Hellville, il cuore dell'inferno - Pt. 1, Cp.1 Riflessione il principio

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Rare volte riusciamo a trovare il modo di percorrere i sentieri della nostra mente e del nostro spirito. Rare volte riusciamo a trovare la forza per affrontare le quotidianità e armarci della lucidità e della saggezza necessarie a distoglierci della morbosità di una vita che spinge a essere ipocriti, schiavi del perbenismo e delle apparenze...

Non è semplice. non lo è soprattutto dopo aver toccato il fondo senza aver ben compreso come, continuando a restare immersi nel mare dell'insoddisfazione e del malessere.

A quel punto tutto diventa maledettamente complicato. Diventa maledettamente complicato pensare di riuscire a venirne fuori trovando ancora la forza per poter guardare con fiducia dentro se stessi in modo da fare il punto della propria vita in maniera obiettiva...

Pensando alla propria vita spesso ci si chiede se è misera, vuota, appagante, se effettivamente si tratti di una vita vissuta al massimo delle proprie possibilità, se abbiamo ricevuto da essa il massimo delle soddisfazioni. Ma ancora più spesso ci si chiede se, avendo la possibilità di cambiarne qualcosa, troveremmo effettivamente il coraggio per farlo, senza rischiare di cadere nuovamente nell'errore di ancorarci al passato ripetendo noi stessi all'infinito, persi nell'eterno ritorno...

Quel giorno Billie stava facendo il punto della situazione, qualcosa che per un ragazzo poco più che adolescente poteva apparire come subdolo, insensato, veramente triste; ma del resto chiunque venga a questo mondo non può sottrarsi dal confronto con la tristezza, un confronto che spinge chiunque a fare cazzate a stufo.

Tutto ciò valeva anche per Billie, che nonostante la giovane età, ben presto si sarebbe mostrato, come tutti, un vero e proprio amante delle stronzate...

Spesso si dice che non bisogna fermarsi alle apparenze, e probabilmente anche nel caso di Billie bisognava guardare oltre, bisognava cercare un di più. Forse quel suo fermarsi a riflettere su se stesso e sulla sua vita, nonostante fosse solo un ragazzo, era il frutto colto da chi sfortunatamente possedeva un'anima più profonda di altre, o forse si trattava soltanto di paranoia, chi può dirlo; ma intanto Billie rifletteva, e viaggiando con la sua mente cercava di rifugiarsi in realtà parallele per sfuggire e quella che viveva ogni giorno, una realtà terribile, insopportabile. Sì, forse isolarsi era la soluzione, del resto si sa che la vita è piena di persone che incasinano tutto, persone che con la puzza della loro merda infettano e uccidono, e a quel punto, prendendo coscienza di tutto ciò, scatta quell'istinto di sopravvivenza che impone la necessità di imparare a difendersi rinchiudendosi dentro se stessi, qualcosa che forse può rendere la vita un po' più facile da affrontare e che in qualche modo avrebbe aiutato Billie a sfuggirle momentaneamente, dandogli modo di poter tirare il fiato. Ma non è facile sfuggire alla vita, poiché proprio come un creditore incazzato, è sempre pronta a starci alle calcagna, a metterci pressione, come se nel farlo il denaro che ognuno di noi le deve improvvisamente si materializzasse, dandoci così la possibilità di saldare il nostro eterno debito.

Era proprio quella la sensazione che Billie provava vivendo a Hellville, una perenne sensazione di apnea suscitata dal confronto con l'ipocrisia e la malignità della gente del posto, una sensazione che Billie imparò a conoscere crescendo nella casa di via Hopeless 666 dopo essersi trasferito in quella cittadina con i suoi genitori quando era ancora molto piccolo...

Lì imparò cosa significasse sentirsi soli, e questo grazie ai trattamenti ricevuti dagli abitanti di quella cittadina che lo facevano sentire come se fosse "diverso" soltanto perché non condivideva i loro stessi interessi, perché non si comportava come loro...

Spinto da quelle motivazioni, dunque, il ragazzo nel tempo aveva imparato a isolarsi, e lo faceva staccandosi dalla realtà in cui viveva, cercando di muoversi all'indietro tra i suoi ricordi, alla disperata ricerca di quel sollievo che poteva donargli rivivere momenti passati che la sua mente conservava gelosamente come dei preziosi diamanti in cassaforte. Di certo non era da biasimare per quello, non era possibile poiché si trovava a "HELLVILLE", meglio conosciuta come "IL CUORE DELL'INFERNO" proprio per la sua malvagità dei suoi abitanti.

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