo. Fece un tiro, poi uno sguardo intenso, buttò fuori, poi ancora un tiro senza togliere gli occhi da Billie. A un certo punto portò la sigaretta alla bocca, prese il rossetto che teneva nella tasca destra dei suoi jeans attillati, levò il tappo, prese la mano a Billie e ci scrisse sopra il suo numero - poi passò un velo di rossetto sulle labbra, lo baciò e infine, fissandolo dritto negli occhi ancora una volta disse: <<Chiamami carino!>>
A quel punto Billie rimase come di sale, mentre per l'ennesima volta osservò Jessica ancheggiare sinuosamente verso le sue compagne di classe. Rimase lì immobile pensando a lei ancora un po', ma dopo qualche secondo in cui il ragazzo rimase prigioniero delle sue fantasie, finalmente tornò in sé, e anche lui entrò in classe come tutti. Ma quel giorno Billie non fece che pensare alla ragazza, e in classe non fece altro che fissare quella mano sporca di rossetto. Sì, ormai era spacciato. Senza rendersene conto ancora una volta aveva commesso l'errore di perdere la testa per una ragazza che non voleva sapere di amare, ma solo di divertirsi a giocare, perché per Jessica era solo un gioco, e l'amore era solo un fottuto "cane rognoso" da tenere alla larga, e lei lo faceva, lo teneva alla larga...
Nel corso degli anni era diventata maledettamente brava nel farlo. E allora giocava Jessica, giocava e si lasciava andare, seguiva le sue pulsioni corporali e nient'altro, ma Billie no...
La diretta conseguenza di tutto ciò fu che il ragazzo ancora una volta fece il madornale errore di metterci il cuore, un errore che venne alimentato dai segnali di gradimento di Jessica, qualcosa che gli aveva fatto ben sperare per l'esito positivo di una relazione. Purtroppo però Billie si sbagliava. Era stato troppo ottimista, vittima di quel fottuto "credere in se stessi" che aveva ben poco a che vedere con "le scelte" che Jessica faceva e che avrebbe fatto, che aveva ben poco a che vedere con la dannata realtà...
Ma intanto il ragazzo era riuscito nel suo intento. Aveva ottenuto il numero di Jessica e da quel momento iniziò a chiamarla dopo la scuola...
Col passare dei giorni la cosa divenne sempre più frequente, e anche se il discorso non fu mai affrontato apertamente, tutto lasciava intendere che tra i due era cominciata una specie di "frequentazione", o almeno era ciò che aveva capito Billie. Purtroppo per lui però l'eloquenza non era mai stato il forte di Jessica, e cosa ancora più importante era che in realtà quell'argomento non era mai stato trattato in maniera vera e propria, conseguenza di tutto ciò fu che tra i due venne su un enorme fraintendimento... E così Jessica si divertiva a giocare, continuando a mostrare il suo gusto perverso nel fare di tutto per illudere Billie, lasciando tutto in sospeso tra loro, trattandolo alla maniera di come si fa quando ci si diletta con un fottuto yo-yo, prima la ragazza gli dava corda, e poi se la riprendeva tutta e con gli interessi...
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Hellville, il cuore dell'inferno
General FictionHellville - il cuore dell'inferno è un romanzo che parla della storia di Billie Green, un ragazzo che si trova in un momento particolare della sua vita, uno di quei momenti di crisi in cui si sente il bisogno di fare il punto della situazione... Si...