Capitolo 8

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Sento bussare alla porta, ma non ci faccio nemmeno caso,sono troppo concentrata a finire di lavorare.

Continuano a bussare e mi sto innervosendo. Alzo velocemente lo sguardo per fulminare chiunque mi abbia interrotto, quando noto Daniel. Ancora peggio.

-Sei rimasta qui tutto il tempo?- chiede

-Ma se è passata solo un'ora!- mi difendo io

-Controlla l'ora- suggerisce

Guardo l'orario sullo schermo del computer che segna le 13.17

-Non ci credo. Com'è possibile?- chiedo più a me stessa che a lui

-Beh, questo vuol dire che sei brava nel tuo lavoro e non ti pesa fare ore in più. Mi piace come lavori- mi elogia

-Grazie- sotto sotto so di essere arrossita, ma prima che mi veda, raccolgo le mie cose e mi preparo ad andare con Daniel, ovunque debba andare..

Usciamo dall'ufficio e raggiungiamo l'ascensore per poi selezionare l'ultimo piano, ovvero il 42esimo.

Il jet è già lì.

Daniel fa salire prima me e poi mi segue.

-Accomodati dove vuoi-

Mi siedo accanto al finestrino e lui, ovviamente, si siede di fianco a me. Ovvio no?

Ho già detto che non lo sopporto?

Se serve, lo ripeterò all'infinito.

-Sei nervosa?- mi indica le mani che stringo sul grembo

-In realtà no, adoro volare ma odio un'altra cosa- dico e me ne frego che è il mio capo

-Fammi indovinare... Me?- chiede divertito

-Te l'o detto come la penso. Come capo, vai bene, anzi. Più che bene, ma fuori dall'orario lavorativo, proprio no. Non ti sopporto.-

-Molto schietta ahaha mi piace. Comunque siamo in orario lavorativo e per la tua gioia, cercherò di comportarmi da tale, anche se non è per lavoro che siamo qui- dice

Nel frattempo, il pilota accende i motori e sono talmente gasata che non faccio attenzione a nulla, solo al jet e al panorama fuori dal finestrino.

P.o.v. Daniel

La verità? Non mi comporterò per nulla al mondo in modo professionale, primo perché come le ho detto, non è un viaggio di lavoro, secondo perché mi piace vederla arrabbiata o seccata.

Il pilota, ha appena acceso i motori e Julie è tipo supercontenta, è dolcissima.

Senza farmi vedere, metto la vibrazione al cellulare per non farmi scoprire e le faccio delle foto.

Dopo poco mi stufo, non si è girata nemmeno una volta.

Metto via il cellulare e dopo poco mi addormento.

You: The memory of a lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora